“Invasione degli Apple store per l’Ipad: numerosissime persone hanno passato l’intera notte precedente l’apertura delle vendite fuori ai negozi per non rimanere a mani vuote". Così titolavano i giornali del 28 maggio scorso.
Il Tablet iPad dell’Apple - l’ultima scommessa tecnologica di Steve Jobs, accompagnata dal solito, scontato battage pubblicitario planetario, compresa la presentazione-monstre del 26 gennaio a San Francisco - è in vendita da fine maggio in tutto il mondo, a oggi ne sono stati venduti oltre 3 milioni (120mila in Italia) e per fine anno le previsioni parlano di 8 milioni (200mila in Italia).
A leggere i giornali, i cui articoli mal si distinguono da veri e propri banner pubblicitari, si tratterebbe di qualcosa di simile ad una scatola magica: insieme uno smartphone (ma solo sui modelli più avanzati), un computer, un lettore di musica, video, giornali e libri elettronici, e una console per videogiochi portatile, che “promette di "liberare" definitivamente internet dal pc, i romanzi dalle librerie, i giornali dalle edicole e molto altro"…
Ad andarci a fondo, viene fuori che l’iPad può fare molte cose, ma non sembra in grado di fare qualcosa molto meglio di altri apparecchi - assai più economici - già presenti sul mercato. “La prima impressione” – recita Altroconsumo - “è che questo sia una specie di iPod Touch gigante, e non sembra scontato che il mondo ne abbia bisogno, men che meno che sia disposto a pagarlo 500 euro”.
Confrontato ad altri prodotti multimedali, l’Ipad non regge. Sembra fare concorrenza soprattutto ai netbook, ma è probabile che questi reggano il colpo, perlomeno fino a quando Apple non avrà seriamente migliorato il prodotto, nonché ridotto i prezzi (un netbook oggi si può trovarlo a partire da 200 euro). Con smartphone e lettori mp3 non c’è gara, perché l’ iPad è troppo grande (non è un apparecchio veramente portatile, nel senso di un apparecchio che si porta sempre con sé come un telefono). Con un lettore di e-book, nemmeno. Lo schermo - pur essendo probabilmente un ottimo schermo - è pur sempre lo schermo di un computer, con tutti i problemi che ne derivano in caso di lettura prolungata, mentre un lettore di ebook fornisce un’esperienza di lettura molto simile a quella della carta, non fa stancare gli occhi, si legge perfettamente anche in pieno sole (non è retroilluminato come l’Ipad) e la batteria dura per una settimana (anzichè 10 ore). Per non parlare dei prezzi. Controprova: il lettore kindle dell’Amazon sta reggendo bene nelle vendite, nonostante previsioni catastrofiche…
Eppure c’è un sacco di gente che pare non ne possa fare a meno.
Un discorso analogo si può fare per i nuovi televisori HD ad alta definizione, magari quelli sottilissimi di ultima generazione a tecnologia LED o addirittura 3D. La gente si affretta a buttar via i propri televisori col tubo catodico per le nuove meraviglie tecnologiche. Salvo poi accorgersi che un televisore HD non gli serve a niente, perché non ci sono programmi televisivi in alta definizione (tranne qualcosina su Sky), mentre i soliti programmi Tv e i film in DVD si vedono addirittura peggio coi televisori in HD.
Eppure c’è un sacco di gente che pare non ne possa fare a meno.
Dunque, non solo tutta questa gente insegue ad occhi chiusi e con dedizione degna di miglior causa l’ultimo feticcio consumistico, ma non si prende neanche la briga di informarsi prima per non rischiare di buttar via i propri soldi (o quelli di mamma e papà, che – è notorio- si fanno molto influenzare dai loro pargoli, apparentemente più indifesi degli adulti di fronte alle sirene della pubblicità).
Vien voglia quasi di fare una proposta di legge: obbligarli tutti quanti a farsi un anno di volontariato in Africa. Laggiù, coloro che da noi non sembrano in grado di rinunciare nemmeno al più insignificante capriccio, si troverebbero finalmente in mezzo a gente che spesso deve rinunciare a tutto, persino al cibo quotidiano, persino alla vita (laggiù si accetta che la morte sia parte integrante della vita e non si cerca di negarla – come da noi - cercando di espellerne dalle nostre vite il concetto stesso), e lo fa senza recriminazioni, senza piagnistei, con estrema dignità.
E forse allora capirebbero, o almeno – che già sarebbe qualcosa - si asterrebbero dalle manifestazioni più aberranti della shoppingmania.
Su You tube circola il video di un tizio che distrugge in diretta un iPad appena comprato: al di là delle intenzioni dell’autore, un simbolico gesto liberatorio del giogo consumistico che spesso ci ottunde il cervello.
Sono d’accordo sul fatto che sono diventate indispensabili cose .. che non lo sono per nulla!!! E che anche senza andare in africa... basta guardarsi intorno per capire quali sono le priorità!! Pierpaolo