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La monnezza? In Svezia diventa oro

Halmstad, Scandinavia del sud: piccola cittadina in cui vengono esportati i rifiuti campani che, grazie a moderni sistemi di combustione, diventano un’inesauribile fonte di energia. Con risparmi sulle bollette che arrivano al 20 percento. Un tecnico della società energetica locale: "Gli italiani ci pagano per risolvere un problema che potrebbe farli ricchi".

L’oro di Napoli si chiama immondizia. A sfruttarlo non è, però, chi quei rifiuti li produce, ma chi ne ha compreso in pieno il potenziale energetico. Un viaggio di migliaia di chilometri, dall’afa partenopea alle fredde lande svedesi, per capire come trasformare distese di monnezza in fonti di energia alternativa. Il percorso, descritto da un articolo pubblicato su “La Stampa”, è semplice e diretto: si raccoglie l’immondizia che invade le strade, la si stipa sulle navi dirette in Scandinavia, dove verrà poi utilizzata come combustibile per ricavare riscaldamento ed elettricità.

Questo è ciò che accade ad Halmstad, cittadina del sud della Svezia, la cui locale società energetica Hem sarà in grado di ridurre del 20 percento le bollette a carico degli utenti. Vediamo come.

Il risparmio sui combustibili. Condizione necessaria perché la cittadinanza risparmi sulle bollette è che anche la società fornitrice di servizi energetici trovi il modo di contenere le spese. Ecco quindi giungere in soccorso i rifiuti napoletani, utilizzati al posto dei cascami di legno che costano alla Hem 3 milioni di euro l’anno.
 
Ma se le cose stanno così, perché non tentare l’esperimento anche nelle martirizzate distese dell’hinterland napoletano, dove i rifiuti vengono sì bruciati, ma agli angoli delle strade e nelle campagne? La risposta si chiama termovalorizzatore.
 
In Italia non è ancora stata sviluppata alcuna tecnologia che, come quella svedese, provveda a selezionare la monnezza prima che questa venga bruciata. Si recuperano, quindi, materie prime quali vetro, carta, metalli e plastiche, che vengono poi riciclate in altri impianti. Storia ben diversa da quella che si ripete da svariati anni nelle zone del napoletano, dove chi gestisce raccolta e smaltimento sembra non aver nemmeno compreso la differenza tra rifiuti urbani e industriali.
 
“Gli italiani? Imparino a smaltire i rifiuti”. I guadagni non si esauriscono qui. Oltre agli introiti indiretti derivanti dal risparmio sui combustibili, ci sono anche i soldi che la Regione Campania paga alla Hem di Halmstad perché questa si faccia carico dei rifiuti: 40 euro a tonnellata, che su 5mila tonnellate che perverranno in questi giorni, faranno lievitare gli introiti scandinavi di 200.000 euro, tutti a beneficio degli utenti che vedranno ulteriormente ribassare i costi delle bollette.
 
Meccanismo che non fa una piega, sfruttando la materia prima di chi, con poca lungimiranza, vede nell’immondizia solo un problema di cui disfarsi. Arrivando persino a spendere dei soldi. Questo il pensiero di un tecnico di Halmstad, Gunnar Svenson, intervistato da “La Stampa”: “Credevo che gli italiani fossero più furbi.
 
Adesso ci pagano per liberarsi di un problema che li potrebbe invece fare ricchi se risolvessero tutto in casa loro. Non dico che siano scemi, ma farebbero meglio a informarsi sull’utilizzo dei rifiuti. Ma come facevano i vostri vecchi? I contadini? Mica buttavano via tutto! E allora imparate da loro!”.

