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La miseria

Fa parte di una trilogia sykka situazione italiana contemporanea. Miseria, Spreco e morte.

La miseria

"La democrazia è un’utopia destinata a restare tale”, Tocqueville.

 E’ grave, sorprendente che Berlusconi non sia stato giudicato il peggior amministratore dal 1945. L’Italia sarà l’unico paese eurozona con 3 anni consecutivi di recessione. Noemi o non Noemi, è questo il vero peccato di Berlusconi (Financial Times).

“Sono fiero di vivere in un paese dove il presidente del Consiglio può essere processato» (Ehud Olmert, ex presidente del Consiglio d’Israele).

“Mi vergogno di vivere in un paese dove il presidente del Consiglio non può essere processato” (Edoardo Ravelli, ex cittadino italiano).

“Dall’abolizione della pena capitale all’abolizione delle pene del capitale”, Edoardo Ravelli.

I conduttori e mezzimbusti televisivi sono intervalli fra blocchi pubblicitari.

”Atesia ricerca per la propria sede di Roma intervistatori telefonici... Costituirà titolo preferenziale la laurea”!!! sic!sic!

“Salutando la vecchia megera con la sua fiaccola levata, pensai: ‘Addio, per troppo tempo mi hai voltato le spalle. Me ne vado nel paese della libertà’” (Big Bill, rivoluzionario americano mentre scappa dagli Usa il marzo del 1921 alla vista della statua della libertà).

La miseria

Mentre una piccola minoranza oligarchica - circa 20 milioni di persone - vive nello spreco e nel lusso, la stragrande maggioranza - che aumenta ogni giorno di più - non sa più come sbarcare il lunario sia perché i soldi a disposizione sono sempre meno e sia per colpa dall’instabilità occupazionale: è presto detto!

Mentre fino agli anni ’70 - pur se la borghesia si tramandava i posti migliori, c’era però spazio per i lavori più umili che per lo meno garantivano un salario decente. Ora invece ogni sbocco occupazionale è inesistente e quando si trova un’occupazione, la si trova precaria, mal pagata e senza futuro. Mentre i ”posti” che contano sono sempre appannaggio della borghesia più rapinatrice.

Chiedete per esempio alla Rai chi non è entrato per raccomandazione - e per le donne - dopo prestazioni sessuali; chiedete a chi lavora nei giornali per quali meriti è lì? E così via: non c’è lavoro garantito che non sia raccomandato, lottizzato politicamente. L’Italia - come al solito - rappresenta anche in questo un’anomalia storica. La borghesia ha impostato un capitalismo tutto suo: il capitalismo nepotista e che gli altri si arrangino! Il merito, i titoli di studio: carta straccia! Se non c’è l’appoggio si rimane disoccupati a vita! Ed ecco alcune cifre della miseria italiana.

Poverta’ ed occupazione

- I precari, secondo una stima in difetto, sono 3.200.000; ma potrebbero sfiorare anche i 4 milioni!

- Le famiglie “riconosciute povere”sono 2.500.000, pur se la stima è menzognera, per cui, rimanendo al dato stimato, 7.500.000 persone sono senza un reddito garantito! E le famiglie non accertate quante sono?

- I salari degli occupati dal 2001 al 2006 hanno perso più di 7700 euro!

- I lavoratori al nero sono più di 3.500.000, esclusi gli ”stagionali” che a loro volta per il 90%vengono fatti lavorare al nero nei servizi.

- Il 28,4% delle famiglie non può far fronte ad una spesa imprevista di 600 euro; il 9,3% in ritardo con il pagamento delle bollette; il 10,4% non ha una casa sufficientemente riscaldata; il 33% non risparmia nulla. Risparmia solo il 13,6% rispetto al 25,8%del 2006 ed il 27,9%del 2005.

- 2 famiglie su tre arriva alla terza settimana che non ha più soldi per fare la spesa!

(fonte OCSE)

I salari

- Le retribuzioni italiane all’interno dell’Ocse sono al 23° posto su 30 Paesi.

- Un lavoratore senza famiglia guadagna 13.000 euro all’anno.

- I metalmeccanici in media 1.246 euro mensili, gli operai 1.170 euro mensili, gli impiegati 1370 euro mensili.

- Nel 2007 le retribuzioni-secondo sono cresciutee del 2,5%; un punto in meno dell’inflazione ufficiale - 3,5%. L’inflazione reale è più del 10%

-Il governo del ”presidente operaio plurimputato” e di Giulio Hood intende fissare l’inflazione programmata - quella per salari e stipendi all’1,7%.

