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La Storia maestra

A Napoli per parlare di Storia, e non solo, il 5 febbraio prossimo.

Lui è Marco Salvador e sarà al Suor Orsola Benincasa per una lezione di Storia, quella con la "S" maiuscola, e di letteratura, quella dei romanzi che scrive, in parte dedicati ad una pagina dimenticata del Sud.

Dedicarsi al passato per parlare più liberamente del presente. Così Marco Salvador in una intervista spiega le ragioni della sua scrittura prepotentemente avvinta al Medioveo, con qualche eccezione recente. Una posizione vichiana, la sua? 
 
"Non è una questione di corsi e ricorsi della storia", tiene a precisare lo scrittore friulano, da tempo tifoso del Meridione d’Italia.
 
"È una questione di una esatta riproposizione di situazioni. Nel romanzo in uscita faccio dire al narrante, in relazione alla crociata proclamato contro Ezzelino e all’orrendo massacro della sua famiglia: “Infelice è la terra dove il Libro si fa mezzo di potere, dove si giudica il ladro o l’adultera in nome del Signore Altissimo, dove il prete si appropria dei diritti comitali brandendo i simboli della fede come fossero scettro e spada”. Bene, sono passati quasi ottocento anni da allora, eppure siamo da capo: una parte del mondo non sembra aver imparato la lezione".

Una morale della favola che ha molto da insegnare, non c’è che dire.
 
Quindi i “plot” medioevali, la stessa Storia, sono ottimi vademecum, se solo li sapessimo leggere, per noi abitanti del III millennio. Una passione sacrosanta , la sua, per il romanzo storico. Ma da dove si genera?

 
"Nasce dallo stupore per l’arroganza di chi pensa d’essere in grado di costruire una società nuova e inedita. Tutto è già accaduto e tutto, almeno una volta, è già finito. Certo, in forme diverse, ma la sostanza non cambia. Perciò sarebbe buona cosa, di tanto in tanto, guardarsi indietro anche se la Storia non è certo maestra: da che esiste l’uomo, ogni bambino, prima o poi, vuol assicurarsi di persona che il fuoco brucia. Non parliamo poi delle ideologie: tutto già visto. Infine io scrivo del passato per parlare più liberamente del presente", risponde lo scrittore senza esitazioni.

Le sue opere sono altrettanti atti di giustizia. Lo è anche "La palude degli eroi", suo nuovo romanzo, al quale arriderà la stessa fortuna dei precedenti.

Appuntamento a Napoli, 5 febbraio prossimo.
 
 

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