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La stampa tedesca attacca Mario Draghi

Il pregiudizio della stampa tedesca contro Draghi.

Il quotidiano tedesco Bild getta fango sulla figura di Mario Draghi, quale probabile candidato alla guida della Banca Centrale Europea, dopo l'improvvisa uscita di scena del tedesco Alex Weber, uno dei principali favoriti, a seguito delle dimissioni dalla Bundesbank.

E lo fa con toni poco nobili, elencando i potenziali candidati alla guida dell'Istituto monetario e pubblicando, accanto alla foto di Draghi, la dicitura "Per favore non questo italiano".
 
Bild usa toni quasi di sapore razzista, che possono anche andar bene per i mondiali di calcio ma che francamente lasciano perplessi.
 
Il giornale di seguito elenca le ragioni "concrete" per non sostenere "questo italiano": "Mamma mia, per gli italiani l'inflazione nella vita è come la salsa di pomodoro sulla pasta".
 
Bild sembra più serio quando scrive che il governatore è stato vice-presidente di Goldman Sachs tra il 2002 e il 2005, "proprio nel periodo in cui la banca avrebbe aiutato il governo greco a truccare il debito pubblico".
 
In realtà il quotidiano popolare tedesco non si limita a criticare Mario Draghi e non risparmia gli altri papabili alla corsa della prestigiosa poltrona della Bce. Il lussemburghese Yves Mersch è accusato di aver dato il benestare agli eurobonds, lo spagnolo Miguel Ordònez di non aver vigilato sulle banche, il grego Georgios Provopoulos di provenire da un paese indebitato (glissando forse sul particolare che una fetta consistente del debito greco è in mano alle banche tedesche).
 
In generale il quotidiano utilizza spesso chlichès, espressioni in lingua originale e vecchi pregiudizi per giungere ad una sola conclusione, cioè che l'unico candidato accettabile alla guida della Bce è, guarda caso, un tedesco!
Ovvero Klaus Regling, presidente del fondo salva-stati (Efsf).
 
Appena un anno fa, sempre Bild si era prodigato nell'elencare le ragioni per sostenere Weber alla presidenza della Banca Centrale ed i motivi per cui invece Draghi "non deve diventarlo".
 
Quest'anno ci riprova, nonostante la clamorosa svista, ricordando ai lettori un pò distratti che "la lira era la moneta con molti zeri".
 
I toni un pò arroganti e nazionalisti sono una caratteristica comune di certa stampa tedesca.
 
Per fortuna non tutti in Germania la pensano così.
 
Hermann Dieter Schroder, esperto di media e analista dell'Istituto Hans Bredow di Amburgo, commenta così: "Il giornale non è razzista, forse un pò nazionalista. E' un quotidiano popolare, che ama i toni forti per cogliere l'attenzione del pubblico, cavalcando stereotipi e pregiudizi. Chi lo acquista spesso non si identifica con il contenuto troppo estremo e ne prende le distanze".
 
Sembrerebbe insomma più entertainment che informazione, o meglio "infotainment".
 
E' possibile che le opinioni del quotidiano Bild, che ogni giorno vende tre milioni di copie e vanta circa 12 milioni di lettori (un miraggio per la stampa italiana), possa influenzare le scelte del governo tedesco?
 
Per Scroder dipende: "Sì e no. Sì, se le critiche sono argomentate. No, se si limitano a rivangare clichès".
 
Staremo a vedere.

Commenti all'articolo

  • Di Luciana (---.---.---.27) 4 marzo 2011 16:30

    ...purtroppo il Bild non si può certo definire un giornale serio...anzi, lo considererei la spazzatura mediatica dallo stile Daily Mirror, che legge solo la bassa società tedesca...Sinceramente vorrei comunque aggiungere che la nostra immagine politica ultimamente non sia certo una delle migliori, e difendersi all’estero dagli attacchi mediatici non è facile. In Germania ormai non se ne può più delle solite domande "beh...allora, che si dice del vostro presidente?...Avete visto come si fa, quando un ministro sbaglia? (Inteso è von Guttenberg, che ha copiato la sua tesi di dottorato)..ecc ecc...

    • Di (---.---.---.7) 5 marzo 2011 11:43

       I tedeschi hanno l’animo criminale che periodicamente nella storia riemerge. l’ultima che hanno fatta è stata il modo nel quale hanno trattato i greci (non nella seconda guerra mondiale, ma con la crisi del debito pubblico). Pertanto non hanno titoli per poter criticare nessun altro popolo del pianeta eccetto i Kmer rossi che hanno sterminato un terzo del loro stesso popolo: i cambogiani.
       Certo noi italiani siamo dei balordi che ci lasciamo governare da cialtroni e delinquenti, ma i tedeschi non hanno alcun titolo per darci lezioni e mi conforta sapere che ogni volta che hanno attraversato baldanzosi le Alpi poi se ne sono andati con la coda tra le gambe e carichi di legnate.
       Anche a me fa soffrire il fatto che ogni volta che attraverso i confini nazionali debba sentermi sbeffeggiato a causa di Berlusconi, ma lezioni da tedeschi, giapponesi , Kmer rossi e Hutu non sono disposto ad accettarle.
       Scusatemi lo sfogo nazionalista.

  • Di Antonio DS (---.---.---.35) 5 marzo 2011 03:18

    Bisogna anche considerare che Draghi è alla guida di una banca d’italia che in realtà è di proprietà di un pool di banche private per il 94%, le stesse banche che detengono, in palese conflitto d’interesse, l’esclusività delle operazioni sul mercato mobiliare tramite le loro stesse SIM, insomma non è molto normale questa situazione, se poi si va a fondo e si scopre che quelle stesse banche, oltre ad essere accreditate al tesoro per la collocazione dei titoli pubblici, sono anche detentrici di filiali in vari paradisi fiscali.... bhè non c’è troppo da meravigliarsi se dall’estero veniam visti di traverso a livello finanziario....

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