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Legge bavaglio: ecco come mettere la museruola al giornalismo d’inchiesta!

E’ un terremoto: la politica sta nuovamente cercando di mettere un freno alla libera informazione anche sui libri. “Non era mai successo”, scrive sorpreso l’editore di Chiarelettere sul Fatto Quotidiano. “Il ddl sulle intercettazioni che sta per essere approvato oltre a colpire i giornalisti, punisce gli editori di libri nel caso essi pubblichino prima di un processo inchieste giornalistiche con all’interno parti di atti giudiziari o testi di intercettazioni telefoniche (anche se non più coperti da segreto istruttorio). L’editore ha il compito di vigilare che ciò non avvenga, se non lo fa, le conseguenze sono pesanti, innanzitutto per lui: la multa può arrivare oltre 460 mila euro. La legge così formulata sembra avere un obiettivo preciso: limitare l’azione a chi in questi anni ha provato a raccontare verità scomode riportando all’attenzione dei lettori episodi trattati nelle cronache dei giornali e poi dimenticati. In una parola: limitare la pubblicazione di libri scomodi per chi ha o chi è al potere”.
Intanto fioccano le proteste: mentre è stata avviata una petizione on line attraverso la pagina web nobavaglio.adds.it a cui hanno già aderito 190.000 persone tra gruppi, sindacati, associazioni e singoli individui, su facebook il popolo dei post-it moltiplica le iniziative che chiedono di metterci la faccia e sui media (oltre all’annunciato ricorso di Sky) si aggiungono ai tanti anche Striscia la Notizia e Report, che parlano dei rischi della legge bavaglio anche dentro le trasmissioni in onda.
 
(L’intervento di Milena Gabanelli su Report: http://www.youtube.com/watch?v=Hq9u4tUzmgI)
 
Un monito arriva anche dal sottosegretario al Dipartimento di Giustizia Usa: “Non vorremmo mai che accadesse qualcosa che impedisse ai magistrati italiani di continuare a fare l’ottimo lavoro finora svolto: le intercettazioni sono uno strumento essenziale per le indagini”, specie nella lotta alla mafia. Beppe Grillo (dal suo sito e in una lunga intervista) propone disobbedienza civile e si dice pronto a non rispettare il ddl: “Possono fare tutte le leggi che vogliono, ma se io non ci credo non le rispetto. Io sono già al di fuori. Se imbrigliano la stampa, non mi fermo e nemmeno la gente della Rete. Poi ci saranno conseguenze per me, ma anche per chi fa queste leggi. Lo dico senza rabbia, con serenità. Se pago le tasse, se rispetto la legge, non è perché mi obbligano o per paura. Lo faccio perché mi sembra moralmente giusto. Mettiamola così… e se introducessero le leggi razziali, voi che cosa fareste?”.
 
Così, mentre tra polemiche e tafferugli continua l’iter burocratico di una discutibile legge, si cominciano a porre dei dubbi sulla leggittimità di quanto stabilito con tanto di consenso politico e popolare. Si cerca di limitare l’informazione ma si intacca prima di tutto la giustizia! Tempo fa (in un articolo proposto sempre su AgoraVox) ci ponevamo una domanda: cosa sarebbe accaduto ad alcune eclatanti indagini del nostro passato più vicino, senza l’uso e la pubblicazione delle intercettazioni? Ve ne riproponiamo uno stralcio…
 
 
Con l’applicazione della legge contro le intercettazioni non avremmo scoperto che…
 
Ricucci stava operando le scalate alle banche!
Una storia venuta alla luce attraverso le indagini telefoniche che ha come protagonista un capitalismo particolare, con valigette passate di mano ricolme di milioni di Euro. La gravità dei fatti emersi dalle intercettazioni e dai verbali degli interrogatori di Ricucci e degli altri “furbetti del quartierino” ha permesso di scoprire la scalata alle banche Antonveneta e BNL.
 
Calciopoli e Moggiopoli
Il costoso mondo del calcio ha subìto uno scossone quando le intercettazioni a Luciano Moggi fecero scoperchiare pentoloni fatti di partite truccate, corruzione ed arbitraggi artistici.
 
Lo stupro della Caffarella
Senza le intercettazioni del cellulare rubato della vittima, gli inquirenti non sarebbero mai riusciti a risalire ai veri autori dello stupro di una ragazza nel parco della Caffarella e non sarebbero riusciti nemmeno a scagionare i due romeni che erano innocenti.
 
Vallettopoli
Un’inchiesta che coinvolse anche i Savoia in un turbine di scandali emersi grazie alle intercettazioni. L’inchiesta ha coinvolto personaggi noti dello sport, dello spettacolo e della politica, oltre a noti imprenditori. Le accuse rivolte al fotografo Fabrizio Corona, titolare dell’agenzia Corona’s, sono state di estorsione, spaccio di stupefacenti e sfruttamento della prostituzione. Sotto accusa finì anche il super manager Lele Mora, amico intimo e iniziatore di Corona.
 
Violenze al G8 di Genova
“Fu una spedizione punitiva sanguinosa e violenta quella alla scuola Diaz”, così commentano le vittime dei pestaggi da parte di forze dell’ordine che la notte del 20 luglio fecero irruzione nell’istituto Diaz e violarono sistematicamente le regole (perché quelle regole erano di impaccio alla loro violenta azione) e su cui adesso gravano delle sentenze di condanna. Un pestaggio violento ed indiscriminato e poi l’inquinamento delle prove: i poliziotti portarono dentro l’istituto delle bombe incendiare molotov, poi praticarono una falsa perquisizione per trovarle ed avere così il pretesto per operare violenza gratuita.Grazie alle intercettazioni si è potuto così indagare sull’ex capo della polizia De Gennaro per istigazione alla falsa testimonianza.
 
Clinica degli Orrori
Nella clinica è successo di tutto: le accuse sono di truffa, falso ideologico, falsificazione delle cartelle cliniche e sopratutto, una serie di interventi inutili o dannosi che hanno provocato lesioni gravi o gravissime per circa novanta persone, oltre alla morte di cinque pazienti. Infatti, tra le accuse mosse agli indagati (in tutto, non meno di diciotto), figura anche l’omicidio volontario aggravato da crudeltà. Per smascherare questa colossale truffa è stato necessario ricorrere alle intercettazioni, che proprio in questi giorni sono sotto il dibattito per ridurne l’uso.
 
Inchieste su casi di pedofilia
Un’inchiesta che è durata più di 6 mesi attraverso intercettazioni ha portato tempo fa alla scoperta di un giro di pedofilia nei campi rom di Roma. Con la nuova legge sarebbe impossibile sostenere un periodo così lungo di intercettazioni.

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