• AgoraVox su Twitter
  • RSS
  • Agoravox Mobile

 Home page > Attualità > Media > Le Iene intervistano Battisti. Ecco cosa ha detto l’ex terrorista

Le Iene intervistano Battisti. Ecco cosa ha detto l’ex terrorista

Botta e risposta tra Le Iene e Cesare Battisti

Questa sera, dalle 21, sulla trasmissione Le Iene Show andrà in onda un'intervista esclusiva a Cesare Battisti, l'ex terrorista italiano aderente ai Pac (proletari armati per il comunismo) condannato all'ergastolo, in contumacia, per aver commesso quattro omicidi durante gli anni di piombo.

La prima vittima di Battisti sarebbe stata Antonio Santoro, maresciallo della polizia penitenziaria. La seconda Pierluigi Torreggiani, gioiellere milanese. La stessa sera Battisti avrebbe ucciso Lino Sabbadin, macellaio di Mestre. Infine, due mesi più tardi, l'agente della Digos Andrea Campagna.

La storia, in breve. Battisti dapprima latitò in Francia, quindi fuggì in Brasile dove venne incarcerato. Tuttavia in questi anni l'Italia ha sempre richiesto l'estradizione dell'uomo: la richiesta venne rifiutata dal presidente brasiliano Lula. Oggi Battisti vive da uomo libero. 

Sul "caso Battisti" si scatenò lo scorso anno una vera e propria bufera, politica e mediatica. Il Governo Berlusconi chiese ripetutamente l'estradizione dell'ex terrorista. La stessa cosa fece Napolitano. Tuttavia la legge brasiliana non prevede la pena dell'ergastolo, considerato alla stregua della pena di morte, quindi Battisti non ci venne mai riconsegnato dalle autorità del Paese sudamericano. In Italia e in Francia, soprattutto, nel frattempo, ha preso piede un risicato movimento d'opinione favorevole alla mancata estradizione di Battisti. I loro argomenti sono semplici: il processo a Battisti andrebbe rifatto daccapo perché quello che ne stabilì le condanne sarebbe macchiato da irregolarità e contraddizioni. 

Nell'intervista a Le Iene Battisti ha anche lanciato un appello a Napolitano: "Signor presidente Napolitano, mi dia la possibilità di difendermi. Mi comprometto a rispondere delle mie responsabilità oggi di fronte alla giustizia italiana". 

La risposta del Colle non si è fatta attendere: "Deve solo presentarsi nel nostro Paese per espiare le pene alle quali è stato condannato a conclusione di processi svoltisi nella piena osservanza delle regole di uno Stato di diritto".

Questa la storia. Di seguito, invece, alcuni stralci più significativi dell'intervista rilasciata alle Iene. 


Iena: Per lo stato italiano tu oggi chi sei? 
Cesare Battisti: Sarò il mostro che sta in prima pagina, non lo so...
Iena: Oggi dove vivi?
Cesare Battisti: Oggi sto vivendo in Brasile, finalmente libero.


Iena: Non puoi tornare in Italia?
Cesare Battisti: Io vorrei, ma non posso.
Iena: Di cosa sei accusato?
Cesare Battisti: Io sono stato condannato per quattro omicidi.
Iena: Quattro omicidi e quaranta rapine. 
Cesare Battisti: Omicidi, rapine... associazione sovversiva e insurrezione armata contro i poteri dello Stato.

Iena: Di cosa ti ritieni veramente responsabile?
Cesare Battisti: Io non posso negare di essere un membro di "Proletari Armati per il Comunismo", quindi ho partecipato a un gruppo armato.
Iena: Cosa significa partecipare ad un gruppo armato?
Cesare Battisti: Ho commesso dei reati, ho fatto uso delle armi anche se non ho mai sparato contro nessuna persona.
Iena: Vuoi dirci che non hai mai ucciso nessuno?
Cesare Battisti: Non ho mai pensato di uccidere nessuno.

Iena: Ma tu l'hai mai dimostrato in tribunale che non hai mai sparato a nessuno?
Cesare Battisti: Io non sono mai stato interrogato, né da un poliziotto, né da un giudice...
Iena: Non ti hanno mai interrogato perché sei scappato...
Cesare Battisti: Mha, io sono stato interrogato e processato e sono stato condannato a più di 12 anni per associazione sovversiva e detenzione di armi...
Iena: E poi?
Cesare Battisti: Poi sono scappato di prigione e pensavo che il mio processo fosse finito lì. Dopo ho saputo che ero stato condannato all'ergastolo.
Iena: Due ergastoli...
Cesare Battisti: No, un ergastolo... mi sembra abbastanza...


