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Legge negazionista polacca: "Riaffermo la certezza storica dell’Olocausto e l’ignominia morale dei negazionisti, ma per farlo non ho bisogno dei carabinieri"

Il Parlamento polacco ha varato una legge che penalizza chi scrive opere storiche nelle quali attribuisce responsabilità a polacchi nella Shoa. Come è noto, la Polonia venne occupata dai nazisti nel 1939 e proprio in Polonia i nazisti compirono i loro crimini più atroci.

Certo, non c’era un libero stato polacco, ma ci furono decine di migliaia di delatori ed una polizia di collaborazionisti senza i quali non sarebbe stato possibile fare quel che è accaduto.

Questo non toglie nulla all’eroismo dell’Armja Kraiova, degli insorti del Ghetto, delle migliaia di polacchi (soprattutto preti come Massimiliano Kolbe, va detto) che rischiando la vita hanno aiutato ebrei a sottrarsi alla cattura. Tutto vero e nessuno lo mette in discussione, ma la storia va ricordata tutta e gli storici devono essere liberi di scriverla. Ma, cari amici d’Israele la gabbia alla belva della censura l’avete aperta voi.

Capiamoci, io ho avuto la mia prima formazione politica a 14 anni leggendo i libri degli scampati ai campi di concentramento, sono sempre stato e sarò sempre antifascista ed amico del popolo ebraico e dello Stato di Israele (al quale chiedo solo un maggiore senso di giustizia verso i Palestinesi) ma quando uno fa un errore, anche se è il tuo migliore amico, va detto ed Israele da una quindicina di anni ha messo in piedi una operazione sbagliata e alla lunga, controproducente: colpire penalmente quelli che negano l’esistenza storica del genocidio ebraico.

Ovviamente sono un avversario dichiarato dei negazionisti e dove posso (nelle iniziative politiche, dalla cattedra, dove posso scrivere o qualche volta che mi capita in Tv) riaffermo la certezza storica dell’Olocausto e l’ignominia morale dei negazionisti, ma per farlo non ho bisogno dell’assistenza dei carabinieri. La storia deve restare fuori dalla aule di tribunale e non spetta a nessun Parlamento fissare i parametri in cui deve stare la ricerca storica, la libertà non si misura a spanne: o c’è o non c’è. Anche per gli avversari, ovviamente.

Ora iniziano e venire fuori i frutti di questa scelta aberrante di portare in discussione in Parlamento questioni che devono restarne fuori ed il Parlamento polacco tira fuori questa porcheria di legge del tutto simmetrica a quella di chi vuole colpire i negazionisti dell’Olocausto. E c’è già stato il caso della Turchia che penalizza chi parla di genocidio armeno.

A proposito, ricordo un capo di stato Israeliano che fu d’accordo sulla negazione del genocidio armeno, perché deve restare l’unicum che è quello ebraico (vergogna!)

Ed allora facciamo una cosa: se volete protestare contro i polacchi, prima rimangiatevi le leggi anti negazioniste che avete fatto approvare.

Questo articolo è stato pubblicato qui

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