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 Home page > Attualità > Media > Lettera aperta a Bruno Vespa: giù le zampe dai bambini

Lettera aperta a Bruno Vespa: giù le zampe dai bambini

Signor Vespa ...?
Dottor Vespa ...?
Egregio Bruno Vespa ...?
 
mi scusi, ma oggi non riesco a essere formale.
 
In effetti Machiavelli diceva che “non i titoli illustrono gli uomini, ma gli uomini i titoli” (Discorsi sulla prima deca di Tito Livio, III, 38).
 
Normalmente la ignoro perché non riesco a trovare nulla di interessante in quanto propone. Solo chiacchiere inutili in un inutile salotto televisivo. Ma oggi devo parlare. Ha toppato e non posso tacere. Lo ha fatto tante volte, ma ora ha superato il limite. E vorrei si fermasse prima che sia troppo tardi.
 
Irrompere negli spazi dei bambini, come ha fatto lei martedì scorso interrompendo una favola, è una violenza inaccettabile. È un’altra violenza contro i minori e davanti alla quale non posso restare in silenzio.
 
Non era stato invitato e si è intromesso ugualmente come un guastafeste. In modo indecente. Presuntuoso.
 
Ha costretto milioni di bambini, con le loro famiglie (7 milioni e 168 mila spettatori), a restare per alcuni secondi in un assurdo limbo. Tra una favola e un vespaio di cronaca nera.
 
Non poteva attendere. Era dietro l’angolo. Doveva approfittarne.
 
Anche stavolta? E per cosa? Per un’altra morbosa puntata riguardante due bambine, Sara Scazzi e Yara Gambirasio, già ampiamente sfruttate dai media. Da lei incluso.
 
Sfruttare i minori è quantomeno immorale. E lei in un sol colpo ha sfruttato ignobilmente sia quelli vivi che quelli defunti. Complimenti! Non tutti ci riuscirebbero. Solo pochi (solo come lei) lo penserebbero.
 
Certamente con cavilli e sofismi si giustifica tutto e il contrario di tutto. In Italia siamo abituati. D’altronde è la patria del diritto… per pochi e certamente non per i più deboli e indifesi!
 
In casi come questo, nessuno dovrebbe restare indifferente. Ma mi aspetto qualcuno in difesa del suo comportamento (sento la voce di qualche avvocato d'uffico delle cause perse). O un grande colpevole silenzio. Ormai sono abituato a non scandalizzarmi. So che la madre degli stolti è sempre incinta.
 
Nel frattempo almeno qualcuno reagisce.
 
Pietro Zocconali, Presidente dell’Associazione Nazionale Sociologi, chiede garanzie “etiche”. Attenzione verso le “esigenze morali e sociali” degli spettatori.
 
Il presidente dell’Osservatorio sui diritti dei minori, Antonio Marziale, parla di una interruzione “nefasta”. Di leggi “ambigue” (purtroppo si finge di tutelare i bambini, mentre si proteggono altri interessi), di un “buonsenso” latitante che indica una “deriva etica”.
 
Dov’è e cosa sta facendo Sergio Zavoli, con la Commissione parlamentare di Vigilanza sulla Rai di cui è Presidente? Dov’è e cosa sta facendo Paolo Galimberti, Presidente della Rai? Dov’è e cosa sta facendo Mauro Masi, Direttore Generale della Rai? Dov’è e cosa sta facendo Mauro Mazza, Direttore di Rai Uno? Quante poltrone che si muovono solo se telecomandate ad hoc.
 
Dove sono i partiti d’opposizione e quelli di governo? Dove sono tutte le associazioni dei consumatori?
 
Ovviamente lei, Bruno Vespa, non capisce. Non posso aspettarmi il contrario. Magari pensa anche di meritare un premio. Infatti crede di aver fatto qualcosa che è “squisitamente da servizio pubblico” (Totò avrebbe detto “Ma mi faccia il piacere!”). Parla di un allarme “non giustificato”. “Sapevamo di essere ascoltati da un pubblico particolarmente sensibile”. Certo. C’è premeditazione. “Abbiamo accuratamente evitato ogni riferimento forte alle vicende che hanno coinvolto Yara e Sara”. Falso! Ecco il testo.
 
“Stiamo vedendo Cenerentola un film che ha fatto sognare generazioni di bambini, ebbene proprio ai bambini e ai loro genitori, alle nostre famiglie è dedicata la riflessione di questa sera: come possiamo difendere in nostri figli? Chi mai potrebbe immaginare che una bambina di trecidi anni scompare in settecento metri di strada o che un’altra di quindici finisce in un garage, così sembra, almeno, e non ne esce? Faremo una riflessione con gli ultimi aggiornamenti su questi drammatici casi di Bergamo e di Avetrana, a più tardi”.

 
Di cosa parla? Una tredicenne scompare. Una quindicenne presumibilmente entra in un garage e non si capisce che fine faccia. Si dà appuntamento “a più tardi” per “aggiornamenti su questi drammatici casi”. Non basta come “riferimento forte” a quelle vicende? A cos’altro pensava? Al sangue da mostrare?
 
Immagino la curiosità, la fantasia, le paure di un bambino. Le domande. Le reazioni di molti di loro. Papà perché quella bambina è scomparsa? Voglio vedere Porta a porta. Mamma ho paura ad entrare in garage. In camera è ugualmente pericoloso? Non voglio andarci. Perché quel signore dice che dovete difendermi? Non mi difendete già?
 
