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 Home page > Attualità > Politica > La sinistra in ginocchio?

La sinistra in ginocchio?

Rilancio qui quanto ’ruminavo’ l’inverno scorso in attesa dell’italico Godot elettorale del 13/14 aprile. In trepidante attesa di un pdemocratico european Godot.

In ’materia’ , gli ultimi interventi di Verygod sono già ampiamente fruibili online
su www.radioradicale.it/scheda/265732/vii-congresso-di-radicali-italiani-commissione-religiosita-e-religioni-seconda-giornata
e su www.radioradicale.it/scheda/265722

 Alcuni richiami all’articolo di Gad Lerner comparso su Repubblica dell’11/2/2008, prima di dare una risposta al quesito che il titolo solleva, chiarendo di cosa si continua a trattare in quella politica che secondo Max Weber costringe al patto con il Diavolo.

1) Che la Chiesa abbia storicamente fortissime preoccupazioni mondane, oltre che scontato, è stato recentemente ribadito da un noto cardinale. Del resto occorre anche capire se per “Avvenire” si intende quello di una Gerusalemme celeste o quello di un’azzurra Roma imperiale.

2) La Chiesa non fa esplicite scelte di schieramento, poiché incarna scientemente una vocazione politica teocratica che contrappone il suo dio a quello dei suoi ‘nemici’. La partita che gioca è in un campo dove il centro è ovunque e in nessun luogo. Come noto, il dio-centro della Chiesa è rappresentato dalla figura di Gesù, che per una metà della popolazione mondiale era solo un profeta, mentre per alcuni storici non è nemmeno esistito.

3) Che ’vada bene’ o che ’vada male’ la religione non solo entra nel dibattito politico, ma sta prepotentemente in simbiosi con tutti i poteri terreni più forti, ancorché in modo più o meno esplicito ed in versioni ancora in gran parte da analizzare. Non a caso Heidegger parlava di ontoteologia all’epoca in cui Husserl discettava di crisi delle scienze europee. Non a caso il politologo Giorgio Galli studia il fenomeno della New Age, non condividendo al riguardo le ansie di Introvigne. Si tratta sempre di un qualche dio e di una qualche salvezza : cambiano le forme, non la presunta ‘sostanza’.

4) La Chiesa è del tutto consapevole che il potere sta sempre al centro, al di là del nome e della forma che esso di volta in volta assume. Anche la scalata alla RCS si è tentata nel nome di un divino centro che non è quello severiniano, ma sembrava piuttosto un centro di matrice cristiano-vaticana, posizionato ‘alla destra del Padre’. Quando Mircea Eliade parlava del dio-che-lega, non ne immaginava la popolare versione bossiana che in Italia ha praticato ogni sorta di coincidenza oppositorum. Beninteso, alla resa dei conti anche la Lega col suo dio Po si è poi sistemata alla destra del padre santo, guarda caso dopo avere inizialmente voluto occupare a titolo simbolico gli scranni centrali del Parlamento.

5) La ’maturità europea’, oltre a registrare anche la conversione di Blair, pare oggi volersi fondata su ‘radici’ non cristiane tutte da scoprire. Dunque sembrerebbe che vi siano eccome argomenti ’spirituali’ volti a salvaguardare centrodestra e relativo partito cristiano. In Italia la laicità a sinistra è infatti poca, ma ad un certo divino potere risulta comunque sempre eccessiva. Bisognerebbe piuttosto capire questo derridiano ‘esprit’ che ruolo continua a giocare nel suo vizioso giro per il mondo, attraverso le varie sapienze.

In un articolo su Repubblica del 15/8/2005 Ezio Mauro analizzava con maestria l’approccio politico berlusconiano, individuandone la dimensione mistica totalizzante. Si capisce che la Chiesa abbia un bel da fare a gestire la diritta via dovendo tenere a bada un tale azzurro impero che ora sbandiera pure cristiane radici. Occorrono uomini di fiducia che ne compensino gli eccessi di onnipotenza o si rischia di mettere a repentaglio il trono del dio terreno. Dunque, poiché a sinistra il buon cristiano Walter è troppo soggetto al rischio laico, è opportuno infilare un cavallo di Troia antilaicista doc laddove le garanzie sono comunque più solide. Al dio pagano che Berlusconi spaccia per cristiano, occorre affiancare la giusta dose di cristianità certificata.

Chiesa docet dunque, ma ormai Chi-è-sa.

