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Le conseguenze della Volkstruffa

L’inganno perpetrato per anni dalla Volkswagen sulle emissioni di gas dei Diesel distrugge in un colpo solo la fiducia accumulata nell’impresa. Le auto casa tredesca hanno sempre avuto fama di essere resistenti, affidabili. E anche ecologiche… ma solo perché i test erano falsificati. Conseguenza logica: non ci si può fidare della Volkswagen. Ciò costerà al primo produttore europeo una parte della sua quota di mercato. E costerà anche alla Germania, la cui immagine si è molto appannata.

Dite quello che volete, ma il tedesco è davvero una bella lingua. Guardate per esempio come si può dire con una sola parola “truffa della Volkwagen sui gas di scarico”: Volkswagensabgasbetrug. Noi ci mettiamo molto di più a dirlo. Quanto a valutare gli effetti della Volkstruffa sull’economia, però, ce la possiamo cavare anche noi.

E saranno effetti gravi, di cui oggi si vedono solo le prime avvisaglie. Sul mercato azionario, il prezzo del titolo è precipitato e ne ha risentito l’intero indice Stoxx. Peggio ancora andrà quando partiranno le imminenti class action degli acquirenti Usa, o se i governi imporranno alla casa automobilistica multe e indennizzi.

I guai non si limiteranno alla Borsa, né al solo settore automobilistico. Infatti l’auto oggi come oggi è la locomotiva che traina tutta la ripresa europea, e lo scandalo può benissimo indebolirla. «All'incertezza presente sui mercati globali si è aggiunta negli ultimi giorni quella connessa con le possibili ripercussioni, difficili da quantificare, del grave scandalo Volkswagen sul settore dell'auto e sulle aspettative degli investitori e dei consumatori», ha detto in un'audizione al Senato Luigi Federico Signorini, vicedirettore generale della Banca d’Italia.

Un danno ulteriore è quello sulla Germania, di cui Volkswagen è uno degli stendardi e quasi il simbolo presso l’opinione pubblica. L’immagine positiva non si è dissolta (sull’altro piatto della bilancia ci sono pur sempre Beethoven e Von Braun) ma certamente si è indebolita. Il fatto che il Land della Bassa Sassonia possegga il 20% delle azioni Volkswagen aggrava le cose: si tratta di un’influenza determinante e quello è un ente pubblico, avrebbe dovuto vigilare e non ha vigilato.

«Alla fine Volkswagen non sarà più quello che era», ha riconosciuto di fronte ai media tedeschi il ministro delle Finanze Wolfgang Schäuble, implacabile fustigatore degli imbrogli altrui (per esempio greci). Poi ha aggiunto: «Usciremo più forti anche da questa crisi. Noi impariamo dalle crisi». Su questo, però, è troppo ottimista. Il colpo inferto dalla Volkswagen è stato violento, e vi saranno di sicuro conseguenze per la Germania e per l’Europa.

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