-Secondo i dati Istat dal 2001 il potere d’acquisto degli operai è calato del 14,1% e del 20,4% quello degli impiegati

(Fonte Istat)

(Tutti sanno che l’Istat è bugiarda e menzognera nei calcoli del cosiddetto paniere che non serve a niente.)

La povertà

- Tra il1992 ed il 2006 i prezzi sono saliti del 49%,mentre in Francia del 27% e in Germania del 24%; sempre secondo l’Istat menzognera.

- L’indebitamento delle famiglie: il credito al consumo è aumentato dell’85,6% tra il 2001 e il 2006.94 miliardi di euro; il complessivo debito delle famiglie è di 490 miliardi.

- I prestiti alle famiglie: nel 2007 i prestiti erogati ai nuclei familiari (mutui immobiliari e credito al consumo) hanno superato i 367 miliardi..,

Ecco l’andamento dei crediti alle famiglie negli ultimi 4 anni:

2004 +15,4%

2005 +13,8%

2006 +10,4%

2007 + 8,7%

Ed ecco il rapporto fra debiti delle famiglie e PIL ed il raffronto con gli Altri Paesi a noi vicini:

Italia 18%

Francia 32%

Germania 40,8%

Spagna 54,5%

(Fonte Bankitalia,2007)

Presiti negli ultimi tre mesi

525 miliardi di euro (4 trim 2007)+9,6%

Indebitamento famiglie 2006

479 miliardi di euro (4 trim.2006)

+1,5% lu/set 2007

Le imprese

2007. Fatturati ed utili nel 2007+10%.

Fonte (Si lavora di più, si guadagna di meno. L’Unità 6.7.2008 di Nicola Cacace)

Consumo di energia e PIL

L’Italia è tra i pochi Paesi ad alto costo di energia elettrica dove da anni l’intensità energetica rispetto al PIL aumenta, essendo i consumi di energia cresciuti nel quinquennio 2002-2007 a tassi doppi del PIL. Poichè la quota lavoro sul PIL è calcolata direttamente mentre la quota capitale solo come residuo, risulta evidente che con un PIL sottostimato la quota lavoro sul PIL risulti più grande. Questo significa che la riduzione della quota lavoro sul PIL - documentata dai dati ufficiali dal 1993 al 2002 - è continuata anche dopo sino al 2007.

Messa da parte la querellle sui dati falsi passiamo ad analizzare quelli ufficiali

Dal 1992 al 2002 forte discesa della quota lavoro sul PIL dal 74% al 67%; cioè profitti e rendite si sono appropriati di tutti gli aumenti di produttività a partire dal 1993 - dopo la firma del protocollo sindacale con la concertazione. Lo conferma perfino l’analisi di Mediobanca sui profitti delle imprese.

(Fonte Mediobanca)

- Nel primo trimestre del 2008 i profitti delle imprese sono aumentati del 10%.

(Fonte analisi bilanci Il Sole 24ore)

- Da 15 anni - grazie al protocollo governo, sindacarti, imprese - il lavoro ha rinunciato alla sua quota di produttività i cui benefici sono andati tutti al capitale. Con il risultato dell’arretramento dei salari e pensioni e compressione dei consumi.

- L’Italia è il Paese dove la domanda interna ha meno contribuito alla crescita del PIL. E 7 punti di PIL sono stati sottratti al lavoro che quantificati sono 100 miliardi, che divisi per 22 milioni di lavoratori - autonomi inclusi - fanno 400 euro all’anno sottratti al lavoro pro capite, cui si devono aggiungere 100 euro persi per Fiscal Drag (minori sottrazioni fiscali) - cioè le aliquote pagate dai lavoratori a reddito fisso e dai pensionati, mentre i benestanti evadono impunemente!

(Fonte Eurostat)

- La Confindustria sempre sventola la bassa produttività per limitare i salari, a rischio non solo di recessione ma di mandare l’intero Paese alla devastazione sociale. E’ una menzogna e lo sta a dimostrare l’aumento da 3 anni dell’export; l’unica causa sono i servizi - di bassa produttività - dove non c’è concorrenza ma solo corporazioni criminali. E lo prova la Bilancia dei pagamenti: l’export manifatturiero compensa il passivo crescente di agricoltura e petrolio mentre il deficit in picchiata nei servizi senza concorrenza. Sino al 2000 il Turismo compensava il passivo dei Trasporti e dei servizi alle imprese che oggi sono passivi di 20 miliardi di euro e sorpassano di 11 miliardi l’attivo del Turismo, mandando complessivamente in passivo la Bilancia dei Servizi di 9 miliari in perenne crescita.

