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Lampedusa: 3 ottobre 2017, ricordo della strage del 2013. Il discorso del Presidente Grasso sul diritto d’asilo

Lampedusa – Le telecamere di LiberaEspressione – 3 ottobre 2017. 

A Lampedusa Il presidente del Senato Grasso, la ministra Fedeli e tutte le istituzioni locali, per ricordare le vittime del 3 ottobre 2013.

Presenti alla cerimonia diversi studenti europei e qualche sopravvissuto alla tragedia, molti di loro per vari motivi non sono riusciti ad arrivare a Lampedusa. 

Il presidente Grasso ribadisce il diritto d’asilo leggendo l’articolo della costituzione Italiana, anche se avremmo senz'altro bisogno di iniziare dal primo articolo della costituzione, per rinfrescarci un po’ le idee. 

 

“Quello che sancisce un diritto universale, il diritto d'asilo allo straniero al quale, nel suo paese, sia impedito l'esercizio della libertà". 

Presente alla Cerimonia Don Zerai “Le scelte politiche che sono state fatte hanno peggiorato la situazione. Chiusura,intolleranza, non si è parlato di accoglienza e di alternative legali per chi ha bisogno. Gli accordi con la Libia sono volti a chiudere le frontiere, se non si affronta il problema alla radice, si chiude una porta e i trafficanti ne aprono un’altra , vedi arrivi dalla Tunisia” Ribadisce il prete Eritreo.

“Non e cambiato niente, spero che ne muoiano di meno”, ci dice Baratta Costantino soccorritore di quel tragico giorno.

Alcuni Lampedusani vivono ai margini di questi eventi sull’isola, mentre altri come la Sig.ra Billeci la definiscono “Una giornataccia, avrei preferito una giornata di festa, mi sento ferita nell’animo,la vita è per tutti”. 

La redazione di LiberaEspressione vuole ricordarvi, con un ulteriore contributo, quei giorni della tragedia del 3 ottobre 2013, invitandovi a guardare un nostro lavoro, perché molti sono ancora i lati oscuri di quei tragici giorni, che non hanno trovato risposta e si aspetta ancora che vengano accertati.

 

 

Questo articolo è stato pubblicato qui

Commenti all'articolo

  • Di pv21 (---.---.---.91) 5 ottobre 2017 18:36

    Realismo >

    La seconda Carica dello Stato, parlando a Lampedusa, non può appellarsi all’Art. 10 della nostra  Costituzione per asserire che hanno “diritto d’asilo” anche quei migranti che “scappano dalla povertà e dalla fame”.

    Primo.

    CI SONO quasi 6 milioni di cittadini italiani che non hanno lavoro e sono oltre 4 milioni quelli che vivono al disotto della soglia di povertà. Eppure non esiste alcun “obbligo” dettato dalla Costituzione di dare a ogni cittadino un lavoro remunerato e un reddito adeguato a un decoroso tenore di vita.

    Secondo.

    IL TESTO dell’Art. 10 prevede il “diritto d’asilo” per lo straniero a cui sia impedito (nel suo paese) “l’effettivo esercizio delle libertà democratiche” da noi garantite. E si chiude affermando che non è ammessa l’estradizione “per reati politici”.


    Ciò detto.

    Decidere di tenere aperte le porte ai flussi di migranti sospinti da fame e povertà ha senso purché non preluda e non si limiti agli atti di semplice “prima accoglienza”.

    Non serve cercare Il Consenso Surrogato di quanti sono sensibili alla fascinazione mediatica …

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