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 Home page > Tribuna Libera > Lavoro | L’articolo 1 della Costituzione: solo una bella frase

Lavoro | L’articolo 1 della Costituzione: solo una bella frase

Il diritto al lavoro in Italia esiste soltanto nella Costituzione, in quanto dal famigerato “Pacchetto Treu” in poi, il precariato è diventato dominante in un paese che comunque non ha mai brillato nel fornire opportunità di lavoro interessanti e costruttive ai propri cittadini.
D’altro canto, come si fa a parlare di diritto al lavoro in un paese che taglia in modo costante e crescente tutte le spese legate alla formazione, condizione indispensabile perché una persona possa crescere ed affermarsi professionalmente?!
Se fossimo in un paese in cui le istituzioni avessero a cuore il destino dei cittadini, tali spese risulterebbero prioritarie e vi sarebbe un preciso impegno nel permettere ad ogni persona di poter accedere ad un lavoro dignitoso e in grado di garantirle un futuro degno di questo nome.


Invece, si preferisce mantenere una situazione di sfacelo come quella attuale, in cui oltre la maggior parte degli oltre 3 milioni di statali si trova con un lavoro garantito (seppure a fronte spesso di stipendi piuttosto bassi), circa 500.000 parassiti vivono alla greppia del mondo politico, si mantiene un esercito da operetta (i cui costi gravano in modo notevole sulle casse dello Stato) e un'evasione fiscale pari ad oltre il 30% del PIL che non cessa di aumentare e a pesare sul futuro del nostro paese.
Col risultato che alla fine della fiera, il settore realmente produttivo del paese è rappresentato da poco più di 22 milioni di individui. Com'è possibile che circa 35% della popolazione possa continuare a garantire la ricchezza del “Sistema Italia” e quindi come si può pensare in simili condizioni di poter effettivamente garantire loro un diritto al lavoro che non sia soltanto “carta straccia” ma effettivo???
Ancora una volta, il popolo sovrano (solo nella Costituzione) dovrà lasciare la risposta agli affermati accademici che tanto spopolano nelle sedi istituzionali e che non mancheranno di percepire lauti compensi dal prossimo esecutivo. Ovviamente senza alcuna illusione dato che finora i precedenti specialisti soltanto stati capaci di creare danni anziché fornire soluzioni realmente applicabili e convincenti!
Dubito seriamente che i prossimi ci riusciranno.

Yvan Rettore

Questo articolo è stato pubblicato qui

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