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La Banca del Senso

Lo scorso 17 febbraio alla trasmissione radiofonica Mille voci in onda su Rete Uno Ticino, Filippo Leutenegger ha dichiarato: “Quando tutti i giornali scrivono la stessa cosa, la cosa puzza”. Inutile ribadire che, al di là del livello di consapevolezza del dichiarante in ’materia’, la questione è ormai quella di de-terminare qual è la Cosa che puzza.

Ne Il lavoro intellettuale come professione Max Weber sostiene che per fare politica occorre fare il patto con il Diavolo. Parrebbe davvero che l’espressione vada presa alla lettera, a maggior ragione poi se, alla similitudine weberiana si associa il nesso che Lutero prima e Freud più tardi, stabilirono a loro volta fra Demonio, denaro e, a proposito di puzza, feci. 

 

In ‘ragione’ di tutto ciò, nel primo articolo su AgoraVox http://www.agoravox.it/Cosi-per-coe... ho richiamato due aspetti costitutivi essenziali di un approccio e di una strategia politico/culturale:

1) quello ontologico, vale a dire quello legato al ‘credo’ su cui si fonda un dato orientamento 

2) quello della sua coerenza interna, che ho appunto definito Coerenza di Sistema 

Ad eccezione di un paio di articoli nei quali, a fronte della generale indecenza, ho provocatoriamente proposto la ‘religiosa’ candidatura dell’’only real pd’ alle elezioni europee 2009, l’insieme del mio discorso si è sviluppato intorno al senso del potere (nome e verbo) mostrando come i suoi diversi aspetti e livelli rimandino al luogo forte centrale della sua gestione, quello che in http://www.agoravox.it/D-io-De-Mo-N... ho definito l’interessere di un’assoluta centrale banca.

Del senso e della modalità di gestione di quella particolare dimensione del potere e dei suoi mixteriosi incroci ho anche sottolineato come i popolli, sempre pronti a lamentarsi, paiano invero scarsamente interessati a riprendersi la delega. Ne Il punto e la svolta ho anzi rilevato come la maggioranza dei popolli e dei ‘loro’ de-tentori, siano topopologicamente aggregati intorno a quello stesso centrale nero buco in-ter-essente. 

In termini che ho ampiamente esplicitato e sui quali ho continuato a tornare nei diversi articoli, ho definito D-nero la figura di convergenza del potere, riassumendo in essa la classica interpretazione dialettica dei fenomeni alla ‘nera luce’ della relazione essenziale fra la religio dominante, dunque il senso di Dio e la correlata implicita ontologia, e il generale equivalente che ne veicola il credo, ne traduce le parole in cose, la teoria in prassi storica.

In alcuni articoli più specificamente ‘dedicati’, ho altresì più volte ribadito che i ‘piani alti’ dai quali si governa tutto ciò, ne de-tengono saldamente i ‘diritti’ attraverso un accordo semiotico totale. A quella particolare dimensione del potere economico Antonio Graziano in Hitler ha vinto la guerra, associa un asse storico che passa per le maggiori istituzioni internazionali.

In ‘ragione’ di tutto ciò, che Cosa dunque, come diceva un presunto ex leader nostrano, si può fare?

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