• AgoraVox su Twitter
  • RSS
  • Agoravox Mobile

 Home page > Attualità > Società > La CGIA di Mestre e la propaganda sulla pelle dei suicidi

La CGIA di Mestre e la propaganda sulla pelle dei suicidi

Molti commentatori hanno rilevato come l’attuale attenzione dei media per i suicidi causati dalla crisi economica non rifletta una realtà confermata dai dati. Non solo è assurdo legare un evento complesso come il suicidio a un unico motivo scatenante, ma i media e i politici sono andati più in là, falsando la realtà in maniera sconsiderata e dolosa, anche perché un dato invece certo è che il parlarne attivi fenomeni d’emulazione.

Merita il primo premio Mario Monti, per il suo discorso nel quale ha affermato di voler evitare all’Italia il gran numero di suicidi registrato in Grecia. Perché in Grecia non c’è alcun aumento statistico anomalo che segnali un’impennata dei suicidi per motivi economici e per di più perché i greci che si suicidano sono percentualmente la metà degli italiani. Sarebbe quindi il caso di “fare la fine dei greci” in questo senso.

Tale improvvida uscita è stata probabilmente suscitata da alcuni dati diffusi da mani interessate dopo un’opportuna cosmesi, ad esempio da soggetti come la CGIA di Mestre, che al comunicato con il quale lanciava l’allarme per i suicidi degli imprenditori aggiungeva questa tabella.

A parte l’utilità e la difficoltà di catalogare anche i tentativi di suicidio, che appaiono in grande proporzione quando sono atti volti ad attirare l’attenzione e quasi mai quando si esauriscono nel silenzio delle case, si nota subito nella tabella l’assenza dei dati del 2009, eppure l’Istat li raccoglie tutti gli anni.

Viene da pensare che la presenza del numero 198 in corrispondenza del 2009 avrebbe rovinato la conclusione che la CGIA di Mestre appare interessata a spingere a costo di truccare i dati. Prendendo in esame il 2009 non si poteva scrivere e strappare titoli come “Tra il 2008 ed il 2010, segnala la CGIA di Mestre, i suicidi per motivi economici sono aumentati del 24,6%“, perché sarebbe apparsa subito evidente la scelta arbitraria dell’intervallo e l’omissione del 2009, come della previsione per un 2011 in calo.

Una maniera disonesta di esporre i dati omettendo quelli che contraddicono la tesi che s’intende veicolare. Una cosa del tutto aliena alle buone pratiche che dovrebbe adottare un “ufficio studi” che negli ultimi anni ha prodotto molti comunicati altrettanto ingannevoli e imprecisi, che hanno avuto grande risonanza.

A conferma ecco una successiva “analisi” che pompa sempre il tema dei suicidi, effettuata leggendo i giornali e ignorando del tutto l’evoluzione statistica reale del fenomeno dei suicidi nel nostro paese.

La CGIA di Mestre non merita quindi di essere considerata una fonte affidabile e fededegna (la malafede è dimostrata dalla mancata rettifica dell’articolo e dalla mancata risposta alle critiche sollevate da molti), il suo “ufficio studi” e i suoi comunicati non devono essere considerati diversi da quelli di un qualsiasi partito o di una qualsiasi organizzazione sindacale, ancora meno attenzione meritano se appaiono farlocchi fin da come sono presentati.

In questo caso l’area di riferimento è quella dei piccoli imprenditori del Nord-Est di centrodestra, la Confartigianato era un tempo contrapposta alla CNA (sinistra), poi è confluita insieme a questa e ad altre in R.ETE Imprese Italia, che ora rappresenta le piccole e medie imprese italiane. Il che forse spiega la grande risonanza di prodotti tanto scadenti e anche l’ossessione per certi temi, evidente nell’azione di questa specie di think tank in saor.

L’improvviso interesse del centrodestra per i suicidi e per Equitalia sta inquinando il dibattito con informazioni false che mirano ancora una volta al bersaglio pubblico.

Quali che siano le responsabilità di Equitalia, afferiscono principalmente ai politici di centrodestra, che hanno costituito Equitalia e che ne hanno nominato i dirigenti. Spetta alla politica correggere una decisione comunque giusta che ora si tenta di sovvertire. Equitalia è l’esattore pubblico che ha sostituito una pletora di esattori privati, alcuni dei quali spariti con la cassa e non certo alieni alle inefficienze o alle cartelle pazze.

L’isteria contro Equitalia non aiuterà le vittime degli errori e degli abusi di Equitalia e favorirà ancora una volta l’occultamento delle responsabilità politiche e penali di chi ha operato male e di chi ha commesso delitti, così come l’isteria sull’inesistente ondata di suicidi serve solo a indicare pericoli immaginari al fine d’ottenere risultati concreti (il ritorno degli esattori privati) e nascondere le vere responsabilità.

La CGIA di Mestre ha alimentato questo circo indegno producendo capolavori come quella tabella, così come ormai da anni si esercita su altri temi, raccogliendo un’attenzione decisamente immeritata per quella che dovrebbe rimanere la modesta propaganda di una sezione territoriale del sindacato di centrodestra degli artigiani.

Più gente ne prenderà atto e comincerà a fare le pulci a questa propaganda, meglio sarà per tutti.

Questo articolo è stato pubblicato qui

Lasciare un commento

Per commentare registrati al sito in alto a destra di questa pagina

Se non sei registrato puoi farlo qui


Sostieni la Fondazione AgoraVox







Palmares