Senza ripresa dei consumi la crisi sarà senza ritorno.Ecco perchè è ridicola che l’inflazione programmata sia fissata all’1,7%, quando quella ufficiale è del 4,1% mentre la reale sfiora il 10% annuo. Di questo passo - in un Paese dove tutto è indicizzato salvo i salari e pensioni - si sta attuando il disegno di affamare la popolazione indigente. Il protocollo del ’93 che è stato pagato solo dai lavoratori - e non c’è stata nessuna autocritica da parte dei sindacati e governo cosiddetto di centro-sinistra.-l’Italia è sola, in compagnia degli gli USA dove la disuguaglianza è perennemente in crescita; ecco perché va denunciato il contratto nazionale che ha sempre legato i salari all’inflazione programmata - risibile - e lascia liberi i profitti di crescere e anche i prezzi.

Un esempio: l’Enel con utili doppi a quella dell’EDF francese fa pagare il kilowattore il 30% in più che in Francia.

- Il vero problema è che la Germania ha rotto le regole implicite più dell’Italia, mentre qui tutti pensano il contrario. Difatti, se si analizza il grafico che riguarda l’inflazione programmata tra Italia e Germania, si nota che la Germania ha deviato dalla linea di “inflazione neutrale” più dell’Italia; per cui la Germania dovrebbe aumentare i salari e che l’Italia ha sbagliato molto meno della Germania.Mentre in Italia tutti pensano che bisogna aumentare la produttività! Il cattivo non è l’Italia - in questo caso - ma la Germania!

(fonte Heiner Flassbeck, ex capo economista dell’Istituto tedesco per la ricerca economica ed ora all’agenzia dell’Onu dello sviluppo economico Unctad)

La speculazione

- La speculazione è una dinamica del mercato globalizzato per cui è inutile la mentarsi di essa quanto organizzarsi per abolire il sistema capitalistico.

(fonte Angelo De Mattia l’Unità n 6 luglio 2008)

- La speculazione come la cosiddetta Roobin Tax è solo fumo negli occhi degli stupidi mentre le imprese ricevono i reali regali dal governo dei banditi, e non protestano per la tax perché anticipano per riprendersi con gli interessi..

Evasione

- L’evasione in Italia è stimata 100 miliardi di euro.

(fonte Il Sole 24 ore)

L’evasione fiscale: 200 miliardi di euro.

(fonte Secit e Revue de droit fiscal)

Altre stime la quantificano addirittura in 400 miliardi di euro.

I salari

- L’Italia è in stagnazione e i salari sono quelli di 15 anni fa.

(M.Draghi 9.7.2008)

Ricchezza nazionale

-Oltre il 40% della ricchezza nazionale è illegale.

(fonte Alto Commissariato Anticorruzione)

I redditi e l’evasione

- Il lavoro nero e sommerso rappresenta il 27% del Pil.

(fonte Ocse)

- Le grandi aziende con un fatturato superiore a 50 milioni di euro, che evadono il fisco sono il 98,40%.

(fonte Agenzia delle entrate fiscali)

La criminalità e il potere

- L’esportazione illecita di capitali: 85-90 miliardi di euro.

(fonte Confcommercio,Eurispes,settimanale Economy,Procura Nazionale Antimafia)

- I beni consolidati delle mafie: 1.000 miliardi di euro.

(fonti Confcommercio, Eco nomy, Procura Nazionale Antimafia)

- Le Affiliazioni alle mafie, esclusi i colletti bianchi che utilizzano il denaro riciclati sono 1.800.000 persone.

(fonte Dia e relazione Commissione Parlamentare Antimafia 2003)

- Le percentuali delle estorsioni per regione sul totale: Campania 14,9%, Sicilia 12,9%, Lombardia 10,4%.

(fonte Ministero dell’Interno)

- “Siamo peggio che in Tangentopoli, la corruzione piega ogni settore e la sanità è terra di conquista".

(Commissariato contro la Corruzione; ora l’hanno chiuso, forse per queste dichiarazioni)

Quanto dichiarano gli italiani

- I redditi dichiarati sono al di sotto dei 17 mila euro annui da parte dalla maggior parte dei contribuenti.

- I contribuenti italiani sono 40,5 milioni e per il 95% ha dichiarato per il 2004 redditi inferiori a 40 mila euro per il 2004. Il reddito medio complessivo è appunto di Euro 17.874. Sale a Euro 18.900 se si escludono i soggetti con reddito inferiore alla soglia di esenzione minima di Euro 3 mila prevista dalla deduzione per la progressività dell’imposta. In rapporto alle famiglie, il reddito complessivo medio dichiarato, sale, invece, a circa 31.500 euro, grazie all’apporto sostanziale di più percettori di reddito. Secondo i dati del ministero, inoltre, guardando alla parte alta della distribuzione - meno di 700.000 italiani, cioè 1,7% dei contribuenti - dichiarava più di 70 mila euro di reddito l’anno, e - meno di 300.000 (0,7%) - di reddito l’anno superiori a 100.000 euro.

