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La diocesi di Aversa per gli immigrati

Nella terra dove morì Jerry Masslo, simbolo del razzismo italiano, i ragazzi dell’azione cattolica promuovono un convegno sull’integrazione.

Non immigrati, ma cittadini del mondo.

Sembra voler suggerire proprio questo il logo del convegno organizzato dall’azione cattolica della diocesi di Aversa, settore giovani: la parola “immigrati” è cancellata da una evidente linea trasversale, quasi a voler sottolineare la volontà di non farsi condizionare dalla provenienza della persona che si ha davanti.

Tutto questo in una diocesi di frontiera, al centro venti anni fa dell’attenzione mediatica nazionale, dopo l’uccisione di Jerry Masslo, morto nel corso di una rapina ma ben presto diventato il simbolo delle condizioni degli immigrati che vivevano e vivono in Campania. Pochi mesi fa, nel cimitero liternese, Masslo è stato commemorato con una breve ma intensa cerimonia.

Il convegno comincerà alle nove di domenica 14 marzo presso la facoltà di Ingegneria di Aversa.

La mattinata sarà guidata dagli interventi di Giorgio Minella, membro del Servizio nazionale di pastorale giovanile e direttore dell’ufficio missionario della diocesi di Anagni-Alatri; Jane Renè Bilongo, mediatore culturale del Centro “Fernandes” di Castelvolturno; Benedetta Ferone, responsabile del Servizio “senza dimora” della comunità di Sant’Egidio a Napoli.

 Saranno presenti alcuni stand di Confcooperative e Cooperativa “Equazione” per promuovere e valorizzare cultura, risorse e prodotti tipici dei paesi di provenienza di alcune comunità di migranti presenti in zona.

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