• AgoraVox su Twitter
  • RSS
  • Agoravox Mobile

 Home page > Attualità > Ambiente > La promessa nucleare

La promessa nucleare


Silvio Berlusconi ha recentemente ribadito che in primavera verrà presentato un nuovo Piano Energetico Nazionale all’interno del quale troverà spazio il rilancio dell’energia nucleare, da ottenere attraverso la costruzione di nuove centrali atomiche in Italia. La volontà del governo di sdoganare l’atomo dalla soffitta in cui giace da vent’anni si evince anche dal testo della legge finanziaria di prossima approvazione dove si attribuisce una delega al governo per l’emanazione entro il 2008 di uno o più decreti legislativi concernenti l’individuazione dei criteri per localizzare le nuove centrali nucleari e stabilire le misure compensative minime da corrispondere alle popolazioni interessate. Claudio Scajola e altri ministri non hanno in questi ultimi mesi fatto mistero riguardo alle mire nucleariste dell’esecutivo che sembra intenzionato ad avviare una nuova stagione nucleare, ritenendo in tutta evidenza carta straccia il veto nei confronti dell’atomo sancito dal referendum del 1987.

Alla luce dell’indirizzo che il governo intende perseguire per il futuro in ambito energetico occorre sottolineare come la scelta nucleare, oltre che scarsamente democratica dal momento che scavalca in maniera sprezzante la volontà espressa a suo tempo dai cittadini italiani, non si manifesta in grado di rendersi interprete di alcuna velleità di miglioramento per quanto concerne la produzione di energia del nostro Paese, per tutta una serie di motivi che balzano all’occhio non appena si analizza in maniera oggettiva la questione.

Nessuno fino ad oggi è mai stato in grado di calcolare il reale costo economico di 1 KWH prodotto da una centrale nucleare, dal momento che non sono stati fino ad ora individuati sistemi credibili attraverso i quali smaltire le scorie radioattive e pertanto neppure quantificati i costi relativi ad un corretto smaltimento. Chi afferma che l’energia ottenuta con il nucleare risulta economicamente più vantaggiosa rispetto a quella derivante da altre fonti mente sapendo di mentire, dal momento che valuta il costo dell’energia prodotta tramite l’atomo senza inserire nel computo il costo derivante dallo smaltimento delle scorie, semplicemente fingendo che esse non esistano. Mentre le 439 centrali nucleari che attualmente operano nel mondo ne producono ogni anno oltre 10.000 tonnellate ed una sola centrale nucleare al momento del suo smantellamento produce una quantità di scorie di tre volte superiore a quelle generate nei 40 anni della sua attività.

L’uranio che costituisce il combustibile indispensabile per alimentare le centrali nucleari è una risorsa non rinnovabile destinata ad esaurirsi nel prossimo futuro alla stessa stregua del petrolio e del gas.


L’importanza del nucleare a livello mondiale è assai più scarsa di quanto molti non vogliano far credere, dal momento che copre meno del 7% dei consumi energetici mondiali, una quota uguale a quella coperta dal solare fotovoltaico che però a differenza del nucleare sta incrementando il proprio peso del 40% l’anno.

La maggior parte dei Paesi altamente sviluppati hanno smesso da tempo d’investire nel nucleare e non sostituiranno le proprie centrali quando nei prossimi anni verranno smantellate. Gli Stati Uniti non costruiscono centrali nucleari dal 1978 ed hanno in progetto un solo reattore nucleare nonostante alcuni impianti siano ormai prossimi alla fine del proprio ciclo di vita. La Germania ed il Regno Unito non hanno in progetto la costruzione di alcuna centrale nucleare, nonostante molte di quelle esistenti siano prossime alla chiusura e così la Spagna, la Svezia, la Svizzera, il Belgio, l’Olanda e la Slovenia.

Il costo di una centrale nucleare di nuova generazione è enorme, quantificabile intorno ai 4 miliardi di euro e il tempo necessario per la costruzione e messa in funzione dell’impianto risulta di circa 20 anni.

La tecnologia nucleare presenta elementi di estrema pericolosità tanto per la salute umana quanto per l’integrità dell’ambiente nel quale viviamo. Al pericolo conseguente alle fughe radioattive, di cui Chernobyl rappresenta l’esempio più eclatante, si somma quello molto più consistente determinato dalle scorie nucleari, parte delle quali saranno destinate a mantenere la propria ferale pericolosità per periodi di tempo nell’ordine delle centinaia di migliaia di anni (fino a 250.000 anni) senza che esista neppure in prospettiva la possibilità di renderle inerti o metterle in sicurezza.

