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Le streghe son tornate: un film paradossale colmo di magia ed esoterismo

Le streghe son tornate (Las brujas de Zugarramurdi) è un film di Álex de la Iglesia. Il film comincia con una rapina compiuta da una serie di persone vestite da intrattenitori di piazza: uno è vestito da Gesù Cristo, un altro da soldato tutto in verde etc.

I rapinatori dopo aver compiuto la rapina scappano in un taxi con il figlio di Josè(il personaggio vestito da Gesù Cristo), Sergio. Intanto in ospedale la madre di Sergio, Silvia viene a sapere dell’accaduto tramite la polizia e la tv. Ella scappa dall’ospedale per andare in cerca del figlioletto.

A seguire i rapinatori nella loro fuga ci sono anche due poliziotti determinati nel loro intento di prendere i rapinatori. Questi ultimi si stanno dirigendo verso la Francia e nel taxi c’è anche il tassista Manuel che è stato sequestrato, tassista che crede nel soprannaturale e nell’esoterico.

Spesso nei film di Álex de la Iglesia è presente la religione, l’esoterismo, la magia, il soprannaturale: sono come un suo “marchio di fabbrica”, una caratteristica del suo mondo visionario e artistico.

I rapinatori nella loro fuga si ritrovano nel villaggio di Zugarramurdi: un villaggio infestato da streghe che credono nella madre terra e che stanno preparando un rituale per risvegliare tale divinità. Tra le streghe ci sono Graciana, Miren e soprattutto la sensuale Eva che scatenerà in un primo momento una disputa tra Josè e il personaggio precedentemente vestito da soldato, ossia Tony. Le streghe vivono in una vecchia villa/castello malandata e decrepita. I rapinatori in un primo momento scappano dalle streghe ma poi devono tornare indietro per recuperare il bottino.

Le streghe organizzano una cena per il sacrificio dei rapinatori e del ragazzo; successivamente ci troviamo al di sotto della villa in delle caverne dove sono accorse tutte le streghe presenti alla cena e ormai tutto è pronto per il rituale. Dopo il rituale la madre terra appare e allora c’è un combattimento feroce tra le streghe e la madre terra contro i rapinatori ed Eva, che per l’amore che nutre verso Josè è passata dalla parte dei rapinatori.

Come riporta il sito mymovies.it

Zugarramurdi è un luogo esistente, un paese della regione basca noto per uno dei più clamorosi casi di “stregoneria” registrati e aspramente repressi da parte dell’Inquisizione spagnola

I rapinatori alla fine riescono a scappare inseguiti da una massa enorme di streghe. Nell’ultima scena del film vediamo Sergio fare un numero di magia in cui seziona dal vero un corpo umano e in fondo alla sala ci sono le streghe tra cui Silvia che era stata convertita in una strega precedentemente. Josè, Eva, Tony e altri personaggi seguono felici e contenti il numero di Sergio ignari del presunto pericolo rappresentato dalle streghe in fondo alla sala.

Vedendo questo film non si può non accorgersi del fatto che le streghe rappresentano una metafora forzata e azzardata(ma nemmeno tanto), per molti versi iperbolica, delle donne che irretiscono gli uomini nelle loro trame e nei loro sotterfugi, donne che sono sempre pronte ad ingannare l’uomo con malizia e perspicacia.

Il film rivive periodi bui e lontani della storia dell’umanità, periodi in cui c’eral’Inquisizione e la caccia alle streghe o presunte tali. Periodi della storia dell’umanità colmi di ignoranza, misticismo efferato e di pratiche a dir poco fantasiose e surreali, pratiche che però, come tanti miti e leggende, hanno rappresentato la cultura e le credenze di intere comunità.

Quest’opera filmica sembra sbeffeggiare tali miti o credenze e allo stesso modo conferirgli importanza capitale. Il film è paradossale, apocalittico, un film grottesco e a tratti horro. Il regista ha caratterizzato tale film con il suo tocco di artista eclettico e visionario, artista clownesco che sa come impressionare lo spettatore con le sue fantasmagorie. D’altronde i miti sono sempre stati fondanti delle comunità, rappresentano storia, cultura e tradizione.

Questo film di Alex de la Iglesia è anche blasfemo e non poco con un Josè vestito da Gesù Cristo che compie una rapina con armi da fuoco. È anche demenziale per molte battute e nonsense alquanto grotteschi e paradossali. Un film che sembra mettere in mostra un circo di personaggi, come abbiamo già visto in altri film del regista in questione.

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