• AgoraVox su Twitter
  • RSS
  • Agoravox Mobile

 Home page > Attualità > Cronaca > La morte del Cardinal Pio Laghi, era nato a Forlì nel 1922

La morte del Cardinal Pio Laghi, era nato a Forlì nel 1922

Esistono ancora aspetti poco chiari sulla figura di questo principe della chiesa cattolica ed..apostolica romana...pare infatti esista una sua complicità, se pure indiretta sulla vicenda che rese triste l’Argentina a proposito dei Desaparecidos. Le madri di Plaza De Majo, chiesero di processarlo; lo rivela uno storico documento del 1997 tratto come rif. da: http://isole.ecn.org/asicuba/articoli/madres.htm

 

LE MADRI DI PLAZA DE MAIO CHIESERO DI PROCESSARLO...

Se a Castiglione a pochi Km dalla basilica di San Mercuriale in questi giorni lo piangono in tanti, pare che Sua Eminenza il Card. Pio Laghi...avesse delle complicità "morali" dirette o indirette sulla nota e storica vicenda dei Desaparecido: sarà la storia a stabilirlo,per omicidio volontario, sequestri seguiti da scomparsa e da morte, torture e stupri su oltre 30 mila cittadini. Questi i delitti di cui sono accusati i generali argentini durante la loro violenta dittatura dal 1974 al 1980. A questi delitti avrebbe partecipato, per complicità diretta o indiretta, sicuramente morale, anche l’allora Nunzio apostolico in Argentina, mons. Pio Laghi promosso subito dopo alla nunziatura apostolica degli Stati Uniti, poi elevato al rango cardinalizio da Giovanni Paolo II e oggi felicemente Prefetto del dicastero Vaticano dell’Educazione Cattolica.

Ad essere fermamente convinte di questa complicità sono le Madres de Plaza de Mayo, costituitesi in associazione con lo scopo di scoprire, denunciare e consegnare alla giustizia del loro Paese tutti i responsabili di quegli atroci delitti.
 
Essendo il card. Pio Laghi di nazionalità italiana, una denuncia contro di lui, promossa da cittadini di uno Stato estero, può essere inoltrata alla Procura della Repubblica solo attraverso il Ministero italiano di Grazia e Giustizia e solo se questo ne ravviserà la legittimità. A questo si aggiunge il fatto che il card. Pio Laghi gode di una particolare immunità in Italia per il suo rango cardinalizio e di dubbia perseguibilità perché come cittadino Vaticano gode del beneficio della extraterritorialità.Tuttavia queste pur gravi complicazioni burocratiche non hanno scoraggiato le Madres de Plaza de Mayo che, il 19 maggio scorso, con il patrocinio legale del dott. Sergio Schoklender, hanno presentato regolare denuncia.
 
Secondo le Madri, nel corso della sua permanenza in Argentina con la carica di Nunzio apostolico, mons. Pio Laghi - così si legge nella denuncia - «collaborò attivamente con i membri sanguinari della dittatura militare e portò avanti personalmente una campagna volta ad occultare tanto verso l’interno quanto verso l’esterno del Paese l’orrore, la morte e la distruzione. Monsignor Pio Laghi lavorò attivamente smentendo le innumerevoli denunce dei familiari delle vittime del terrorismo di Stato e i rapporti di organizzazioni nazionali e internazionali per i diritti umani».
 
Questa l’accusa principale e queste, secondo le Madri, le gravi responsabilità di mons. Laghi. Ma, scrivono nella loro denuncia, fu anche colpevole «di aver messo a tacere le denunce internazionali sulla sparizione di più di trenta sacerdoti e sulla morte di vescovi cattolici. Pio Laghi provvide, con i membri dell’episcopato argentino, alla nomina di cappellani militari, della polizia e delle carceri che garantissero il silenzio sulle esecuzioni, le torture e gli stupri cui assistevano. Questi cappellani avevano l’obbligo non solo di confortare spiritualmente gli autori dei genocidi e i torturatori, ma anche, tramite la confessione, di collaborare con l’esercito estorcendo informazioni ai detenuti».

Commenti all'articolo

  • Di Pestapepe (---.---.---.72) 12 gennaio 2009 09:36

    Però, mica male!! Codesto cardinale. E pensare che quando ero bambino, fu proprio lui ad insegnarmi l’atto di dolore.....

  • Di Annalisa Melandri (---.---.---.68) 12 gennaio 2009 12:12

    Grazie Ivo per l’articolo.

    Alberto Melloni invece ha il coraggio di scrivere oggi per il Corriere della Sera che:
     
    "Non si dica dunque che con Laghi se ne va il "nunzio dei generali": se na va un pezzo pregiato di un mondo che credeva che anche per la chiesa fosse necessario capire le cose sul posto e non sui giornali. Un mondo di cui la chiesa avrà ancora bisogno.

    Da far accapponare la pelle....
  • Di Ivo Cappelli (---.---.---.93) 12 gennaio 2009 14:57
    Ivo Cappelli

    Sicuramente il collega del Cooriere della Sera, ha avanzato termini eccessivi, però stamattina ,verificando i vari quotidiani ed agenzie,non è che addolciscono il tono sullo scomparso, fatta ovvia eccezione per Avvenire ..ed una agenzia della sala stampa Vaticana. Sincerità tutta romagnolainvece, quella del Pestapepe! Ciao Annalisa

  • Di Stefano (---.---.---.83) 14 gennaio 2009 10:40

    Ho letto molto su giornali e blog di questi giorni sulla notizia ... ed ho l’impressione che molti sedicenti giornalisti siano piuttosto esperti del "copia ed incolla" senza preoccuparsi troppo di accertare i fatti.

    • Di ivoca. (---.---.---.76) 14 gennaio 2009 13:51

      ascolta lettore "stefano", se vuoi polemizzare questo non è il luogo adatto...se ho scritto qualcosa che non ti va scrivi alla redazione del giornale ai sensi dell’art. 8 sulla legge della stampa.questo è un qualcosa di diverso dai giornali paesani che ben conosci!!!!

Lasciare un commento

Per commentare registrati al sito in alto a destra di questa pagina

Se non sei registrato puoi farlo qui


Sostieni la Fondazione AgoraVox







Palmares