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La strategia di Salvini: una internazionale nera contro i migranti

In una società priva di valori, folle di retorica populista, incapace di solidarietà, ridotta da politici e giornalisti senza scrupoli,ad un grumo di rabbia repressa, contro un unico nemico, l’immigrato, da cui è ossessionata.

In un'Europa, per la quale il problema non sono i diritti negati, l'umanità calpestata, ma i voti che si perdono o si conquistano, con le menzogne se necessario, con la prepotenza quando serve, con la stupidità sempre.

In questa Europa, in questa società, anche Salvini, un politico senza progetto e senza valori, che non crede in quello che dice , ma solo nei voti che danno potere, può lanciare la sua strategia.

E così a Pontida, Salvini ha lanciato la sua strategia.

Ha parlato di "una Lega delle leghe in Europa, che metta insieme tutti i movimenti liberi, sovrani", ha parlato del progetto di una "alleanza internazionale dei populisti”; 

Salvini, al traino dei paesi di Visegrad, vuole distruggere l’Europa globalista,e sostituirla con un'Europa nazionalista dove ogni stato fa i suoi interessi.

L’obiettivo è la pietra tombale sull'Europa di Spinelli, della solidarietà, e sostituirla con l'Europa dei nazionalismi, dell’imperialismo economico.

Vuole risolvere il problema migrazione con la forza, e non con il dialogo con i migranti.
Vuole una europa conflittuale tra stati che non vogliono immigrati: Italia Ungheria, Polonia, ecc..
Non vuole un'Europa solidale ,che opera con la revisione consensuale dei trattati.


Non vuole la vittoria della democrazia, sull'egemonia culturale della destra fascista.

Salvini? Sì, Salvini!

Ma mi faccia il piacere "avrebbe detto Totò".

Eppure Salvini, perché oggi è utile ai paesi dell'est, per rompere il fronte dei paesi mediterranei. Così come sono utili a Trump i paesi dell'est, per spezzare i reni alla Germania e ridurre all'Europa, all'espresione geografica di staterelli in perenne conflitto tra di loro. 

Gli atti finora compiuti dal governo giallonero sono preparatori alla realizzazione di questa linea politica. Certo Salvini ha minacciato di chiudere i porti, ha bloccato l'Aquarius, ma per fare campagna elettorale sulla pelle dei migranti .

Per sollevare il problema, per mettere sul tavolo della Ue la solitudine dell'Italia, i torti degli altri partners, bastava porre un veto a decisioni da adottare all'unanimità, lasciare la sedia vuota in qualche riunione.

L'obiettivo sarebbe stato comunque conseguito, senza martoriare poveri disperati in cerca di salvezza.

Ma non era questo l’obiettivo di Salvini. L’obiettivo non era una distribuzione equa dei migranti, un ruolo più incisivo dell’Italia, e più politico della UE.

Questo è quello che ha voluto far credere, ad una società pronta ad abboccare.

E allora perché destra italiana, quella di “prima gli italiani”, che vuol respingere gli immigrati, si è alleata con il gruppo di Visegrad che vuole accollarli all’Italia?

Si sono alleati perché Orban e Salvini non vogliono una distribuzione equa dei migranti.

Orban e Salvini non vogliono i migranti. Vogliono distruggere l’Europa globalista, e sostituirla con un'Europa nazionalista dove ogni stato fa i suoi interessi.

E realistico tutto questo è possibile? E’ possibile perché è una linea che non è alternativa a quella dell’ Europa della Troika, ma la sua continuazione il suo sviluppo.

E’ la continuazione e lo sviluppo dell’Europa, che tace di fronte ai fili spinati, ai muri ungheresi, per respingere donne e bambini, sfuggiti alla guerra e alla fame, ai cittadini di Goro, che contro questa umanità hanno fatto le barricate, ai leghisti e fascisti che assediano le scuole dei bambini immigrati, ai partiti di destra e alle loro giustificazioni pelose di criminali come Traini e della strage da lui tentata. 

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