Cesare Battisti: Gli italiani dovrebbero chiedersi ?Ma perché tutti se la prendono con questo Battisti quando sono centinaia e migliaia le persone che in quel periodo lì hanno praticato la lotta armata?
Iena: Ma tu per tutti sei un criminale che l'ha fatta franca.
Cesare Battisti: No, io mi sento piuttosto qualcuno che non sa quello che gli sta succedendo.
Iena: Cioè?
Cesare Battisti: Cioè che di un dì all'altro cominciano ad accusarmi di qualsiasi cosa.. tutti addosso... e devo proteggermi, devo salvarmi, devo fuggire.

Iena: Ma se per assurdo ti dicessero "Ok Battisti, ripartiamo da zero e facciamo il processo". Tu cosa fai?
Cesare Battisti: "Viva l'Italia (facendo il segno della vittoria con entrambe le mani). Io vado."
Iena: Affronti la giustizia italiana?
Cesare Battisti: "Ma è chiaro che affronto la giustizia italiana. Non chiedo altro."

Iena: Ci racconti come nel 2004 sei scappato dalla Francia?
Cesare Battisti: "Sono scappato con l'aiuto di amici in una maniera molto artigianale con mezzi improvvisati senza nessuna organizzazione così grande come si immaginano molti ma con cose ridicole quasi."
Iena: Tipo? 
Cesare Battisti: "Prendere una barca pensando che posso fare dieci ore di mare e la barca non ne fa neanche due..."
Iena: Sei scappato in barca?
Cesare Battisti: "Ci ho tentato per lo meno"

Iena: Da Parigi sei andato al mare, poi hai preso una barca con l'intenzione di andare dove?
Cesare Battisti: "Per andare in Africa, ma non ci sono riuscito e sono dovuto tornare indietro."

Iena: Perché hai scelto di scappare proprio in Brasile?


Cesare Battisti: "Perché era un paese che aveva già accolto altri rifugiati italiani e perché era un paese che stava prendendo una direzione politica interessante."

Iena: E se ti avessero estradato?
Cesare Battisti: "Se mi avessero estradato sarei in Italia facendo l'ergastolo innocentemente"
Iena: E adesso in che situazione sei?
Cesare Battisti: "Adesso sto cercando di ricostruire la mia vita. Sono appena tre mesi che sto fuori"

Iena: Ti senti ancora un militante politico?
Cesare Battisti: "Certo, sono un militante. Non ho mai smesso di esserlo."
Iena: In cosa sei ancora un combattente?
Cesare Battisti: "Io credo e lotto per una giustizia sociale, per il benestare, per la pace di tutti"

Iena: Ti consideri un perseguitato?
Cesare Battisti: "No, mi considero uno sfigato."
Iena: Il tuo esilio è una pena?
Cesare Battisti: "Certo che è una pena."
Iena: Definisci la tua pena.
Cesare Battisti: "Privare la persona dei propri affetti, di non poter tornare nel luogo dove è nato, di non poter rivedere la famiglia... vivo questa cosa con una grande ingiustizia."

Iena: In due parole, per cosa combattevi?
Cesare Battisti: "L'ingiustizia, la miseria, l'abuso di potere, la corruzione."
Iena: E oggi per cosa combatti?
Cesare Battisti: "La stessa cosa."
Iena: Hai un'idea per migliorare la tua situazione?
Cesare Battisti: "In Italia c'è stato un movimento armato molto grande... sono morte molte persone, tante altre sono state imprigionate e hanno pagato per gli errori di un paese intero. L'Italia dovrebbe avere il coraggio di girare la pagina, facendo un'amnistia totale su tutto quello che è successo negli anni '70."

Iena: I tuoi genitori che cosa si aspettavano da te?
Cesare Battisti: "Si aspettavano che fossi un buon comunista e che diventassi medico."
Iena: Invece sei diventato un buon terrorista e com'è che oggi sei uno scrittore?
Cesare Battisti: "Per sfida, perché una volta a scuola un professore mi ha provocato, mi ha umiliato di fronte a tutti e da allora ho deciso che dovevo dimostrare che sapevo scrivere... probabilmente non ci sono mai riuscito, ma comunque ci ho provato."

