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La drammatizzazione dei media e il rilancio del Presidente del Consiglio Conte

L’Italia versa nel disastro più totale con il Presidente Conte e la maggioranza che lo sostiene prossimi al crollo. Questa è la narrazione che ne fanno i media. La successione delle notizie mira a trasmettere a chi le legge o le ascolta ansia e smarrimento. Nonostante la negativa narrazione dei media il consenso a favore del Presidente Conte, nell’opinione pubblica, continua ad essere alto.

 E’ questo un dato che crea più di un problema a chi vorrebbe sostituirlo. Per ridimensionare il consenso di cui gode il Presidente del Consiglio ecco allora un sondaggio su misura capace di fornire ad Orlando il giusto assist che gli fa dire che il PD, a 5 punti percentuali di distanza dalla Lega, senza le scissioni di LeU, Italia e Viva e del tink tank di Calenda avrebbe già superato la Lega. Faccio notare che in politica 1+ 1 non fa necessariamente 2. Ecco allora la presenza onnipresente di Calenda a reti unificate. Questo nonostante che l’unico merito da ascrivere a suo merito sia quello di aver vinto lo Zecchino d’oro.

Sempre nella logica di indebolire il Governo ecco la riesumazione della registrazione di un magistrato che dichiara che l'operato dei giudici verso Berlusconi è stato un chiaro attacco politico che non ha nulla a che vedere con l’imparzialità della giustizia. Tutta la polemica surreale sul MES ha anche essa la funzione di screditare il Governo per aprire una breccia che porti in qualche modo alla crisi del governo per sostituire se non Conte almeno la maggioranza che lo sostiene.

L'operazione per affossare il governo si sviluppa, in aggiunta a quello mediatico, su altri due fronti. Il primo fronte riguarda la creazione di condizioni per creare una maggioranza alternativa a quella attuale. Per raggiungere tale scopo è necessario che si verifichino tre condizioni. La prima è che il PD tenga stretti a se LeU, Italia Viva e il “il vincitore dello Zecchino d’Oro"; la seconda è la riabilitazione di Berlusconi perchè i parlamentari di Forza Italia servono come l’aria; la terza è la scissione del M5S. La scissione del M5S non è un’ipotesi tanto peregrina. Il secondo fronte è l'attacco diretto a Conte presentandolo appunto come isolato nella maggioranza che lo sostiene; rispetto a sindacati e imprese e infine nella stessa UE. Se le l’isolamento di Conte nell’ UE e rispetto alle parti sociali, almeno alcune di esse, è difficile da dimostrare dopo gli Stati generali, altra cosa è per quanto riguarda i partiti politici che lo sostengono.

Le diverse posizioni di M5S, PD, LeU e I.V. , alimentando il confronto serrato tra di loro danno l’impressione che Conte sia isolato e l’attività politico - amministrativa paralizzata. Di fronte a questo contesto, esattamente come lo scorso anno, a dare le carte è ancora una volta Conte. L’estate scorsa la narrazione dei media dava Salvini in ascesa. Conte in quel frangente ruppe l’isolamento nel quale veniva descritto dai media ridimensionando Salvini creando le condizioni per il declino. Rispetto al contesto attuale 

Conte rilancia su tre questioni: 1) auspica l'alleanza alle regionali tra PD e M5S. Mossa intelligente che offre sia al PD che al M5S una ciambella di salvataggio. Certamente si espone perché una brutta sconfitta alle regionali potrebbe essere interpretata anche come una sua sconfitta. Diversamente se l'operazione dovesse andare in porto con un buon risultato la sua leadership si rafforzerebbe ancora di più. 2) Accelera sul decreto semplificazioni e sugli altri provvedimenti fiscali ed economici. Il 17 luglio p.v. in Europa si deve presentare con un provvedimento che gli deve far dire : l'Italia fa sul serio. 3) il viaggio in Portogallo e Spagna per sondare la posizione di questi due governi rispetto alla trattativa del 17 prossimo luglio rispetto a Recovery Fund. Più forte sarà la posizione di Italia, Spagna, Portogallo, ecc. maggiore è la sponda offerta alla Francia per una mediazione al rialzo con Paesi Bassi, Austria e Paesi del Patto di Visegrad.

Il risultato che Conte raggiungerà il 17 e 18 pp.vv. in Europa è fondamentale anche ai fini delle prossime elezioni regionali. Se Conte torna a casa con un accordo dignitoso sul Rercovery Fund l'effetto sul risultato delle regionali potrebbe essere determinante. La chiave del successo del Governo Conte è in Unione Europea. Quello di Conte è un governo europeista il che non vuol dire che è ben disposto ad accettare tutto ciò che viene dall'UE in modo acritico come è successo per i governi del passato. Come la scorsa estate siamo in presenza di un passaggio cruciale nel processo di riforma del sistema Italia .

La soluzione dei problemi italiani è in UE come la riforma degli istituti dell'UE passa dall'Italia. Qualche tempo fa si diceva che l'Italia era troppo grande per essere salvata ma anche troppo grande per fallire. Da questa situazione l'Italia può uscirne in due soli modi alternativi tra di loro. Il primo è la proposta di Conte che mira a tenere insieme il Paese intero, il secondo è la riproposizione delle solite soluzioni che finiranno ancora di più ad allargare la forbice tra nord e sud. L’alto consenso per l’operato di Conte prova che i termini delle questioni alla maggior parte degli italiani sono chiari ed è questa sintonia che Conte utilizzerà ancora una volta per rafforzare il suo ruolo e nel contempo portare più di qualche risultato al Paese. Gli italiani essendo fondamentalmente dei realisti danno fiducia a Conte perchè è anche esso un realista.

Foto: Wikipedia

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