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 Home page > Attualità > Cronaca > Lampedusa mon amour

Lampedusa mon amour

Ieri ad "Anno Zero" ho finalmente visto degli essere umani italiani abbracciare altri esseri umani. Era la popolazione di Lampedusa che ha dato una lezione di civiltà al momento di razzismo e caccia allo straniero che sta attraversando l’Italia.

Un giorno voglio andare in vacanza a Lampedusa. Voglio conoscere quei seimila isolani in mezzo al mare. Voglio imparare da loro la lezione di civiltà, tolleranza, comprensione ed accoglienza che hanno mostrato nei confronti di chi arriva da loro in cerca di fortuna. Devo imparare da loro ad accogliere chi è diverso da me, chi sta peggio di me, chi ha la pelle diversa dalla mia, chi ha fame e chi ha sete. Voglio imparare da loro ad abbracciare i miei simili, voglio imparare da loro ad oppormi ad uno Stato che considera gli altri come degli animali.



Voglio imparare da loro come si fa a vivere di pesca e turismo, voglio imparare come si fa ad organizzarsi lontano da Dio e da tutti. Voglio anche sapere come si fa ad eleggere un sindaco così rappresentativo della propria popolazione, qualcuno che sa opporsi alla prepotenza dei furbetti del momento. Voglio imparare poi come si fa ad abbracciare ed ospitare a casa propria quei padri, madri e bambini che la maggioranza degli italiani vorrebbe ghettizzare e schiavizzare. Lampedusa e lampedusani, avete dato una lezione di civiltà alle barbarie italiane di questi tempi, ai razzisti ignoranti delle periferie, ai lanzichenecchi padani e alle barzellette di un premier ignorante. Grazie, sappiate che non siete soli.

Commenti all'articolo

  • Di virginia (---.---.---.96) 30 gennaio 2009 11:59

    Se vuoi vivere di pesca e turismo, non andare a Lampedusa. Ci sono stata e ti assicuro che il turista è considerato un "pollo" da spennare, l’accoglienza alberghiera inesistente o malandata (camere che si allagano al primo temporale, docce che non hanno acqua ecc) prezzi altissimi : una ricciola o un parego al ristorante costano più di 20 euro, spiagge impraticabili per via dei cani randagi che vi fanno i loro bisogni e i costi di lettino e ombrellone oltre 10 euro al giorno. Si deve affittare un ’auto per girare l’isola ma le strade sono piene di buche e quasi tutte sterrate.
    Poi, nel posto più panoramico, una discarica a cielo aperto che rende l’aria irrespirabile e gli occhi brucianti come due fiammiferi....e poi...affitti carissimi, frutta e verdura a prezzi incredibili ....
    Chi è responsabile di questo abbandono? Lo Stato? La pigrizia degli abitanti? Una cosiddetta atavica incuria di questa gente abbandonata dal mondo?Credo che la solidarietà con i derelitti che vengono da un altro mondo molto simile a questo, sia quasi un fatto ineluttabile. Perché la vicinanza dei due mondi li rende simili...E adesso dimmi che sono una stronza...
     

  • Di Paolo Praolini (---.---.---.246) 30 gennaio 2009 14:23

    Concordo con te, questa gente che da almeno 10 anni convive con questa situazione è un esempio per tutta la nazione.
    Dal racconto di un extra comunitario tunisino, ho sentito come costoro vengono molto aiutati dalla cittadinanza lampedusana.
    L’unica cosa deficitaria è l’efficienza dello stato.
    Da anni improvvisano con provvedimenti saltuari, disarticolati e senza programmazione interventi per mettere a tacere l’opinione pubblica.
    La cosa però che più mi fa arrabbiare è la presunzione di questa classe politica che sostiene di aver bloccato da ora in avanti il flusso di immigrazione verso l’isola. Ma come faranno? Metteranno un branco di squali nell’intorno dell’isola, o cecchini sui promontori? Sicuramente l’accordo stipulato con la Libia e Tunisia non fermerà gli sbarchi.
    Stiamo mettendo le basi per un altro pasticcio all’italiana.



  • Di Giovanna (---.---.---.98) 31 gennaio 2009 15:42

    grazie da una lampedusana
    www.giovannacaramelle.blogsp...

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