• AgoraVox su Twitter
  • RSS
  • Agoravox Mobile

 Home page > Attualità > Economia > La Russia accellera sul nucleare

La Russia accellera sul nucleare

In controtendenza rispetto alle reazioni emotive post-Fukushima, che hanno convinto Germania ed Italia a rinviare al momento la strada del nucleare, la Russia decide di potenziare lo sviluppo dell'atomo.

A distanza di 25 anni dalla tragedia di Chernobyl (28 morti per l'esplosione e 600.000 contaminati), il governo di Medvedev e di Rosatom, la potente corporazione di Stato russa che da 65 anni gestisce il dossier nucleare, ha deciso di realizzare entro il 2030 ben 28 nuove centrali, di cui dieci già in fase di realizzazione. 
 
Un giro d'affari di circa 300 miliardi di dollari.
Leonid Bolshov, cirettore dell'Istituto per la sicurezza nucleare di Mosca, non ha dubbi. "E' difficile ammetterlo, ma è proprio grazie ai disastri del passato che oggi possiamo avere centrali sempre più sicure". Lui stesso è stato un sopravvissuto di Chernobyl, inviato dopo l'esplosione del reattore numero 4 per limitare il più possibile la contaminazione radioattiva. Da anni il suo team controlla le attività delle dieci centrali nucleari disseminati nel vasto territorio della Federazione russa.
 
Ogni singolo impianto è circondato da una ventina di piccole cabine che trasmettono 24 ore su 24 dati e parametri a Mosca. Bolshov ammette che "il ricordo di quei giorni non si dimenticherà mai", ma aggiunge"da allora quasi tutto è cambiato".
 
Dopo la tragedia del 1986, l'Unione Sovietica e la sua evoluzione politica hanno avviato un complesso piano di ristrutturazione di tutte le centrali attive, investendo circa 2 miliardi di dollari, affiancato da un ulteriore giro di vite negli ultimi due mesi dopo l'incidente di Fukushima.
 
Tutti i reattori sono dotati di alimentatori diesel di scorta in grado di fornire corrente agli impianti per 72 ore di seguito, insieme alla realizzazione di condotte aggiuntive nelle centrali per garantire un flusso costante d'acqua e refrigerare i reattori per ogni evenienza.
 
Sarà l'immancabile tentazione della propaganda, ma gli ingegneri nucleari russi amano ripetere che le loro centrali sono persino più sicure di quelle francesi, anche perchè Parigi ha un piano di revisione a scadenza decennale, mentre le nuove leggi di Mosca impongono agli impianti un check-up ogni 4 anni.
 
L'avanguardia russa si chiama Volgodonsk, un'anonima città di 150.000 abitanti distante 1.200 km dalla capitale, una landa desolata tra le sponde del Don del Volga, che il governo definisce il fior fiore dell'energia nucleare.
Il nucleare farà pure paura, ma la povertà è considerato un pericolo maggiore.
Polyarnv Zori, cittadina atomica al confine con la Finlandia, c'è stato un boom delle nascite dopo la decisione di Mosca costruire un terzo reattore nella locale centrale di Balakovo.
 
L'atomo porta lavoro e soldi, due elementi che nelle steppe russe persuadono molto le famiglie.
 
D'altronde l'ingegnere capo dell'impianto di Volgodonsk ha spiegato che "il rischio che si possano verificare incidenti è di dieci alla meno sette, una probabilità infinitesimale".
 
Anche perché la ricerca costante dell'aumento della sicurezza ha un costo non indifferente, che rappresenta circa il 40% dei costi totali di una centrale, che si aggira sui 6 miliardi di euro"Se si vuole costruire una centrale sicura bisogna essere disposti ad investire molte risorse" è la convinzione di Kirill Komarov, vicedirettore generale di Rosatom.
 
Un monito a Brasile, India e Cina ed alle economie emergenti che vorranno investire sull'atomo: è tempo di metter mano, "pesante", al portafoglio.

Commenti all'articolo

  • Di (---.---.---.226) 16 maggio 2011 16:40

    Si, però: accelerare. Inoltre quel ’600.000 contaminati’ non so dove l’abbiate preso, o meglio penso invece di intuirlo; sappiate però che è sovrastimato per ben più di un ordine d’importanza. A testimoniarlo è l’Onu, nell’ultimo, esaustivo e ufficiale, ufficialissimo report atto a dipanare la matassa di mitologie che circondano da sempre quella tragedia: http://www.unscear.org/unscear/en/c... A meno che contaminati si riferisca a livelli minimi di radioattività percepita e alla lunga senza conseguenze per la salute, altrimenti i conti non tornano.

Lasciare un commento

Per commentare registrati al sito in alto a destra di questa pagina

Se non sei registrato puoi farlo qui


Sostieni la Fondazione AgoraVox







Palmares