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 Home page > Attualità > Cronaca > Legge bavaglio: fermiamoli!

Legge bavaglio: fermiamoli!

Ancora, questa volta la legge bavaglio si ripropone attraverso l’adozione della legge Mastella, in votazione fra una settimana, grazie alla quale la cronaca giudiziaria sarà imbavagliata. Fino all’appello, nessuna telefonata, nessun verbale, nessuna relazione o accertamento da parte della Polizia potrà essere pubblicato.

Una legge che andrà ad abrogare il diritto ad essere informati, la libertà di stampa sarà ridotta drasticamente, la trasparenza, la circolazione di informazioni destinate a far comprendere ai cittadini comportamenti corretti o scorretti di chi ci governa sono messi profondamente in crisi, soffocati da una legge di casta, una legge che trasuda la grande paura che attanaglia oggi il potere.

Il potere ha paura che sia apra il vaso di Pandora, quel grande contenitore di tutti i mali di questo governo che sguazza in una palude volta a destabilizzare l’intera società civile, attraverso un malgoverno corrotto, che cerca in tutti i modi di lacerare lo Stato democratico, perché la giustizia fa paura, l’opinione pubblica informata e libera fa paura, in quanto potrebbe andare a scalfire l’immobilità che oggi domina il senso comune.

La comunicazione pubblica diventerà un “optional” da usare sporadicamente e solo in certe occasioni.

Questa è una legge che andrà a ledere irreparabilmente la prospettiva futura di questo Paese che non avrà più senso di giustizia e senso di libertà; chi ci governa diventerà ingiudicabile, i suoi comportamenti non potranno più essere messi in discussione, perché verranno oscurati.

E’ necessario che la libera comunicazione e la libera informazione divengano patrimonio culturale di tutti e che ognuno partecipi alla loro costruzione e al loro sviluppo, costruendo tutti insieme un linguaggio condiviso, di questo ha bisogno l’Italia, di questo hanno bisogno i cittadini che credono ancora che il futuro passi attraverso la cultura, formata e maturata in un clima di libertà.

Solo così possiamo darci un futuro ed una dimensione che possa darci nuove possibilità e nuove forme governative che rispettino una moralità ed un rigore ormai da tempo persi.

Più informazione significa arricchire il patrimonio culturale, significa dare un nuovo respiro ai diritti dei cittadini e ai doveri di uno Stato che in una democrazia moderna devono essere obbligatoriamente garantiti attraverso la formazione della libera opinione su fatti e vicende che investono l’intera sfera pubblica.

 

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Questo articolo è stato pubblicato qui

Commenti all'articolo

  • Di Renzo Riva (---.---.---.185) 3 ottobre 2011 01:29
    Renzo Riva

    Buffoni!
    Tutti i media non serve imbavagliarli perché si autoimbavagliano.

    Avevo trasmesso una notizia l’ultima domenica di settembre a 50 indirizzi di media regionali in Friùli-VG e nazionali, ed a distanza di una settimana nessun organo d’informazione l’ha ripresa.

    Fra due giorni scriverò qui antefatti e fatti; poi starà a voi giudicare.

    Nel frattempo dico che in Italia nessun caso Watergate sarebbe stato possibile.

    Oggi un mio concittano che vive in Francia da oltre 40 anni mi ha detto che in Francia gli organi d’informazione danno tutte le informazioni e mi citava l’arresto del principe Emanuale Filiberto al suo ingresso in Francia.
    Voi ne avevate avuto notizia?
    Io, nonostante legga giornalmente 1 quot. nazionale e 2 quot. locali non ne ho avuto notizia.

  • Di Renzo Riva (---.---.---.162) 5 ottobre 2011 21:46
    Renzo Riva

    Ecco la notizia che riguarda un imprenditore che sollevò il caso del pur nuovo depuratore del CIPAF di Osoppo che non funzionava,
    Sono stati emessi avvisi di garanzia a 16 persone ed i componenti del CdA indagati si sono tutti dimessi.
    La storia risale a due anni fa e tutt’ora è ancora in alto mare.

    Dal 25 settembre 2011 data d’invio a tutt’oggi nessun media ha raccolto la notizia (tv e radio, pubbliche e private, quotidiani locali tutti e nazionali tre, settimanali e mensili locali).

    SI SONO AUTO-IMBAVAGLIATI


    I: Vicenda CIPAF
    Giunto è il tempo di divulgare dopo mesi di cincischiamenti.
    Inoltro mail giuntami circa due mesi fa a circa 70 indirizzi di mass-media e giornalisti.

    Mandi,
    Renzo Riva
    C.I.R.N. F-VG – Comitato Italiano Rilancio Nucleare
    e
    P.L.I. F-VG – Energia e Ambiente
    [email protected]
    http://renzoslabar.blogspot.com/
    +39.349.3464656

    ----- Messaggio inoltrato -----
    Da: Laboratori Taboga <omesso>
    A: [email protected]
    Inviato: Lunedì 8 Agosto 2011 9:45
    Oggetto: Vicenda CIPAF


    Caro Renzo 
    Ecco la e-mail che ho inviato al Sindaco Luca Marcuzzo in relazione al suo ruolo nella vicenda CIPAF
    Cordiali saluti 
    Leandro
     
    Data:  07 luglio 2011 10.59.30 GMT+02.00
    A:  [email protected][email protected][email protected], omesso, [email protected], omesso, Angelo Compagnon <[email protected]>, [email protected][email protected], omesso, omesso, omesso, omesso


    Caro Luca,
    Prima di assumere la carica di assessore provinciale è indispensabile, a mio avviso, che tu chiarisca la tua posizione in relazione alla vicenda CIPAF, la quale costituisce, mio giudizio, lo scandalo politico più grave della storia recente del Friuli.
    Incurante della corposa documentazione ufficiale che io ti avevo fornito per convincerti della assoluta necessità di correggere i gravi errori progettuali e le irregolarità amministrative messe in atto dal passato CdA del CIPAF  presieduto dall’ arch. Burello, affiancato dal vicepresidente Piuzzi, nel contesto degli interventi di adeguamento del depuratore consortile alla normativa vigente, tu ti sei sei adoperato invece per dare una parvenza di "legittimità" all’operato del Consorzio.

