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Le biomasse “pulite” di Tirreno Power dopo le bugie del carbone “pulito” di ENEL

Biomasse, è questo l’ultimo regalo a Civitavecchia di Tirreno Power, la società del gruppo Sorgenia, proprietaria della centrale di Torre Valdaliga Sud che, sul proprio sito, si vanta di considerare “l’Ambiente come un asset fondamentale per lo sviluppo proprio e di tutto il Paese…" aggiungendo che intende “incrementare la propria competitività ambientale attraverso un modello di sviluppo sostenibile che anticipi le normative vigenti“ per arrivare a “rendere l’attività delle Centrali sempre più integrata con le esigenze del Territorio".

Rimane un mistero in che modo Tirreno Power anticipi le normative o come abbia valutato le esigenze di un territorio che volentieri farebbe a meno di tale interesse, considerati i danni prodotti da oltre sessant’anni di servitù energetica.

Risale infatti ai primi anni cinquanta il sacrificio ambientale dell'area, quando il carbone era ammucchiato a cielo aperto, nel piazzale della vecchia centrale Enel di Fiumaretta. Ed oggi siamo arrivati a 3180 MW prodotti dai due impianti di Torre Valdaliga Nord di Enel (riconvertita a carbone) e di Torre Valdaliga Sud, un impianto risalente al lontano 1973, prima di proprietà Enel e successivamente ceduto a Tirreno Power.

Da allora, tanti sono stati i morti per asbestosi, tumori del polmone, della pleura e del tessuto linfoematopietico come rilevabile da una ricerca condotta dal Servizio epidemilogico regionale-Asl RMC, nel periodo 1996-2008.

Questa ricerca, a parte alcune lacune, non mette però in luce i rapporti causa-effetto delle patologie rilevate e ad oggi non c’è un Registro Tumori. A nulla sono serviti gli allarmi di medici di base e ospedalieri.

Eppure l’argomento biomasse ha almeno prodotto una reazione del "sistema immunitario" di una parte della città. E' intervenuto infatti in modo determinato il segretario della Camera del Lavoro, Vincenzo Caiazza, che cita il professore Federico Valerio, dell'Istituto nazionale per la ricerca sui tumori di Genova. Questi ha affermato  che “negli inventari europei delle immissioni di diossine e idrocarburi policiclici aromatici, il primato assoluto (stime al 2005) spetta alla combustione di biomasse”. Elevato è inoltre l'impatto di polveri di diametro inferiore ai 2.5 micron nei decessi e ricoveri ospedalieri.

Su questo aspetto, c'è da osservare che a Civitavecchia il PM 2,5 non viene misurato né dell’Arpa Lazio né dell’Osservatorio ambientale, che ha una sua rete di centraline per il monitoraggio della qualità dell'aria, finanziata con i fondi che Enel Produzione Spa versa in base a una convenzione con il Comune di Civitavecchia, risalente al 2003. Una gestione che è stata messa sotto accusa in un recente convegno "Chi osserva l'Osservatorio?".

Ma una ulteriore conferma alla valutazione del professor Valerio è arrivata dal dottor Giovanni Ghirga dell’International Society of Doctors for the Environment ISDE– Alto Lazio che, in un suo intervento su Bignotizie ha sottolineato come la “combustione della legna e di altre biomasse contenga come minimo 5 gruppi di sostanze chimiche classificate come carcinogene dall'Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro (IARC) e altre sostanze classificate come possibili carcinogene e almeno altre 26 riconosciute dall'Environmental Protection Agency (USA) come tossiche per la salute”.

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Valutazione epidemiologica
SSR-ASL RM C:Valutazione epidemiologica dello stato di salute della popolazione residente nei comuni di Civitavecchia, Allumiere, Tarquinia, Tolfa e santa Marinella

Sorge spontanea la domanda: se esistono tutte queste controindicazioni, come si è arrivati a spacciare le biomasse, come l’ultimo ritrovato della tecnica in fatto di produzione di energia, parliamo di 140 megawatt, ottenibili bruciando solo “ 500 mila tonnellate annue” o secondo altri “un milione” di tonnellate di scarti di legname trasportati dalla... vicina Australia?

Non lo sappiamo esattamente, perché ci risulta che il 4° gruppo di Torre Valdaliga Sud (quello oggetto di questa conversione) è stato messo fuori esercizio da un provvedimento pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale dell'11.05.2011. A pagina 83, viene prescritto che entro il 10 novembre (scorso), Tirreno Power avrebbe dovuto presentare un piano di smantellamento di quella sezione nonché lo sgombero della relativa area.

Dal momento che in Italia sembra più premiante non rispettare una prescrizione, cosa fa Tirreno Power, che non intende rinunciare ad utilizzare al massimo della capacità produttiva il sito di Civitavecchia (vista la quasi impossibilità di reperirne un altro)?

Propone le biomasse come la soluzione meno inquinante ai problemi di una ambiente già degradato come quello di Civitavecchia. E quindi il parere dei medici, pari a quello degli stregoni, può essere gettato nella pattumiera.

E altrettanto spiazzato sul tema è anche l’assessore all’Ambiente, l’avvocato Leonardo Roscioni, che neanche due settimane fa dichiarava che "il futuro del quarto gruppo di Tvs non può essere che quello indicato dalla massima assise, ovvero la dismissione". In questi giorni sarebbe stato gradito un suo nuovo intervento pubblico sull’argomento, visto che tutto sembra andare in direzione opposta.

Nulla però dovrebbe più sorprenderci. Chi vive nei comuni che ospitano le società che producono energia o altre aziende inquinanti, sa bene come siano collaudati da sempre sistemi infallibili per convincere istituzioni, partiti, lavoratori, informazione.

Se infatti qualcuno si domandasse cosa si nasconde dietro le tante sponsorizzazioni di eventi sportivi, di spettacoli, di team sportivi o di palazzetti di qualche sport, pubblicità tv o sulla stampa, troverebbe una risposta semplice su come si ottiene il consenso e di conseguenza il silenzio.

Ma se non bastasse questo, allora si ricorre a ricatti occupazionali che di questi tempi sono sempre un argomento molto convincente. La solita storia che non si impara mai.

Ecco spiegato perché prospera l’idiozia ecologica delle biomasse, in un territorio spremuto come un limone.

Non è comunque ancora finita. Qualche voce critica si alza nel silenzio generale: oltre la Cgil che con molto coraggio non intende barattare la salute, altre forze politiche hanno preso posizione come Sel, che individua le biomasse come il classico espediente per poi far diventare l’impianto un inceneritore, Idv che chiede il rispetto delle prescrizioni e quindi la fine del 4° gruppo di TVN, così come Rifondazione Comunista , Verdi e Forum ambientalista.

Non sorprende il silenzio del centro destra, raramente presente su ambiente, salute e territorio, mentre il sindaco è preso dalle trattative e se i risultati saranno identitici a quelli ottenuti da chi lo ha preceduto, Tirreno Power potrà dormire sonni tranquilli. Le biomasse si utilizzeranno, sotto il segno dell'innovazione e dell'energia "pulita", come sempre.

E il Pd? Al momento non si registrano prese di posizione, sarà che a volte anche il silenzio dice qualcosa, ma non è niente di buono. D'altra parte non era stato Bersani che aveva promosso il carbone?

Certo, sarebbe bene, visto l'andazzo generale, che le persone non in preda ai fumi delle chiacchiere o alle illusioni dei prestigiatori di turno, cambiassero atteggiamento, informandosi di più, partecipando di più e delegando meno. Non ci sono altre terapie utili, come i fatti dimostrano.

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