Per quanto riguarda la tipologia di reddito, oltre l’85% dei contribuenti presenta va reddita da lavoro dipendente (48%), o da pensione (37,5%), mentre solo il 5,7 % aveva redditi d’impresa, il 5,5% redditi da partecipazioni e l’1,9% redditi da attività professionale. Inoltre, oltre il 79% del reddito complessivo - ossia la quota del reddito sul totale - derivava lavoro dipendente (52%) e da pensione (27%).

(fonte Ministero Economia e Finanze)

Chi ha pagato l’imposta

Degli oltre 40 milioni di soggetti con redditi Irpef nel 2004, infine, circa dieci milioni (il 26%) hanno un’imposta netta pari a zero. L’imposta dichiarata Irpef è dunque distribuita tra 29.776.789 soggetti. In media, l’incidenza dell’imposta netta sul reddito complessivo (e non il reddito imponibile) è pari al 18,3%. Il carico d’imposta è distribuito in maniera progressiva. Il 90% dei contribuenti con redditi più bassi paga circa il 45% dell’imposta totale. Di converso, il 10% dei contribuenti più ricchi paga il 55% dell’imposta totale. Tra questi, i soggetti con oltre 100 mila € di reddito complessivo (0,7% dei contribuenti) dichiara no il 15,1% dell’imposta complessiva. Nel 2004 l’Irpef ha costituito circa un terzo delle entrate tributarie della Pubblica Amministrazione.

Il lavoro nero evade 33,5 miliardi di euro all’anno.

(fonte CGIA di Mestre)

Il gestito fiscale che l’Erario perde ogni anno per il lavoro nero è quantificabi le in 33,5 miliardi di euro, tanto quanto una Finanziaria. Tra contributi ed imposte non versate si evadono 573 euro per ogni italiano. Maggior lavoro nero al Mezzogiorno - anche se c’è da tener conto che nel Nord ci sono milioni di partite Iva che spargono il nero in mille rivoli. Il giro complessivo di affari intorno al nero è di 90 miliardi all’anno pari al 6%del PIL; praticamente più di 1/3 dell’intera economia sommersa stimata intorno ai 254 miliardi e 96 milioni di euro.

Guida la classifica la Calabria con un indice di lavoro nero sul PIL del 17,4%; seguono Basilicata con il 13,5%, Sicilia con il 12,8%, Campania con il 12,3%. In ultimo Veneto con il 4,6%, la provincia di Trento con il 4,5%, l’Emilia Romagna con il 4,2% e la Lombardia con il 3,7% - salvo poi controllare effettivamente le imprese edili, i servizi e i cosiddetti stagionali - per verificare anche in quelle zone, siddette con poco attività sommersa, se ciò è effettivamente vero! Il dato è che l’Italiano medio è in per oltre metà dei contribuenti evasore congenito e questo spiega anche il tipo di governanti che ha!

Ed ecco l’indice di lavoro nero sulle imposte evase per ogni singolo cittadino residente:Calabria 990 euro all’anno di imposte mancanti; seguono Basilicata con 830 euro, Sardegna con 809 euro.

Il lavoro nero, bisogna sottolineare, è causa di incidenti sul lavoro, illegalità diffusa e mancanza di diritti per chi vi lavora!

E per ultimo divertitevi a conteggiare giornalmente quanti ”imprenditori” vengono denunciati dalle autorità investigative, per truffe - sia alla CEE che allo Stato, alle Regioni, alle Province, ai Comuni - e dopo un anno avrete conteggiato centinaia di migliaia di delinquenti truffatori Moltissimi sono registrati come ”imprenditori”delle partite Iva e di anno in anno conteggerete gran parte dell’ “impresa”privata italiana!

Nel mese di giugno 08 è stato rilevato che per quanto riguarda i prodotti freschi salgono i prezzi degli economici e diminuiscono quelli più costosi. Vi è un boom della carne di pollo(+6%), del pesce azzurro (+2%); si riduce il consumo di pane (-2,5%), frutta(-2,6%), ortaggi(-0,8%).Tornano a salire i consumi di pasta(+1,4%) e latte (+1,4%)nonostante l’aumento vertiginoso dei prezzi.

(fonte Coldiretti)

 

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