    Una delle azioni più eclatanti che hai promosso a tal fine è stata la convocazione dell’ Assemblea del Consorzio per dare solidarietà al presidente Burello in modo da fare apparire calunniose le mie precise  richieste di correzione del progetto esecutivo definitivo redatto  dallo Studio INARCO per l’adeguamento del depuratore consortile alle prescrizioni fatte dalla Provincia con la determina n. 38/04: adeguamento del depuratore alle disposizioni del Decreto Ambientale 152/99/06in materia di tutela delle acque dall’inquinamento.
    Il CdA del CIPAF, oltre ad avere approvato con la delibera numero 156 del 311.2005 un progetto esecutivo definitivo che conteneva gravissime e palesi criticità funzionali, tali da rendere le opere da esso definite non idonee a funzionare correttamente nel contesto del sistema di depurazione consortile (fatto questo riconosciuto dagli stessi progettisti) , la stessa delibera "legittimò" anche la sostituzione del depuratore realizzato nel 2004 per trattare acque piovane e per gestire emergenze. 
    Nonostante tale impianto fosse stato consegnato con una serie di attestati rilasciati dal progettisti e dai costruttori che garantivano il corretto funzionamento dell’opera in qualsiasi condizione e modalità operativa.

    Tu hai sempre difeso a spada tratta l’operato del presidente Burello asserendo che le scelte progettuali per l’adeguamento del depuratore e la sostituzione  del depuratore realizzato nel 2004 e costato ca. 1,2 milioni di euro, gli erano state imposte dalla Provincia di Udine.
    Questo è un aspetto della vicenda CIPAF che tu in veste di consigliere provinciale avresti dovuto chiarire mediante una precisa interrogazione all’assessore competente!
    Così come avresti dovuto chiarire come ha fatto la Provincia a dare un parere favorevole al progetto presentato dal CIPAF per l’adeguamento del depuratore nonostante tale elaborato tecnico definitivo fosse palesemente difforme rispetto alle  prescrizioni tassative fatte  dalla stessa Provincia con la determina n. 38/04 e presentasse criticità tali  da rendere le opere da esso definite non idonee a funzionare correttamente nel contesto del sistema di depurazione consortile.
    Le criticità funzionali alle quali mi riferisco emersero e vennero segnalate al CIPAF , a seguito di una verifica del progetto esecutivo definitivo che io feci su richiesta dei progettisti.
    I progettisti riconobbero sussistenti le criticità funzionali da me individuate, mentre il CdA del CIPAF sostenne che quel progetto era stato imposto dalla Provincia e quindi non poteva essere messo in discussione.

    Luca, queste sono cose che ti ho ripetuto tante volte verbalmente e per iscritto! 

    Come risulta dalla trascrizione della registrazione audio della seduta del Consiglio comunale di Buja in cui avete discusso l’interpellanza presentata dalla minoranza sulla vicenda CIPAF, tu, pur di minare la mia credibilità, mi hai definito un denigratore del presidente Burello.
    Tutto ciò incurante del fatto che tutte le soluzioni impiantistiche su cui si basa il funzionamento del sistema di depurazione consortile del CIPAF sono state da me sviluppate e industrializzate e che tale sistema è stato realizzato con il sostegno incondizionato dei due maggiori gruppi industriali della zona. E che inoltre quel depuratore costituiva fino al marzo 2008 , a livello regionale, un esempio unico di opera realizzata con investimenti pubblici modesti e dotata di una elevata affidabilità a fronte di bassissimi costi di gestione.

    Luca,  non dimenticare che tu sei stato eletto consigliere provinciale in occasione delle elezioni indette a seguito delle dimissioni forzate alle quali è stato costretto il Presidente Strassoldo, prima ancora che ricevesse un avviso di garanzia in relazione a una ipotesi di voto di scambio.
    Con questa drastica iniziativa la Provincia di Udine si è data un etica politica che, a mio avviso, rende incompatibile, allo stato attuale della vicenda CIPAF, la tua nomina a assessore in considerazione del ruolo che tu hai avuto nell’ostacolare  l’individuazione di una soluzione politica della stessa.
    Pertanto ti invito a prendere contatto urgentemente con il tuo collega Mateto Piasente segretario provinciale della Lega Nord, il quale in questo momento sta riesaminando a vicenda CIPAF con l’obiettivo di individuare le cause che hanno determinato questa squallida vicenda e le persone che a vario titolo hanno ostacolato una soluzione politica della  stessa.

    Qualora tu dovessi giudicare infondate o anche parzialmente false le dichiarazioni riportate sopra hai il dovere di querelarmi per diffamazione al fine di tutelare la tua immagine e la tua onorabilità, nonchè quella del comune di Buja e della Provincia di Udine.
    Diversamente hai il dovere di promuovere la mia riabilitazione morale e professionale.
    Cordiali saluti
    Leandro 
    Cell. 347 5xxxxxx

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