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La politica italiana ci sta portando oltre il baratro #abracciaconserte per dire no a questo sistema

 

Le cose che stanno accadendo in Italia sono di una gravità senza limiti. Da un lato è un bene però: chi ha testa per capire gli accadimenti, oggi ha un quadro davvero chiaro del sistema politico nazionale, dell’assoluto menefreghismo delle istanze degli italiani e anche delle loro scelte elettorali.

Scelte che, sia chiaro, non sono affatto realizzate dagli elettori, attraverso un voto che è solo una sorta di rappresentazione teatrale. Non lo dico io, lo dicono i fatti, le leggi elettorali realizzate negli ultimi anni, e ancora, l’atteggiamento schizofrenico adottato dai politici di ogni formazione: se fino a qualche tempo fa avevano abituato la popolazione a cambiare casacca e idea una volta al giorno, ora cambiano e sparigliano tutto più volte al giorno.

Sia chiaro a tutti: questo metodo è assolutamente antidemocratico. La vera democrazia, ha tra i primi criteri, la chiarezza. Cosa che i politici di tutto il mondo sanno bene, ma sanno anche benissimo che - nella mente di persone poco avvezze a seguire in dettaglio tutto ciò che accade, anche se con un sistema schizofrenico - ciò che resta nella mente sono solo slogan propagandistici, urlati a manetta e con risultati evidenti sulle menti dei cittadini comuni, che credono a tutto ciò che viene loro detto dai politici di riferimento.

Ciò che sta accadendo in queste ore è frutto di un sistema politico arrogante, dittatoriale, inutile per il bene della popolazione. Hanno preso in giro tutti gli elettori – ammesso che gli elettori contino qualcosa nelle urne – tutti, nessuno escluso.

Dopo anni di “crisi economica” farlocca, buona solo per distruggere la capacità economica di milioni di famiglie, azzerare i diritti civili e fiaccare la dignità del popolo, ecco che sono arrivati al punto di utilizzare il metodo barbaro di non far più capire nulla alla maggior parte delle persone.

Ci eravamo lasciati alle spalle le menzogne elettorali di Renzi, che dopo poche ore dall’aver dichiarato “Berlusconi Game over” ci regalò la scoperta del Patto del Nazareno. Poi, non parliamo delle bugie, contrabbandate per verità assoluta, delle promesse svendute per realizzabili, di un miglioramento della condizione economica e sociale della gente, mentre – nel frattempo – massacravano il mercato del lavoro col Jobs Act e toglievano ingenti e necessarie risorse economiche ai comparti primari come la Sanità o l’adeguamento di pensioni e stipendi: i bonus regalati a pioggia, modello Renzi, non sono serviti certo a dare una boccata di ossigeno ai più poveri o a stimolare l’economia interna. Anzi…

Eccoci ora qui, a un ennesimo capitolo di questa brutta storia intitolata sistema politico italianocorrotto non significa solo operare malefatte in cambio di favori e denaro. No. Significa anche utilizzare biechi sistemi contro la popolazione, far vivere la gente nell’impossibilità di comprendere cosa stia accadendo, negare presente e futuro. Fottere tutti, insomma. In cambio di cosa? Di poltrone e vantaggi, in vista del periodo più buio che il mondo occidentale abbia mai vissuto dopo il primo Medioevo.

L’ondata di violenza economica, iniziata per causa degli inghippi finanziari statunitensi nel 2008, ora è alle stoccate finali. Le classi medie sono state fiaccate abbastanza, ma non basta. Ora è il momento dell’asservimento totale.

Come scrivo da tanto tempo ormai, i risparmi degli italiani – che corrispondono attualmente a circa 4.300 miliardi di euro. Gli italiani non è che non abbiano denaro: non lo spendono. Fa parte del DNA nazionale. Inutile quindi fare certe politiche economiche delle pezze a colori attraverso l’assurdità dei “bonus”: non è così che si rilancia l’economia di una nazione in crisi di sistema, politico ed economico.

Questa cifra è in costante aumento. Con buona pace di quella fetta di italiani che, invece, stanno davvero trovando fatica a fare almeno due pasti al giorno, ma sono un’esigua minoranza, rispetto alla popolazione globale: le persone in povertà assoluta, anche se i dati non sono mai davvero aggiornati, sono circa 5,5 milioni.

Ora: vi sembra che le formazioni politiche nazionali si stiano preoccupando davvero delle esigenze della popolazione? No. Ed è palese. Stanno armeggiando, inciuciando ormai in maniera lampante. Stringono accordi tra contendenti – vedi l’orrido teatrino armato dalla coppia Salvini-Di Maio – propongono ministri inaccettabili per l’equilibrio finanziario già instabile del nostro paese, dal momento che – piaccia o meno – i mercati si muovono, rispondono e lanciano messaggi secondo quanto succede nella politica internadelle nazioni in cui investono o a cui prestano denaro.

Il caso Savona è stato solo il Deus ex machina, necessario a smuovere un poco le acque in un momento di stallo, e per far pensare che la colpa della mancata formazione del governo fosse di altri: il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella.

Vogliamo poi parlare del ritorno alle urne? Si sappia che, una tornata elettorale, ci costa circa mezzo miliardo di euro. Due tornate elettorali a breve scadenza l’una dall’altra, ci costa un miliardo di euro circa. Avete presente cosa significa? Sperperare un botto di denaro. E questo denaro è denaro pubblico. Versato da tutti noi.