Commenti all'articolo

  • Di enza (---.---.---.40) 9 settembre 2011 16:29

    Già dalla fine del 1700 era noto che “nulla si crea e nulla si distrugge ma tutto si trasforma”. Quello che entra in un INCENERITORE (non usare per favore il termine termovalorizzatore, quell’abominio di parola inventata dai nostri politicanti e sanzionata persino dalla UE!) ne esce sotto forma di polveri, ceneri e gas molto più velenose di quando è entrato! Se ne accorgeranno presto, purtroppo, anche i cittadini di Halmstad che vedranno aumentare vertiginosamente malattie cardiovascolari, forme tumorali e malformazioni fetali, come li hanno visti aumentare i cittadini campani, così come quelli di tutti i posti dove questi mostri appestano l’aria. In provincia di Brescia, sede del più grande inceneritore di Europa, i tumori infantili hanno registrato un aumento dell’8%!!!! Sto parlando di tumori infantili, non di raffreddori! Quanta gente dovrà ancora ammalarsi prima che si smetta di ricorrerre a rimedi peggiori dei mali? I rifiuti non vanno bruciati. Vanno Ridotti, Riutilizzati, Riciclati. Il 30% dei rifiuti urbani è costituito dalla frazione cosiddetta umida, cioè organica, che se fosse differenziata ed avviata al compostaggio, diminuirebbe quindi di un terzo la quantità dei rifiuti, finirebbe la marcescenza e la putrescenza e si produrrebbe utile fertilizzante per le nostre terre desertificate dall’avidità umana. Una volta sottratta la frazione organica, dal 70% rimanente, sottrai vetro, plastica, carta, metalli e guarda quanta ne resta. Se poi si incentivassero le industrie a progettare ed usare esclusivamente materiali riutilizzabili o riciclabili, riducendo a monte gli imballaggi, il circolo virtuoso si chiuderebbe e certamente si avrebbe una quantità di rifiuti inferiore ai 30 kg di ceneri prodotte dall’incenerimento di una tonnellata di rifiuti, non credi? L’unico modo di valorizzare un rifiuto è riutilizzarlo o riciclarlo. Bruciando una bottiglia di plastica si recupera in termini di energia neanche il 20% di quanto costa produrla di nuovo, quindi non mi parlare più per favore di valorizzazione. I rifiuti sono oro, sì, ma solo per quelli che costruiscono e gestiscono gli inceneritori e le discariche. A loro milioni di euro ogni anno, a noi tonnellate di veleni da respirare e mangiare. Tu da che parte stai?

  • Di enza (---.---.---.40) 22 settembre 2011 17:22

    Già dalla fine del 1700 era noto che “nulla si crea e nulla si distrugge ma tutto si trasforma”. Quello che entra in un INCENERITORE (non usare per favore il termine termovalorizzatore, quell’abominio di parola inventata dai nostri politicanti e sanzionata persino dalla UE!) ne esce sotto forma di polveri, ceneri e gas molto più velenose di quando è entrato! Se ne accorgeranno presto, purtroppo, anche i cittadini di Halmstad che vedranno aumentare vertiginosamente malattie cardiovascolari, forme tumorali e malformazioni fetali, come li hanno visti aumentare i cittadini campani, così come quelli di tutti i posti dove questi mostri appestano l’aria. In provincia di Brescia, sede del più grande inceneritore di Europa, i tumori infantili hanno registrato un aumento dell’8%!!!! Sto parlando di tumori infantili, non di raffreddori! Quanta gente dovrà ancora ammalarsi prima che si smetta di ricorrerre a rimedi peggiori dei mali? I rifiuti non vanno bruciati. Vanno Ridotti, Riutilizzati, Riciclati. Il 30% dei rifiuti urbani è costituito dalla frazione cosiddetta umida, cioè organica, che se fosse differenziata ed avviata al compostaggio, diminuirebbe quindi di un terzo la quantità dei rifiuti, finirebbe la marcescenza e la putrescenza e si produrrebbe utile fertilizzante per le nostre terre desertificate dall’avidità umana. Una volta sottratta la frazione organica, dal 70% rimanente, sottrai vetro, plastica, carta, metalli e guarda quanta ne resta. Se poi si incentivassero le industrie a progettare ed usare esclusivamente materiali riutilizzabili o riciclabili, riducendo a monte gli imballaggi, il circolo virtuoso si chiuderebbe e certamente si avrebbe una quantità di rifiuti inferiore ai 30 kg di ceneri prodotte dall’incenerimento di una tonnellata di rifiuti, non credi? L’unico modo di valorizzare un rifiuto è riutilizzarlo o riciclarlo. Bruciando una bottiglia di plastica si recupera in termini di energia neanche il 20% di quanto costa produrla di nuovo, quindi non mi parlare più per favore di valorizzazione. I rifiuti sono oro, sì, ma solo per quelli che costruiscono e gestiscono gli inceneritori e le discariche. A loro milioni di euro ogni anno, a noi tonnellate di veleni da respirare e mangiare. Tu da che parte stai?

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