C’era lei in quelle case con quei bambini dopo il suo spot? No. Si sfregava le mani perché la sua invasione barbarica era riuscita. Non so quanti telespettatori l’hanno seguita nel programma. Non mi interessa.
 
Chi è lei per dire che l’allarme non è giustificato? Chi crede di essere per decidere quando e come parlare ai bambini degli altri? Come si permette di entrare nella serena privacy di una famiglia?
 
Sicuramente da oggi i genitori cercheranno di difendere i propri figli anche da lei. Proprio perché sanno riflettere anche senza di lei. Non si sa quale altro assalto potrebbe progettare. Meglio stare in guardia.
 
Bennato cantava che
 
“Ogni favola è un gioco
che finisce se senti
tutti vissero felici e contenti …”
 
Ma lei si è arrogato il diritto di spezzarla. Il diritto di dire a milioni di bambini che non si vive tutti felici e contenti. E senza che qualcuno le abbia dato questa autorità.
 
Lo sappiamo che [la realtà non si può cancellare->http://www.ilgiornale.it/interni/as...] (non c'è bisogno di qualche "sveglio" di turno per capirlo). Ma non può essere un personaggio televisivo qualsiasi come lei a scegliere quando e come i bambini altrui debbano diventarne consapevoli. Non può pretendere di diventare loro tutore. Magari per giustificare il fatto che la paghino troppo, sente il dovere svolgere altre attività? Faccia altro. La prego. Non è abbastanza dotato per stare con i bambini. Le manca la sensibilità.
 
La Convenzione sui diritti dell’infanzia, approvata dall’Assemblea generale dell’ONU il 20 Novembre 1989 e ratificata dall’Italia nel 1991, dichiara tra l’altro che gli Stati devono
  • favorire “principi direttivi appropriati destinati a proteggere il fanciullo dalle informazioni e dai materiali che nuocciono al suo benessere” (art. 17/e)
  • devono adottare “ogni misura legislativa, amministrativa, sociale ed educativa per tutelare il fanciullo contro ogni forma di violenza, di oltraggio o di brutalità fisiche o mentali” (art. 19/1)
  • si riconosce ai bambini il diritto “al gioco e ad attività ricreative proprie della sua età” (art. 31/1)
 
Una Convenzione che la Carta dei doveri del giornalista invita a rispettare, insieme alle regole sottoscritte con la Carta di Treviso per la tutela della personalità del minore e il Codice di autoregolamentazione Tv e minori.
 
Ecco. In pochi secondi lei è riuscito ad approfittare della carente situazione legislativa in Italia (nonostante la ratifica di una convenzione internazionale) e a dimenticare la deontologia professionale, non riuscendo neanche a porsi un problema di coscienza. Infischiandosene del diritto di quei bambini allo svago. Del diritto di quei bambini e delle loro famiglie a vivere finalmente uno dei pochi momenti di tranquillità davanti a uno schermo, che la maggior parte delle volte non riesce a presentare altro che violenze di ogni tipo: verbali, visive, fisiche, psicologiche, etc.
 
Lei, Bruno Vespa, è riuscito a prendere di peso tanti bambini, con le loro famiglie, e a catapultarli verso fatti “drammatici”. Tutto in pochi secondi. Congratulazioni per il successo!
 
Vorrei farle una proposta. Il silenzio. Un lungo e proficuo silenzio mediatico. Non come punizione. Piuttosto un periodo di riflessione. So di chiedere troppo. Ma...… magari le farà bene. Sicuramente sarà positivo per i telespettatori. Specialmente i più piccoli che non dovranno attendere un’altra sua apparizione terrorizzante.
 
Spero solo di non aver perso tempo.

I commenti più votati

  • Di Gian Carlo Zanon (---.---.---.233) 10 dicembre 2010 18:44
    Gian Carlo Zanon

    Sono d’accordo con tutto ciò che ha scritto, e condivido la sua indignazione. Bruno Vespa è un essere assurdo che riguardo alle cose che lei giustamente gli contesta, ha la stessa sensibilità di un rinoceronte, chiedendo scusa al rinoceronte.
    L’indecente sfilata di Vespa e delle altre persone che da anni stanno alla Rai con il solo compito di abbassare il quoziente di intelligenza degli italiani ormai più che da voltastomaco è da ulcera perforata. Non ricordo un tempo di stupidità e di malcostume come quello che stiamo vivendo oggi in Italia, che schifo ...

Commenti all'articolo

  • Di Gian Carlo Zanon (---.---.---.233) 10 dicembre 2010 18:44
    Gian Carlo Zanon

    Sono d’accordo con tutto ciò che ha scritto, e condivido la sua indignazione. Bruno Vespa è un essere assurdo che riguardo alle cose che lei giustamente gli contesta, ha la stessa sensibilità di un rinoceronte, chiedendo scusa al rinoceronte.
    L’indecente sfilata di Vespa e delle altre persone che da anni stanno alla Rai con il solo compito di abbassare il quoziente di intelligenza degli italiani ormai più che da voltastomaco è da ulcera perforata. Non ricordo un tempo di stupidità e di malcostume come quello che stiamo vivendo oggi in Italia, che schifo ...

  • Di (---.---.---.131) 11 dicembre 2010 18:44

    Solo quella faccia, che ha questo lurido collaborazionista del nano, farebbe venire gli incubi a chiunque, anche adulti. Secondo me, se c’e’ qualche disgraziato che ha l’ignominia di averlo come padre, se ne vergogna apertamente. Vespa? Per fortuna c’e’ l’insetticida.

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