Ma non è tutto: con quale legge elettorale dovremmo tornare alle urne? Col Rosatellum? Per fare cosa, ricominciare daccapo il teatrino disgustoso a cui stiamo assistendo e che stiamo subendo?

Scusate, ma io non ci sto. Come cittadina e anche come giornalista.

Sapete cosa avrebbe potuto fare il Movimento5Stelle se davvero fossero state le persone ineccepibili e contro il sistema che dicono di essere? Rifiutarsi di presentarsi alle elezioni con una legge elettorale che non permette una maggioranza definita, e che sostiene solo alleanze. Con quei partiti che – a parole – dicono di voler abbattere.

Ne sarebbe uscito fuori un casino a livello nazionale e internazionale. Avrebbero davvero bloccato il sistema. Avrebbero dimostrato di esser ciò che dicono. Avevano un’arma eccezionale, in mano. Che si sono tenuti bene dall’utilizzare.

Tornare alle urne, dicono? Buttare altre centinaia di milioni degli italiani? L’arma in mano stavolta possiamo averla noi: uno sciopero elettorale massivo, da Nord a Sud. Ma con le prove: il giorno delle elezioni, tutti in strada, a filmare la popolazione a braccia conserte, in segno di protesta e negazioni di sostegno a un sistema che vuole solo fottere tutti. Stanno giocando a poker con la nostra esistenza. Non possiamo permetterlo.

I filmati possono essere inviati in diretta sui social, ma ci vuole la partecipazione della massa, e stavolta allora si, potrebbero cambiare, in meglio, molte cose. In altre nazioni europee, vedi la Francia, la gente scende in massa nelle piazze, e lo fa per giorni e giorni. Non temono di essere picchiati o osteggiati: i diritti civili, unico diritto primario degli esseri umani, hanno un valore così alto, da non poter permettere che una popolazione resti in casa, seduta su un divano, a fare la “rivoluzione” vomitando castronerie a iosa sui social.

Per una volta, sarebbe il caso di farlo. Tutti insieme.

L’hashtag per diffondere questa idea è: #abracciaconserte

Si può fare, per non dover – a breve – subire molto più di quanto stiamo giù subendo.

Questo articolo è stato pubblicato qui

Commenti all'articolo

  • Di Antonello Laiso (---.---.---.2) 31 maggio 2018 14:12

    Tra qualche ora sapremo come finira’ questa partita a poker,se Salvini non accettera’ la tanto attesa e auspicata da tutti formazione di un governo politico spostando Savona ad altro incarico,credo che il bluff venga smascherato,cio’ per andare al governo tra qualche mese con la coalizione di centro destra della quale sara’ il leader e capo indiscusso,e ben a conoscenza dell’aumento in percentuale del suo partito e della discesa del M5S,piu ingenuo,meno scafato alla navigazione, che con le percentuali che aveva da primo partito politico doveva dare le carte ed imporre le regole .

    Per quanto riguarda la tua affermazione vomitare castronerie a iosa sui social penso che tale non sia democratica per chi nel modo piu’ lineare e diretto voglia esprimere una propria opinione un dissenso,una protesta, dare consenso o non darlo essere pro o contro .servira’ a poco a niente ma e’ un modo per esprimere in/soddisfazione di quanto sta accadendo.

    Stavamo meglio quando stavamo peggio e lo criticavamo , abbiamo voluto cambiarlo, il peggio?,del resto e’ sempre cosi.

    ciao saluti

    • Di Emilia Urso Anfuso (---.---.---.241) 31 maggio 2018 14:25
      Emilia Urso Anfuso

      Salve

      se per lei tutto ciò che viene sciorinato sui social è meritevole di considerazione, p sua facoltà ritenerlo

      Dal canto mio, il 90% delle castronerie sciorinate sui social, è da gettare nel secchio della spazzatura. E non è certo un fatto di "democrazia".

      Oltre ciò: a cosa serve fare la "rivoluzione" virtuale, a suo parere?

      E’ stato recentemente pubblicato un mio libro, sul tema, con molti consigli pratici su come, questo popolo, potrebbe tornare ad essere sovrano

      Non certo invadendo il web di opinioni personali, assolutamente incoerenti e prive di approfondimento delle tematiche che molta gente pretende di discutere da "esperti politologi e costituzionalisti"

      In altre nazioni europee la gente scende in piazza per giorni, e ottiene

      In Italia la gente è rimasta incastrata dentro al Web

      Contenti voi...

      Da anni descrivo il sistema in cui viviamo, e si poteva davvero fare molto. Ma all’italiano medio - palesemente - non interessa affatto cambiare questo sistema

      D’altra parte, lo dicono i dati ufficiali, il risparmio nazionale cresce di anno in anno. Come pensa che possa volere, un popolo del genere, un cambiamento reale?

      Saluti
  • Di Antonello Laiso (---.---.---.246) 31 maggio 2018 18:31
    ciao buona sera,
    Le castronerie non servono a niente sono d’accordo,come del resto quello che scriviamo qui... le opinioni personali ed altro al di fuori per chi scrive su quotidiani online o o di carta stampa  (mi chiedo allora che scriviamo a fare?che esprimiamo a fare opinioni,che ci confrontiamo a fare dibattendo in modo sempre democratico?
    Certo la rivoluzione e’ ben altro si va nelle piazze,siamo arrivati alla frutta?spero di no,si spera sempre.
     Incomincio a pensare che era meglio quando eravamo il popolo del bunga bunga......di Roma ladrona.. ed altro,almeno in quegli anni si rideva a crepapelle. 
    saluti a te

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