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La legge sul «whistleblowing»

E’ stata accolta nel nostro ordinamento la norma che istituisce nel nostro paese l’istituto del whistleblowing, vale a dire la segnalazione di attività illecite nell'amministrazione pubblica ma non solo, da parte del dipendente che ne sia venuto a conoscenza per ragioni di lavoro. 

 

L’Italia è oggi il paese europeo dove più avvertita appare la questione morale nel campo della politica e dove il problema della legalità all’interno delle amministrazioni pubbliche emerge continuamente in tutta la sua drammaticità. Da che mondo è mondo, in Italia anche la PA licenzia ritorsivamente il dipendente che abbia avuto il coraggio di segnalare irregolarità, attività illecite, disparità e favoritismi non di rado assai pregiudizievoli dal punto di vista economico per le casse dello Stato. E’ stata accolta nel nostro ordinamento la norma che istituisce nel nostro paese l’istituto del whistleblowing, vale a dire la segnalazione di attività illecite nell'amministrazione pubblica ma non solo, da parte del dipendente che ne sia venuto a conoscenza per ragioni di lavoro.

La norma, che si intreccia con le note disposizioni riguardanti la prevenzione della corruzione nell’ambito delle amministrazioni pubbliche, intende fornire uno strumento di tutela per il dipendente segnalante, che per motivi connessi alla segnalazione non potrà essere sottoposto a sanzioni, demansionato, licenziato, trasferito, e cosi via.

La legge, ora, si avvia ad essere pubblicata nella Gazzetta Ufficiale, principale fonte di conoscenza delle norme in vigore in Italia, e tra qualche giorno sarà possibile leggere l’intero contenuto dei tre articoli che la compongono. Il provvedimento è stato definito “un altro rilevante passo avanti del Parlamento nella lotta all'illegalità e in favore della trasparenza" (Boldrini), “una norma di civiltà” (Cantone) e “una pratica di civiltà e di rispetto per la legalità, molto diffusa all'estero, soprattutto nei Paesi anglosassoni e scandinavi, che nel nostro Paese non soltanto resta ancora poco diffusa ma è spesso osteggiata, poiché sovente confusa con la delazione, trattandosi invece di due realtà assolutamente non sovrapponibili” (si legga, su http://www.camera.it, la proposta di legge d'iniziativa dei deputati Businarolo, Agostinelli, Ferraresi e Sarti Presentata il 15 ottobre 2015).

Chi finora, in una qualche misura, si sia reso responsabile di ritorsioni contro il dipendente che opera nell’interesse dell’integrità della PA, avrà adesso motivi in più per non ripetere in futuro atti vessatori infami e non degni della amministrazione pubblica di un paese civile. 

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