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La cultura dello (s)Ballack

Tutto cominciò con un tweet. Ormai, i VIp comunicano così con tutti gli altri. Tre semplici parole inglesi: "pray for Italy". Poi, non pago, ne arriva un altro: "world campion now"?

Bella domanda.

A porla è un tedesco, ex calciatore, di nome Michael Ballack. A dire il vero, la sua carriera è stata segnata proprio dall'ultimo exploit degli azzurri (c'era Lippi in panchina). Correva l'anno 2006 e l'Italia sembrava dover essere la vittima sacrificale dello scandalo di Calciopoli. Invece, così come per il 1982 (allora lo scandalo si chiamò Calcioscommesse), gli azzurri tritarono i tedeschi e conquistarono il titolo. Il dente avvelenato ha convinto il calciatore teutonico a pigliare per il cittì tutto il nostro calcio.

Ci sta. Quando si vince si può prendere in giro tutto e tutti e quando si perde si deve star zitti, si devono raccogliere i cocci, ci si deve rimboccare le maniche e si deve lavorare per ricominciare da capo sapendo che nel nostro futuro calcistico immediato dovremo affrontare avversari più forti e tosti di quelli incontrati dalla compagine di Ventura in quanto il ranking degli azzurri sicuramente non potrà che peggiorare. Lo ha detto Ballack. Si può credere a quel che dice un tedesco. In politica. Nel calcio. Loro sì che sanno come si affrontano le partite, come ci si danna l'anima in campo in onore della maglia bianca che indossano e quei pantaloncini neri che forse vogliono ricordare quanto successo in due guerre mondiali.

Pray for Italy. Pregate per l'Italia. World champion now? Chi sarà il campione del mondo ora? La risposta più ovvia e certa è: non l'Italia. Nemmeno Ballack. Da calciatore, ovviamente. Come tifoso può diventarlo ancora ma io spero che proprio in suo onore quel bianco immacolato non giunga nemmeno in finale. Così. Semplicemente. Si chiama "la sola difesa dei poveri". Quando un povero e sfortunato vede i ricchi e potenti che sfoggiano i propri gioielli un pensiero può arrivare a formarsi prodotto dalla sua materia grigia. Un pensiero non fa male e non è reato ma qualche volta c'azzecca. E io spero proprio che questo piccolo pensiero arrivi a concretizzarsi la prossima estate... in Russia.

Tanti auguri, Signor Ballack. Pray for you...

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