Proprio alla luce di queste e di molte altre evidenze risulta difficile condividere la scelta di ritornare all’atomo prospettata dal governo. Mettere in cantiere, come annunciato da Berlusconi, il progetto di una nuova stagione nucleare da realizzarsi attraverso la costruzione di quelle centrali atomiche che la maggior parte dei Paesi sviluppati si appresta a smantellare, non sembra davvero una buona idea, tanto sotto il profilo economico quanto sotto quello sanitario ed ambientale.Prima di “sognare” il rilancio nucleare, Berlusconi farebbe certo meglio a ragguagliarci sul destino delle centrali atomiche attualmente esistenti in Italia che al momento sono state smantellate solamente nella misura dell’8% e sulla maniera in cui intende stoccare le scorie nucleari prodotte durante il periodo di attività delle centrali, larga parte delle quali attualmente si trovano all’estero dove vengono sottoposte a riprocessamento e torneranno dalla Gran Bretagna nel 2017 e dalla Francia nel 2025, senza che attualmente sia ancora stato deciso dove collocarle in maniera definitiva. Tutte operazioni che ci sono già costate svariati miliardi di euro ed altri ne costeranno, sottratti dalle tasche dei consumatori sotto forma di addizionali alla bolletta dell’Enel. Proprio quella bolletta dell’Enel “così costosa” che i nuclearisti prendono a pretesto per giustificare la scelta

Commenti all'articolo

  • Di Godot_74 (---.---.---.22) 6 novembre 2008 11:49

    PETIZIONE POPOLARE

    NON ABBIAMO BISOGNO DEL NUCLEARE


    Al Presidente della Repubblica,
    Al Presidente del Senato,
    Al Presidente della Camera Deputati,
    Al Presidente del Consiglio,
    Ai Parlamentari tutti

    Noi cittadini e cittadine italiane, visto il “Piano Triennale per lo Sviluppo”, approvato dal Consiglio dei Ministri, che lancia “il ritorno all’energia nucleare”, facciamo presente che:

     

     

    a. Il popolo italiano ha votato a larghissima maggioranza, con i 3 referendum del 1987, l’uscita definitiva dell’Italia dall’avventura nucleare, come hanno deciso anche Austria e Polonia (che non hanno avviato le loro centrali già costruite), Danimarca, Grecia, Norvegia e Irlanda (che hanno rinunciato alla loro costruzione), Germania, Belgio, Olanda, Spagna e Svezia (che hanno deciso di non costruire più centrali nucleari nel loro territorio, puntando sulle energie rinnovabili).

     

     

    b. Il nucleare non ci libera dalla dipendenza dall’estero: l’uranio è una fonte esauribile; per far funzionare le centrali dovremmo importarlo e il suo prezzo sta salendo ancora più rapidamente del petrolio: dal 2001 al 2007 si è moltiplicato per dieci.

     

     

    c. Non esiste il nucleare “sicuro” e “pulito”: i reattori di “quarta generazione” sono previsti tra 25-35 anni (dopo il 2030, attorno al 2040); intanto il governo vuole costruire centrali di “terza generazione” che non hanno risolto né il problema della sicurezza ( non c’è solo Cernobyl, ma decine di incidenti gravissimi come quelli che hanno provocato 7 morti nelle centrali giapponesi tra il 1995 e il 2005) né di come smaltire le scorie che restano radioattive per centinaia e migliaia di anni.

     

     

    d. La strada maestra sono le energie rinnovabili: Germania, Spagna, Austria, Grecia, Danimarca e tanti altri stati, europei e non, si stanno liberando dalla schiavitù del petrolio investendo grandi risorse sull’energia solare termica, fotovoltaica e a concentrazione, sull’energia eolica e sul risparmio e razionalizzazione degli attuali consumi. In Italia basterebbe coprire di pannelli fotovoltaici solo lo 0,4% delle superfici costruite (sono il 10% del territorio) per soddisfare l’intero fabbisogno nazionale di energia elettrica.

