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 Home page > Tribuna Libera > La scelleratezza del boicottaggio della merce indiana

La scelleratezza del boicottaggio della merce indiana

Massimiliano La Torre e Salvatore Girone sono in galera in India con l'accusa di aver ucciso dei pescatori. Ma le cose potrebbero non essere come sembrano. Il nostro ministro degli esteri è in India per una visita programmata, la diplomazia è in azione. E in un momento delicato c'è chi fa proposte quanto meno dubbie.

Il Giornale non poteva, quest'oggi, perdere di vista un'iniziativa a dir poco scellerata (condivido con 100cosecosì). Il boicottaggio della merce indiana di qualsiasi tipo finché non libereranno i marò italiani incarcerati in India.

Il ragionamento è: il commercio con l'India è redditizio e se noi, almeno simbolicamente, lo intacchiamo e diamo una dimostrazione di forza. Ma il problema è che in questi casi delicati la diplomazia si regge su un filo sottilissimo e portare avanti iniziative simili è nella migliore delle ipotesi qualcosa di spericolato e scellerato. Senza dimenticare un retrogusto razzista che in alcuni ambiti giornalistici e politici non sarebbe nemmeno nuovo. 
 
Recentemente, peraltro, in Francia l'opinione pubblicha è stata resa partecipe di un caso giudiziario dai contorni poi non così dissimili in cui la richiesta di boicottaggio della merce.

Ergo: prima di lanciarsi in iniziative dissennate e condite da un po' di insano razzismo, lasciamo che la diplomazia faccia il suo corso in questa difficile situazione, in cui, peraltro, le dinamiche dei fatti sono ancora da chiarirsi del tutto (visto che a quanto pare 500 pescatori sono stati uccisi dai vicini Sri Lankesi che si contendono le zone di pesca).

Questo articolo è stato pubblicato qui

Commenti all'articolo

  • Di Geri Steve (---.---.---.230) 1 marzo 2012 19:47

    mah... qui la diplomazia mi sembra che c’entri ben poco e il boicottaggio è soltanto una trovata de il giornale per dimostrare la sua esistenza in vita, non c’entra niente con l’India.

    qui si tratta soltanto di aspettare l’accertamento dei fatti:
    secondo il comandante della nave italiana e secondo i maro’ la sparatoria è avvenuta in un altro luogo, in un’altra ora e contro altra imbarcazione. Quindi quei pescatori o sarebbero stati uccisi da altra nave o da una mess’inscena dei pirati, magari d’accordo con la polizia del Kerala. Strano però che dalla nave non siano state fatte foto e che non sia stata data comunicazione tempestiva ed ufficiale dell’assalto.

    Le prove dovrebbero arrivare presto: l’esame balistico, l’esame della traiettoria dei proiettili sulla barca pescatori (che sembrano essere stati sparati dal basso invece che dall’alto) e l’esame dei segnali satellitari. Probabilmente in India sanno che si tratta di una balla ma non lo vogliono riconoscere prima delle elezioni.

    Se invece risultasse che effetivamente quei due maro’ sono colpevoli, allora lo sarebbero anche il comandante della nave, gli alti uficiali italiani che hanno avvalorato quella versione... è ben improbabile, ma sarebbe uno scandalo enorme.

  • Di (---.---.---.82) 6 marzo 2012 16:04

    Quanta faziosità e un pizzico di ignoranza (dei fatti) nelle prime 2 righe.
    L’iniziativa non è del Giornale, bensì dei commilitoni dei due fucilieri e il quotidiano la rilancia solamente. Seconda cosa il Giornale non ha bisogno di dimostrare nulla ma agisce secondo una convinzione, un’opinione sulla giustezza del boicottaggio. Io che sono un lettore anche del giornale pretendo rispetto, come rispetto l’opinione di chi è contro questo boicottaggio, infatti lo dimostra il fatto che prima di farmi un’opinione, ho cercato anche posizioni diverse sull’iniziativa e infatti sono su questo sito.
    Per il resto sono d’accordo su quanto scrive il sig, eri (dalla quarta riga in giu.

  • Di (---.---.---.113) 15 dicembre 2012 07:22

    Boicottate automobili e motociclette indiane.
    Non acquistate merce indiana.
    Tantomeno andate in india come turisti.
    Addio per sempre.

  • Di (---.---.---.173) 25 marzo 2013 17:09

    Non si può sempre porgere l’altra guancia. Io personalmente ho sempre avuto problemi nel lavoro con gli indiani, truffaldini e falsi. Nel mio piccolo, ho appena fatto fallire un lavoretto da 15.000 EUR a una ditta indiana. Una gran soddisfazione ed invito tutti a fare altrettanto. 

    Diamo aiuto e soldi ai nostri poveri e lasciamo gli indiani nel loro brodo. Molti miei amici hanno smesso di mandare soldi e aiuto a queste discutibilissime onlus. 
  • Di (---.---.---.115) 25 gennaio 2014 14:21

    io la merce indiana e l’india la boicotto già dall’inizio della vicenza Marò. Mi sembra assurdo il suo ragionamento. Non si può continuare a fare le pecore dopo "appena" 2 anni. C’è un diritto Internazionale palesemente disatteso dall’India è l’ora di farsi rispettare iniziando anche a ritirare i nostri soldati da tutte le missioni internazionali se l’Onu non interviene a far rispettare detto diritto.

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