Chi-è-sa che si allude sempre ad un qualche dio ‘centrale’, al potere di una qualche ‘cosa’ che sta nel mezzo, tutto sta a capire di quale cosa si tratta, rossa, bianca o azzurra che si voglia. Oui et non, diceva il socialista Mitterand, contraddizione la chiamano i filosofi, terza via i politicanti di mezza Europa. Agli elettori bisogna però presentare il mediatore universale nella veste più accattivante, con la dovuta spiritosa simbolica. Ecco perché Berlusconi continua a vincere, è di gran lunga il più abile ad intercettare ed aggregare l’avvenire dell’illusione italica. Assolutamente da manuale lo slogan elettorale dell’Italia in ginocchio che deve rialzarsi come Lazzaro. Intanto sull’altro fronte i leader ‘storici’ hanno paura di smarcarsi dal divino centro, di arrischiarsi sul terreno di una europea laicità, figurarsi poi se dovesse dirsi addirittura non cristiana! E mentre gli avversari cincischiano, Berlusconi ha già fatto sua anche la paternità delle cristiane radici, trasformando il suo vitello d’oro in un Cristo superstar, più prossimo a Cesare che al dio che gli si vuole contrapposto. Tout simplement un Cesare/dio. Ma ecco allora pronto l”autentico’ partito cristiano che si affianca a Cesare per salvare il salvabile. Sua la potenza, suo il regno.

Da vent’anni almeno la sinistra italiana ha un problema che non risolve. Vuole vincere con gli stessi argomenti dell’avversario, da un lato essendo in palese contraddizione interna e dall’altro disponendo di molte meno risorse ad hoc. Continua a scommettere sul dio sbagliato che è saldamente in mano agli avversari o quantomeno non è capace di darne una sua versione vincente. Non sarebbe ora che anche la sinistra italiana trovasse il suo nuovo ’dio’ ? Per il momento è stato molto più bravo Papa Ratzinger che ha dato la patente di cristianità al Dalai Lama. Se l’intellighenzia progressista non riesce ad esprimere una versione moderna del ‘dio politico’ è destinata ad essere sconfitta da chi in Italia ne detiene il più tradizionale credo.



 

Commenti all'articolo

  • Di Mariano (---.---.---.17) 23 marzo 2009 19:39

    Per questo stano Paese - ancora "solo" espressione geografica e non politica (?)..., ti attardi a dire cose ovvie..., che pare scandalizzare gente che pur sa dalla dimensione anche mondana della Chiesa...! Lo dico senza paura e senza resa: è un dato!
    La Chiesa per molti è solo - e principalmente - un nemico ed un avversario ideologico. E’ brava se dà una mano negli oratori, se dà una mano ad alloggiare i poveri, per i ragazzi/e problematici, per chi non ha da dormire, se organizza medici di strada, ecc. (cose che vedo in molte parrocchie). Poi, se esercita la sua pressione, il suo peso…, allora no! Quando gli amici Radicali fanno le loro battaglie, quando gli altri fanno il loro casino… è il diritto a parlare. La Chiesa – che è fatta da italiani e non marziani – no: fa ingerenza!!!

    Io sono un cattolico, italiano, e rivendico il diritto a far passare il mio progetto politico e sociale, con metodo democratico. Noi lo esponiamo, chi aderisce dà il suo assenso e non credo che ci si debba sentire malandrini.
    Mi preoccuperei, allora, di quello che è diventato e diventerà questo Paese anche grazie a chi da Sinistra di governo ha governato con l’opposizione al governo… ; ed ora ci governa il pensiero unico di un messianismo partitico che va tenuto e temuto.

    Cordialità

     

    Mariano

  • Di verygod (---.---.---.47) 23 marzo 2009 20:52
    Glaros - scrittura creat(t)iva

     L’ovvietà dei contenuti del presente articolo non sono sicuro che parrebbe tale al Cossiga raccontato nel secondo capitolo del libro di Ferruccio Pinotti Fratelli d’Italia. Ne parrebbe tale a chi cogliesse il problematico significato filosofico al quale esso rimanda, quello stesso abissale significato che ha condotto Cacciari a sviluppare la sua parabola verso la Cosa ultima e verso la sua Geofilosofia dell’Europa, oltre che verso la Margherita. Ma non voglio qui dilungarmi sul problema ontoteologico fra il Verbo e la modalità come Esso viene incarnato dalle varie intellighenzie e gerarchie laiche e clericali. 

    Quanto al cattolico, un giovane ricercatore dell’Università di Neuchâtel ebbe occasione di dirmi che io ero uno di quelli autentici. Tutto sta a capire a fondo prima di ’sparare’. CoSì, forse, si evita anche di farlo.

    P.S. Per il CoSì, rimando al mio primo articolo su AgoraVox

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