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Legalità come feticcio: che succede ai 5 stelle?

L’episodio di Roma, dove la polizia ha sgomberato un palazzo occupato con gli idranti e poi ha caricato bambini e donne incinte con i manganelli, è così disgustoso da non meritare commenti. Tanto più che questo riguardava dei rifugiati eritrei verso i quali abbiamo qualche colpa da espiare: se sono rifugiati lo sono perché lì c’è un governo ignobile che l’Italia ha sempre coccolato e sostenuto (e qui Di Battista potrebbe dire qualcosa).

Brutto, devo dire, il comportamento della giunta che, dopo aver fatto decisamente pochino per quella e tante altre situazioni di occupazioni, si è eclissata non rispondendo al telefono ed alle mail. Però si tratta di pagliuzze nel loro occhio incomparabili con le travi negli occhi del centro destra e del Pd che hanno avuto ben altre responsabilità.

Ma a peggiorare le cose ci ha pensato l’on Di Stefano con un tweet (che non esito a definire indecente) il cui applaudiva la Raggi per aver deciso lo sgombero. Per la verità, non è la Raggi ad aver deciso l’operazione, ma il prefetto, resta però la gravità di quel plauso che sorvola persino sullo “spezzategli le braccia” pronunciato dal funzionario che guidava la carica. A metterci il carico da 11 ci ha pensato Luigi Di Maio che l’ha definita semplicemente una frase infelice, evidentemente ignorando la differenze fra una frase detta al bar dello sport e l’ordine impartito da un dirigente di polizia in azione. Lui sta dalla parte della polizia che ripristina la legalità.

Quale legalità? Quella di uno stato che, contravvenendo alle norme internazionali, non dà casa a dei rifugiati politici, costringendoli ad occupare uno stabile? Mai sentito parlare di diritto alla sopravvivenza? Quella di uno Stato che affronta le emergenze sociali con la logica della repressione poliziesca? Chissà come mai questi scrupoli legalistici Di Maio li sente solo per i rifugiati e non per gli abusivi, che, lui dice, reagiscono alle inerzie della politica: abusivi si e rifugiati no? Chissà che ne direbbe Dario Fo!?

Capisco che sotto elezioni si possa cercare di rendersi più accettabili a tutti e capisco che gli abusivi votano e gli immigrati no, ma di questo passo a Di Maio spunteranno le fasce rosse sui pantaloni!

Su una cosa, però, devo dare ragione a Di Maio: quando dice che la Raggi deve occuparsi dei romani. E’ giusto: occorre che la Raggi, ad un anno dall’insediamento, inizi ad occuparsi dei romani, oltre che dei pasticci della sua inimitabile giunta.

Attenti, amici 5 stelle che in questo modo si diventa come gli altri e, come gli altri, si perde il contatto con la gente e al massimo lo si ritrova con la gentarella. Attenti, perché le prossime urne potrebbero essere molto amare, a cominciare dal 6 novembre.

Per fortuna vedo segni contrari a questa deriva di destra del M5s come la dichiarazione di Roberto Fico, perché io sto sempre dalla parte del M5s ma non mi interessa un M5s che diventi una Lega due.

Questo articolo è stato pubblicato qui

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