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LGBT, solo diritti individuali? No Grazie!

Mentre l'Europa approva un'importante risoluzione contro omo-transfobia e discriminazioni delle coppie LGBT, in Italia assistiamo ai passi del gambero della Ministra Fornero e dei politici. 

La risposta di Famiglie Arcobaleno e delle associazioni.

Mentre Dominique Bertinotti, nuova Ministra della Famiglia del Governo francese afferma: «Sono ministra della famiglia e, ci tengo a sottolinearlo, di tutte le famiglie».

In Italia la Ministra Elsa Fornero dichiara: «Matrimoni gay, mai. Solo riconoscimento di diritti individuali». E la deputata Paola Binetti sottolinea: «Non c’è necessità di un aggravante per l’omofobia, le leggi vigenti sono sufficienti».

Vale la pena di ricordare all’onorevole Binetti che il 24 maggio il Parlamento Europeo ha approvato (con 430 voti a favore, 105 contrari e 59 astenuti) una Risoluzione che condanna con forza tutte le discriminazioni basate sull'orientamento sessuale e sull'identità di genere e deplora vivamente che tuttora, all'interno dell'Unione europea, i diritti fondamentali delle persone LGBT non siano sempre rispettati appieno. 

Parlamento Europeo 

La Risoluzione invita pertanto gli Stati membri a garantire la protezione di lesbiche, gay, bisessuali e transgender dai discorsi omofobi di incitamento all'odio e dalla violenza e ad assicurare che le coppie dello stesso sesso godano del medesimo rispetto, dignità e protezione riconosciuti al resto della società; esorta gli Stati membri e la Commissione a condannare con fermezza i discorsi d'odio omofobi o l'incitamento all'odio e alla violenza nonché ad assicurare che la libertà di manifestazione, garantita da tutti i trattati sui diritti umani, sia effettivamente rispettata.

Chi lo desidera può leggere il testo integrale della Risoluzione sul sito del Parlamento Europeo.

Ancora troppa ipocrisia:

L'Avvenire ha immediatamente definito la Risoluzione “uno sgarbo”. E sono sicura che molti politici nostrani sono perfettamente allineati con il giornale cattolico.

Purtroppo in Italia l’omosessualità crea ancora disagio e imbarazzo ai politici. Il motivo è evidente, salvo poche eccezioni, i nostri politici hanno un problema comune: non conoscono il significato della parola laicità. Parola di cui si riempiono la bocca senza poi realmente applicarla. 

In altri termini non riescono a scindere la fede personale dal loro mandato. Lo dico in modo ancora più chiaro: ho il profondo rispetto per le persone credenti ma esigo che queste non mi impongano scelte dettate dalla loro fede.

Se la Chiesa cattolica non riconosce il matrimonio tra due persone dello stesso sesso, questo deve restare un problema circoscritto a chi è cattolico, non può diventarlo per tutti i cittadini italiani.    

I nostri politici non solo non conoscono il significato della parola laicità ma sono anche ipocriti: se i leghisti non hanno mai nascosto la loro avversione per le persone LGBT, altri partiti nascondono al proprio interno tante persone profondamente omofobe.

Da sempre preferisco un nemico dichiarato a un falso amico. Dal nemico dichiarato so di dovermi difendere, mentre dal falso amico arrivano le pugnalate inattese. Sto parlando del PD e del suo procedere col passo del gambero, non solo per quanto riguarda le questioni LGBT ma anche per tante altri argomenti quali IMU, patrimoniale, articolo 18, primarie e chi più ne ha ne metta.

La parte progressista del PD avanza, quella conservatrice indietreggia lasciando i cittadini nella confusione totale.

Le reazioni della comunità:

Le affermazioni della Ministra Fornero hanno avuto un merito: far convergere le associazioni LGBTQI sul documento realizzato da Famiglie Arcobaleno.

Alla lettera indirizzata a Elsa Fornero hanno aderito infatti: Agedo Nazionale, Arcilesbica e Arcigay Nazionale, Azionetrans, Rete Lenford, Movimento Italiano Transessuale, Associazione Radicale Certi Diritti, Circolo di Cultura Omosessuale Mario Mieli, Equality Italia, Rete Genitori Rainbow, Nuova Proposta, Iken, Gay Center Roma, DiGay Project, Gaylib, Roma Rainbow Choir, Arcilesbica e Arcigay Roma.
Realtà che spesso si trovano su fronti opposti, per una volta sono riuscite a superare le divisioni per il bene comune. Speriamo sia di buon auspicio.

Diritti individuali?! No, Grazie!

Ecco il testo di Famiglia Arcobaleno.

“La Ministra Fornero ha dichiarato ieri, contraddicendo quanto dichiarato alcuni giorni fa, «non ho quindi auspicato che le unioni di fatto, sia etero sia omosessuali, siano equiparate alla famiglia fondata sul matrimonio tra un uomo e una donna, ma semplicemente invitato ad aprire gli occhi sulle diverse realtà che stanno emergendo e a non dimenticare, e meno che mai a discriminare, i diritti dei singoli individui che vi si riconoscono e che chiedono con forza un riconoscimento».

Esprimiamo con forza e determinazione alla Ministra Fornero e a chiunque condivida il suo pensiero, che la comunità LGBTQI, insieme a tutte le persone e organizzazioni che si occupano della difesa dei diritti civili, rifiuta unita e compatta ogni proposta che non riconosca pienamente la validità delle nostre relazioni, la forza dei nostri impegni affettivi, la qualità dei nostri progetti di vita.

Chiediamo il riconoscimento della piena e totale parità di diritti e di doveri per tutte le persone lesbiche e gay che vivono in Italia. Siamo sostenuti dall'esempio della quasi totalità dei paesi europei, dalle sentenze della giurisprudenza italiana e sovranazionale, dalla Costituzione, dalla Carta di Nizza e dalla Convenzione europea dei diritti dell'uomo. Non ci stancheremo e non ci accontenteremo. Siamo pronti a profondere ogni energia a sostegno della nostra dignità di persone, di coppie e di famiglie”.

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