Iena: È per un pentito che ti sei beccato due ergastoli?
Cesare Battisti: "È un delatore, collaboratore di giustizia passato completamente dall'altra parte perché ha accettato di accusare persone innocenti."
Iena: Tra pentito, dissociato e irriducibile, cosa scegli?
Cesare Battisti: "Scelgo di essere uomo responsabile"

Iena: La legge è uguale per?
Cesare Battisti: "Tutti"
Iena: È vero?
Cesare Battisti: "Dovrebbe, ma non lo è."
Iena: Perché?
Cesare Battisti: "Perché l'abuso di potere fa parte del potere stesso."
Iena: La proprietà privata è un?
Cesare Battisti: "È un mezzo furto (ride)"
Iena: Perché ci hai messo il "mezzo"?
Cesare Battisti: "Perché potremmo avercela tutti questa proprietà privata, un poco ciascuno."
Iena: Che vuol dire?
Cesare Battisti: "Voglio dire che secondo me il comunismo non è miseria per tutti. È ricchezza per tutti."
Iena: Sei nato per?
Cesare Battisti: "Per vivere libero."
Iena: Alla fine vincono sempre i buoni?
Cesare Battisti: "Quasi mai."


I commenti più votati

Commenti all'articolo

  • Di Geri Steve (---.---.---.108) 2 febbraio 2012 18:17

    Il problema NON e’ che cosa dice Battisti, ma il perche’ fu sempre protetto, con l’evasione, con il soggiorno in Francia, poi in Brasile e con la non-estradizione.

    Avendo ucciso delle persone, nessun "servizio" oggi puo’ riconoscere che era un suo infiltrato nelle BR.

    La richiesta che gli fa Napolitano e’ facilmente traducibile: "Resta li’ e, se ci tieni alla pelle, continua a tacere, come hai fatto fin’ora: non avrai grane".

  • Di (---.---.---.200) 2 febbraio 2012 20:12

    e sti pirla gli danno anche la parola......bravi ma davvero bravi!!!!!!

  • Di Francesco Sellari (---.---.---.130) 3 febbraio 2012 12:17
    Francesco Sellari

    bisognerebbe ricordare che in Francia esisteva una cosa chiamata dottrina mitterand... e che l’Italia per combattere il terrorismo ha messo in atto una legislazione speciale quantomeno "discutibile"
    non facciamo di battisti un martire ma neanche "il mostro" per eccellenza

  • Di (---.---.---.248) 3 febbraio 2012 15:07

    A me pare che Battisti sia un capro espiatorio approntato ad hoc per esorcizzare gli anni di piombo. Fioravanti di gente ne ha fatta fuori un bel po’ di più, per fare un esempio sciocco, eppure anche lui sta fuori dalle patrie galere e nessuno s’indigna.

  • Di Damiano Aliprandi (---.---.---.202) 5 febbraio 2012 14:19

    Siamo stati vittima di un inganno mediatico e trasversale sulla questione Battisti. A parte la sua condanna avvenuta in un clima, quello degli anni 70, dove si cercava un capro espiatorio, qui c’è una questione giuridica oggettiva:

    La decisione del governo brasiliano di non concedere l’estradizione di Cesare Battisti è giusta: c’è l’art.3.1.f del Trattato di Estradizione sottoscritto dai due Stati nel 1989, e cioè che l’estradizione debba essere negata quando “la parte richiesta (in questo caso, il governo brasiliano) abbia ragioni ponderabili per supporre che la persona ricercata sarà sottomessa ad atti di persecuzione e discriminazione.... o che la sua situazione possa risultare aggravata. In gioco ci potrebbero essere, dunque, da una parte, la [non] affidabilità del sistema carcerario italiano, e dall’altro, più sostanzialmente l’istituto dell’ergastolo, una pena che la Costituzione federale del Brasile esclude espressamente (Art. 5, XLVII, II), e a cui il Battisti è stato condannato qui da noi. Ora, quando l’anno scorso il Supremo Tribunale Federale aveva negato il rifugio politico al Battisti, ne aveva nel contempo sollecitato l’estradizione “alla condizione formale di commutazione della pena dell’ergastolo con una pena di privazione della libertà di una durata non superiore a trenta anni, con detrazione del periodo in cui egli è detenuto in questo paese”. Il nostro Paese, in assenza di una legge che permetta la commutazione di una pena (dall’ergastolo ad una pena temporanea) per una condanna passata in giudicato, non ottempera questa clausola. 
    Gli unici fuorilegge in tutta questa storia sarebbero i nostri governanti ( e noi italiani che siamo vittima di forte ignoranza e manipolazione)che reclamano giustizia e diritto! Cerchiamo di ragionare e studiare. Siamo fin troppo manipolati se continuiamo ad affidare il nostro pensiero ad altri.

Lasciare un commento

Per commentare registrati al sito in alto a destra di questa pagina

Se non sei registrato puoi farlo qui


Sostieni la Fondazione AgoraVox







Palmares