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Le certezze di Padoan

La scienza economica, come tutte le scienze sociali, non è una scienza esatta. Questo lo insegnano a tutti gli studenti di economia fin dal primo anno. Ma attraverso dati empirici e statistici si può trovare le probabilità di un effetto stante una causa, o al contrario che un effetto può essere stato provocato probabilisticamente da una causa.

Come per la meccanica quantistica un evento nel mondo delle particelle elementari può accadere in maniera probabilistica, ma non deterministicamente. La posizione nello spazio e la velocità di una particella elementare non possono essere misurate esattamente. O l’una o l’altra. E non è possibile sapere esattamente quale percorso potrò fare un fotone nel suo cammino, ma solo le probabilità che esso prenda una strada piuttosto che un'altra. Ogni teoria quindi, sarà credibile e accettata in funzione dell’accuratezza del calcolo probabilistico, e dell’accuratezza della previsione e lo stesso vale per lo scienziato o la scuola che la fa sua la teoria o l’equazione matematica.

Più esatta è la previsione, più credibile sarà la teoria e lo stesso vale per la credibilità di chi la enuncia. 

Siamo nel 2010 e l’OCSE per la voce del suo esponente capo economista, Pier Carlo Padoan, enuncia: La recessione in Italia “è finita a metà del 2009″, ma “la ripresa sarà lenta nel 2010, rinforzandosi un po’ nel 2011″. 

La recessione è finita. Dichiarava nel 2010.

Passano un paio d’anni ed intervistato da Floris dichiara: "ll 2012 sarà per l'Italia un anno in recessione, purtroppo. Ma potrebbe anche essere, anzi ne sono convinto, l'anno della ripresa definitiva"

Passo indietro, la recessione non è finita né nel 2010 né nel 2011, nemmeno nel 2012 , ma sicuramente finirà nel 2013

Visti i risultati però, Pier Carlo Padoan, ritiene l’anno successivo che il pil italiano dovrebbe tornare a crescere tra la fine del 2013 e l’inizio del 2014. Tuttavia, Padoan ha precisato che per mantenere la fiducia dei mercati occorre mantenere stabilità politica. Ma mette le mani avanti ponendo delle condizioni politiche. Come per esempio la eliminazione del Senato e quella dei consigli provinciali. Infatti secondo i fondamentali di macro economia vi è un nesso preciso di causa effetto fra il Senato elettivo (anzi sarebbe meglio tra eliminazione tout court del Senato e la riduzione ad un manipolo del Parlamento) e la crescita e lo sviluppo economico, ma senza aumento dell’occupazione però.

Siccome non ne ha azzeccata una che dico una e vista la sua preparazione in materia economica lo fanno ministro e, guarda un po’, dell’economia.

E l’altro giorno dopo averci raccontato che i conti italiani sono a posto, che l’economia italiana va alla grande che le previsioni catastrofiche che tutti gli istituti internazionali persino la FMI e la stessa OCSE fanno sono solo visione di “gufi”, “menagramo” e persino di “comunisti” , annuncia: "L'economia italiana peggiora, la velocità delle riforme è tutto". 

Ancora un anno e niente delle sue previsioni si avverano, anzi i dati peggiorano sempre piu. Ma lui, il guru dell’economia mondiale, la butta ancora una volta in caciara. Tutto sta nelle velocità delle riforme e il governo italiano si sta muovendo bene, ma lo deve fare con più celerità. Conferma che l’eliminazione del Senato e quello delle province, insieme all’eliminazione di qualsiasi contratto di lavoro, di qualsiasi diritto dei lavoratori e di un governo fatto di tecnici basata su una oligarchia permanente è la chiave di volta per la ripresa.

Ora è chiaro che tutto ciò non ha nulla a che vedere con i fondamentali economici. Sì, certo, possono aiutare a far aumentare il tasso di sfruttamento o di profitto, ma in un contesto in cui vi sia una economia che tira e che abbia i presupposti. Tutti i dati, invece, non fanno altro che confermare una ipotesi diametralmente opposta.

Allora due sono le cose.

· O è un emerito furfante e millantatore (d’altro canto noi abbiamo già avuto economisti di questa portata; non sarebbe quindi una novità)

· Oppure mente sapendo di mentire e o non avendo l’onestà intellettuale di dichiarare di essersi sbagliato in tutti questi anni continua a mentire spudoratamente o fa il gioco dell’amico del giaguaro. 

Una terza ipotesi io non ce l'ho. Ma per entrambi i casi mi chiedo: ci si può continuare a fidare e ad affidare le sorti economiche (ma insieme sociali e politiche) ad una persona di questa stazza?

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