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Lancio di lacrimogeni dal Ministero: la Severino dispone indagine

I violenti scontri tra manifestanti e forze dell’ordine che hanno insanguinato le proteste in diverse città italiane non potevano finire nel dimenticatoio com’è spesso successo in passato. A riaccendere la protesta sono stati in particolare un video pubblicato da Repubblica su lanci di lacrimogeni dalle finestre del ministero e l’appello di Amnesty Italia contro la violenza della polizia.

Proprio il video amatoriale che riprende il lancio di lacrimogeni dalla sede del ministero ha costretto ad intervenire il ministro della Giustizia Paola Severino. Le immagini inoltre, sottolinea Repubblica, riprendono manifestanti “senza maschere, né caschi, né scudi” che fuggono in via Arenula mentre continua il lancio di lacrimogeni.

"I poliziotti responsabili di abusi verranno puniti. E questo per rendere onore e merito agli altri loro colleghi che sono la maggioranza e nei cui confronti è necessario che tutto il Paese nutra il rispetto democratico che meritano" afferma la Cancellieri in un'intervista a Repubblica. Il Ministro ha immediatamente disposto un’indagine interna perché "è giusto che il lavoro della Polizia avvenga nella massima trasparenza" e promettendo che i poliziotti colpevoli di abusi verranno identificati e puniti poiché “il monopolio della forza è democratico se la forza è esercitata nel rispetto della legalità”.

Il ministro degli Interni Cancellieri ha anche criticato la lettera di Grillo“Soldato Blu”, pubblicata sul suo blog. Il leader del Movimento 5 stelle era, infatti, intervenuto proprio il giorno delle manifestazioni con un appello alla polizia che iniziava così: ”Polizia, chi stai difendendo? Chi è colui che colpisci a terra? Un ragazzo, uno studente, un operaio? È quello il tuo compito? Ne sei certo? Non ti ho mai visto colpire un politico corrotto, un mafioso, un colluso con la stessa violenza”. Questo ha scatenato le critiche della Cancellieri: "Quanto ha detto è da irresponsabile. È un esempio di sciacallaggio politico. Il Paese non ha bisogno di altri Masanielli. Ne ha avuti abbastanza. E per altro, il Masaniello originale non aveva nemmeno questo tono torvo, truce. Ma come si fa ad evocare la guerra? Che c'entra quel richiamo a Pasolini? Di quale Italia stiamo parlando? In questo modo non si guida un Paese ma lo si porta alla distruzione. Questo Paese ha bisogno di responsabilità e di politica, quella che ho sentito nelle parole del Capo dello Stato".

La condanna per l’operato delle forze dell’ordine arriva anche da Carlotta Sami, direttrice di Amnesty International Italia: "Le forze di polizia hanno precisi obblighi di diritto internazionale e interni di protezione dei manifestanti, compreso quello di disperdere eventuali proteste violente con un uso proporzionato e legittimo della forza le immagini a disposizione mostrano episodi di eccessi nell'uso della forza nei confronti di singoli manifestanti che meriterebbero un'indagine rapida e approfondita. Riteniamo che chiarire le responsabilità sarebbe importante tanto per le persone colpite, quanto per le forze di polizia".

Il 25 ottobre Amnesty International ha presentato a Madrid un documento per denunciare anche gli abusi delle forze dell’ordine durante le manifestazioni in Grecia, Spagna e Romania. Proprio per l’occasione è stato riproposta anche la petizione iniziata più di un anno fa ”Operazione trasparenza- Diritti umani e polizia in Italia”, appello per fermare la violenza e gli abusi delle forze dell’ordine, attraverso numeri identificativi sulle divise che permettano il riconoscimento degli agenti violenti. La petizione chiede anche l’introduzione nel nostro codice penale del reato di tortura previsto dalla Convenzione Onu e la creazione di un’Istituzione nazionale indipendente per il monitoraggio del rispetto dei diritti umani. La Campagna, lanciata nel luglio 2011 ha già raccolto 20.000 adesioni. 

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