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La dittatura argentina del piduista Videla durante i mondiali di calcio

Care teste di capra, non sarà un caso ma il Potere agisce anche con furbizia e cercare di far passare la legge che uccide la libertà di parola durante i Mondiali, è una strategia da sempre collaudata.

Per questo voglio parlarvi di uno sterminio avvenuto in Argentina proprio durante i mondiali del 78.

Mentre il popolo era tutto preso dalle partite e festeggiava la vittoria della loro Nazione, il Governo fece sparire migliaia di ragazzi che si opponevano al Regime.

E la tristezza più infinita è che l’Italia aveva avuto un ruolo vergognoso.

 La dittatura argentina del piduista Videla durante i mondiali di calcio

Questa è un’altra storia da non dimenticare, perché è terrificante, perché viene poco ricordata, parliamo della dittatura militare argentina, parliamo delle 70000 persone scomparse, parliamo dei desaparecidos. Pochi sanno che tra questi, almeno un migliaio, erano italiani. Si sa che l’Argentina era meta di tanti italiani che cercavano lavoro, e molti di essi erano giovani che avevano degli ideali. Giovani che lavoravano duramente e, giustamente, pretendevano dei diritti, pretendevano la democrazia. E la cosa che mi fa rabbia è che l’Italia non li ha, come vedremo, aiutati; anzi si è resa complice di questi golpisti militari.

L’ammiraglio Eduardo Emilio Massera, iscritto alla P2, fece parte del triumvirato (assieme al piduista Videla e Agosti) che si instaurò il 24 marzo 1976. Fu la giunta più sanguinaria della storia e anche la più silenziosa perché imbavagliarono tutti i mezzi di informazione. Durante la formazione del nucleo d’attacco destinato a “cancellare la sinistra”, Massera divulgò un messaggio inaugurale di saluto agli ufficiali di nuova nomina, che si concludeva con l’esortazione di "reagire al nemico con la massima violenza e senza esitazioni sui mezzi da impiegare".

Come comandante della Marina, Massera è responsabile di almeno 5000 casi di tortura e assassinii di persone che passarono per l’ESMA ("Escuela Mechanica de la Armada", cioè la Scuola di Meccanica dell’Armata), uno dei più noti centri di detenzione della guerra sporca. L’ESMA era l’ultima tappa per i prigionieri politici destinati ad essere gettati vivi nell’Oceano Atlantico dagli aerei della Marina. Un vero e proprio sanguinario, tanto che nominò come comandante del primo corpo d’armata il generale Suárez Masón, altro iscritto alla P2, e fu una delle figure guida della più estrema tra le fazioni militari durante l’era della repressione.

L’ammiraglio Massera aveva torturato migliaia di desaparecidos italiani ed essendo piduista aveva l’aiuto di tanti “colleghi” italiani. Sapete, care teste di capra, che l’ambasciatore italiano a Buenos Aires, Enrico Carrara, amico dei militari e informato in anticipo del golpe del 24 marzo, aveva subito provveduto a blindare le porte dell’ambasciata?

Semplicemente non voleva si ripetesse quello che era accaduto tre anni prima a Santiago del Cile, dove grazie al coraggio di due diplomatici allora giovani - Roberto Toscano e Tommaso de Vergottini - l’ambasciata italiana aveva accolto migliaia di profughi. Nell’agosto del ’76 l’ambasciatore Carrara, dichiarava frivolo e impudico nel mezzo dell’apocalisse argentina che «qui mi sembra che la questione dell’ordine pubblico sia stata brillantemente risolta».


Ma che bravi italiani siamo sempre stati, vero?

Come vi ho detto fu un “operazione” silenziosa e anche in Italia trapelò poco se pensate che il Corriere della Sera, acquistato da poco dal piduista Rizzoli e guidato dai piduisti Tassan Din e, come direttore, Franco Di Bella, aveva messo il silenziatore ai servizi del suo corrispondente da Buenos Aires, Giangiacomo Foà, ordinandogli anzi, agli inizi del ’77, di trasferirsi a Rio de Janeiro per il suo bene (in effetti era nelle liste nere dei militari).

Il generale Massera fu condannato dal tribunale argentino ma fu scagionato subito come tutti gli altri a causa delle pressioni militari. Spero che prima o poi verrà condannato qui in Italia, per il rispetto di quei giovani emigranti italiani barbaramente uccisi e per quelle persone che si sono trovate abbandonate dall’ambasciata italiana.

Aveva ragione l’allora presidente Pertini: “La p2 è un’associazione a delinquere”. E povero Pertini, per fortuna non c’è più, perché avrebbe assistito alla realizzazione del programma di Rinascita Democratica della P2 e alla collusione totale tra politica (tutta, nessuno escluso) e criminalità organizzata.

La fine della linea di demarcazione tra Stato e Antistato e una nuova legge che non ci permetterà più di denunciare.

Il tutto durante i mondiali, e con l’indifferenza della maggior parte della popolazione. Proprio come la maggior parte degli argentini che all’epoca preferivano festeggiare la loro Nazionale di calcio, anziché preoccuparsi della fine della democrazia.

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