     

     

    e. Il nucleare è fuori mercato, vive grazie a sovvenzioni statali e militari: Le stime Usa per i nuovi impianti danno il costo del kWh nucleare a 6.3 cent, addirittura il 20% in più dei 5,5 cent del gas o 5,6 del carbone (anche questi, peraltro, dannosi per la salute e l’ambiente). Per questo negli Usa, nonostante gli enormi incentivi stanziati da Bush, nessun privato ci investe dal 1976. L’unico reattore in costruzione in Europa è in Finlandia, perchè quello stato carica sul proprio bilancio (dei contribuenti) smaltimento delle scorie e smantellamento finale della centrale (che costa quasi come la costruzione). Gli altri 8 stati che, nel mondo, investono nel nucleare, lo fanno, quasi tutti, per produrre anche materia prima per le bombe: Cina, India, Russia, Pakistan, Giappone, Argentina, Romania e l’Iran, attualmente nel mirino degli Usa, perchè non è suo alleato.

     

     

    Perciò chiediamo ai massimi rappresentanti di Stato e Parlamento di non tradire la volontà popolare e non imboccare, con i nostri soldi, questo costosissimo vicolo cieco.

    FIRMA LA PETIZIONE, CLICCA QUI


    Approfondisci il tema:
  • Di e633 (---.---.---.15) 6 novembre 2008 12:27

    Ah, l’immancabile riferimento a Černobyl’ senza nessuna cognizione nè contestualizzazione delle vere cause dell’atavico disastro! Ah, l’immagine di un sinistro test nucleare con funzione di sinistro sottotitolo per instillare subliminalmente medieval timore nel lettore! Ah, che giornalismo scontato! Che squallore! Che pena! Articolo veramente SUPERFICIALE e inutile.

    • Di dana (---.---.---.177) 6 novembre 2008 14:29

      ah e quindi secondo te Cernobyl non avrebbe lasciato conseguenze?
      E’ una brutta fandonia inventata?
      Ti auspichi insomma che sia cancellata dai libri e dai giornali in quanto spaventosa campagna terroristica?
      Magari i russi l’hanno fatto per dispetto....

      La radioattività è biodegradabile come la carta igienica secondo te?



    • Di e633 (---.---.---.15) 6 novembre 2008 15:50

      Prego rileggere e comprendere il mio commento prima di rispondere. Astenersi dal rispondere argomentando puerilmente e deragliando il discorso su altri argomenti sui quali, tra l’altro, sono d’accordo con te. Ripeto che a mio parere questo articolo vada arricchito di contenuti e purgato delle solite ingenuità. E lo so, documentarsi sulla fisica nucleare al fine di essere meno scontati non è facile ma allora... perchè scrivere l’ennesimo vuoto articolo fotocopia di tanti altri?

    • Di (---.---.---.58) 6 novembre 2008 18:05

      quoto in pieno..

  • Di kaffeine (---.---.---.249) 7 novembre 2008 12:11

    Mostrare l’immagine del fungo atomico causato dalla deflagrazione di un ordigno atomico accanto a quella di una centrale nucleare per la produzione pacifica di energia elettrica è fazioso , ignorante , propagandistico e scorretto

    Cordialmente.

  • Di Gypo (---.---.---.175) 9 novembre 2008 23:41

    Da uno dei fondatori di un’associazione che si chiama “Movimento per la decrescita felice” sarebbe stato difficile ottenere qualcosa di più serio. Se ci rifletti un attimo già te lo immagini il personaggio: magari è anche un NO TAV, No Mose, NO inceneritori, NO dighe, NO oleodotti, NO sapone, NO…, NO.., NO.,NO

  • Di PS (---.---.---.60) 10 novembre 2008 22:08

    Cari amici, prima di scatenarci per qualche foto, cerchiamo di ragionare su alcuni fatti:

    l’italia è un paese che non riesce a gestire nemmeno i rifiuti urbani ed industriali, e dove sono appena stati licenziati migliaia di ricercatori, tra cui coloro che si occupano di monitorare vulcani, di controllare dighe ecc. è un paese dove imperversano varie organizzazioni di criminalità organizzata... vogliamo affidare all’italia anche la gestione di centrali atomiche?

    se poi prendiamo in considerazione il fatto che l’uranio è una fonte di energia non rinnovabile, la cui estrazione, se non ha già raggiunto il picco, lo farà entro breve --- secondo l’Energy Watch Group (un gruppo internazionale di scienziati indipendenti), prima del 2015 eventuali nuovi reattori non sarebbero pronti, e più o meno a partire dal 2020 sono previste gravi scarsità di uranio — e quindi non risolveremmo neanche il problema dell’energia. perché rischiare?

    http://www.theoildrum.com/node/2379#more

Lasciare un commento

Per commentare registrati al sito in alto a destra di questa pagina

Se non sei registrato puoi farlo qui


Sostieni la Fondazione AgoraVox







Palmares