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La Granata e Berlusconi

In questi giorni pare che si debba aspettare il discorso di Mirabello di Fini. Non si capisce però che portata possa mai avere il discorso di uno che è solito annoiare mortalmente gli astanti con luoghi comuni e con vane polemiche interne.

Se avesse un po’ di coraggio il nostro Fini dovrebbe trarre le conclusioni. Ormai è più che ovvio che i finiani tipo Granata nel PdL non hanno più alcun futuro. Non saranno mai ricandidati alle prossime elezioni, dovessero anche starsene buoni, buoni fino alla conclusione della legislatura. Lo stesso Fini è segnato. Tutti questi personaggi sono disprezzati dall’elettorato e dalla stragrande maggioranza dei loro colleghi di partito. Per costoro ormai non c’è più alcun posto nel PdL. Ed essi lo sanno benissimo.
 
Il caro Granata sa bene che prima o poi dovrà andarsene. Chi può ancora scegliere sono quei finiani detti moderati che non hanno perso la testa. Ma per Granata, Bocchino, Fini, Raisi la strada è ormai obbligata. O ora, o più tardi. Potrebbero pensare di temporeggiare ma non vedo a che pro. Pensano che Berlusconi sia così ingenuo da permettere loro di fare altri danni? No, siate seri a questo punto, per Fini l’unica soluzione è varare una nuova formazione politica. Se l’ultimo sondaggio di Crespi corrispondesse alla realtà le cose non sarebbero poi tanto male per i finiani e per il centro destra nel suo complesso. Se FLI valesse il 7% dell’elettorato, questo significherebbe che una formazione politica finiana separata riesce ad attirare dei voti che prima all’interno del PdL non riusciva ad attrarre.
 
 
Crespi lavora in genere per Fini e quindi i suoi sondaggi sono da prendere con le pinze. Però se fossero veri, quel 7% deriverebbe dalla somma di una componente sottratta al PdL e di una componente aggiuntiva estranea al precedente perimetro di centro destra. Grosso modo possiamo stimare un 3,5% sottratto al PdL e un 3,5% di valore aggiunto. Quindi la soluzione separatista tutto sommato è auspicabile da tutti. Lo spinoff di FLI porterebbe in dote (con tutti i se del caso) un 3,5% di voti in più. In questo modo il problema Fini all’interno del PdL non si porrebbe più. E il caro Gianfranco e i "pensatori" finiani potrebbero finalmente cimentarsi nella politica cercando di guadagnare e conservare i voti, invece che stare al comodo traino degli altri. E potrebbero finalmente dare sfogo alle loro "idee" innovative per un futuro omosessuale e pro immigrati, un futuro liberale, sociale, statalista e magari anche liberista, legalitario ma anche garantista, meridionalista e fondato sulla lotta agli sprechi. Paradossalmente è la Lega quella a cui questa soluzione potrebbe piacere meno, perché vedrebbe cessare quel flusso di elettori che dal PdL passano al Carroccio perchè schifati da Fini. Ma al di là di questo, tutto sommato la separazione sarebbe un elemento di chiarezza. E la legislatura avrebbe molte più possibilità di concludersi con successo, piuttosto che continuare con una Granata pronta ad esplodere all’interno del PdL. 

Commenti all'articolo

  • Di pv21 (---.---.---.201) 2 settembre 2010 18:28

    Si dice che la Brambilla abbia ideato una nuova forma di turismo psico-terapeutico. Agli iscritti verrebbero distribuiti megafoni, fischietti, vuvuzelas, tri-trac, ecc. da utilizzare, durante le escursioni, in luoghi appositamente individuati. Lo scopo sarebbe quello di riuscire a coprire e superare qualsiasi altra fonte di suono circostante. I partecipanti di certo apprezzerebbero il potente "effetto liberatorio". Encomiabile è la volontà del Ministro di aprire la strada verso Orizzonti del Turismo ancora inesplorati ... 

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