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 Home page > Tribuna Libera > Le due Terrazze di Santa Croce di Magliano

Le due Terrazze di Santa Croce di Magliano

Abusando volontariamente del paragone, se Istanbul è conosciuta come la città che si estende su due continenti, fatte le debite proporzioni, Santa Croce, potrebbe essere, a ragione, definito, il paese delle due terrazze. La prima terrazza, affacciando dal salotto buono del paese, Piazza Marconi, di giorno, lascia in bocca un respiro antico, un respiro agricolo fatto di grano e duro lavoro dei campi. 

Da quel punto, lo sguardo, gratuitamente, può padroneggiare chilometri di orizzonte in terra pugliese, assaporando l’orografia con la quale il Promontorio del Gargano si getta nel pianeggiante Tavoliere delle Puglie, granaio d'Italia. Di sera invece, specie nelle sere d'estate, chi ha la fortuna, di sostare qualche minuto in quell' affaccio, spesso, riesce a godere, se guarda verso l'alto, di una parata di stelle ineguagliabile in quanto ancora al riparo da aggressive forme di inquinamento luminoso tipico di territori maggiormente antropizzati Se invece lo sguardo è catturato verso il basso, spettacolo di pari pregio, punteggiato dal caratteristico rumore delle cicale, è rappresentato dai fuochi d' artificio che, spesso, onorano e chiudono le feste patronali dei confinanti paesi pugliesi, paesi nei quali, i botti, gli spari ed i fuochi d'artificio sono cultura, rappresentano una vera e propria arte, un vero e proprio culto. L' altra terrazza, preferita dagli amanti del mare, è quella che noi santacrocesi chiamiamo Belvedere. Posta nella parte più alta del paese, consente di dominare, quasi come a sorvolarle, le isole Tremiti. L' immagine che si apprezza è quella di grossi sassi caduti in mare come rotolando sin lì proprio scivolando dalle nostre colline. Tanto sembrano vicine le Tremiti che, rapiti da tale panorama, può succedere si dimentichi che, in quanto isole, arrivarci, non è così agevole. Impariamo a riconoscere ed a valorizzare il bello che ci circonda. Aprire gli occhi, essere consapevoli di quanto la natura ci ha regalato senza chiederci nulla in cambio, rendersi conto delle potenzialità inespresse, può rappresentare il primo passo verso il nostro piccolo Rinascimento.

Antonio Martino Santa Croce di Magliano

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