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La donna oggetto nel 2009

Nell’era dell’eancipazione e del riscatto, la dignità delle donne è ancora sfacciatamente calpestata.

Da qualche settimana è stato mandato in onda lo show televisivo "Scherzi a parte".
L’undicesima edizione del programma curato da Fatma Ruffini su Canale 5 è condotta quest’anno da note personalità dello spettacolo (Claudio Amendola, Teo Mammucari) e dalla stella nascente argentina Belen Rodriguez.

Quest’ultima, oltre a rispondere alle battute e agli scherzi, si cimenta anche nel ballo e nel canto. E sin quì tutto bene. Ma ciò che il pubblico più attento ha rilevato è l’atteggiamento, decisamente maschilista, degli altri due conduttori nei suoi confronti, atteggiamento certamente voluto dagli autori e dalla regia. Il fatto poi che la Rodriguez, ad un certo punto dello spettacolo, debba apparire in vestaglia e, togliendosela, sempre con lo stesso rito, debba restare quasi nuda fra gli applausi più sfrenati, è veramente sconcertante e inamissibile.


Ma non certo per la vista della bella Belen che con quell’ "abbigliamento" fa ringalluzzire anche le anime più "glaciali", ma per l’umiliazione che ogni volta viene inflitta a questa ragazza, costretta ad esibirsi come un oggetto offerto all’asta.

Si dirà che è lei che lo vuole, che ha firmato un contratto con la TV per appagare il suo desiderio di apparire, dettato dall’ambizione sfrenata che, mai come oggi, caratterizza il mondo dello spettacolo. Ma è anche importante e onesto denunciare il subdolo tentativo di approfittare di certe situazioni (quella di Belen è solo un caso), in cui, a parole, si difende la dignità femminile, ma, nei fatti, la si umilia.


Commenti all'articolo

  • Di sergio (---.---.---.71) 23 febbraio 2009 11:51

    Finalmente un articolo intelligente! Brilla veramente nella palude del chiacchericcio sulle bellezze (indiscutibili!) di Belen e, peggio, dei pettegolezzi malevoli ed ipocriti sulla sua vita privata. Belen è innanzitutto una persona e come tale andrebbe rispettata, innazitutto, come si fa rilevare, da chi gestisce il programma di cui, indiscutibilmente, sta decretando il successo. Certo è ambiziosa e desiderosa di successo, altrimenti si sarebbe accontentata di fare l’ancella di Borriello. Ma accompagna la sua ricerca della notorietà e del successo economico ( che, a volte, le viene rimproverato: ma cosa ha fatto, ad esempio, Borriello lo scorso anno, quando ha scelto il Milan anzichè il Genoa, unica squadra che gli ha permesso di mostrare finalmente le sue qualità? Ha scelto la via del denaro, ma allora era normale!) alla rivendicazione della sua autonomia di scelta e del rispetto della sua persona. E gli autori del programma, specialmente la curatrice, essendo donna, dovrebbe per prima rendersi conto della giustezza dell’analisi contenuta nell’articolo. E dare più spazio alle capacità dimostrate da Belen, valorizzandone di più le potenzialità, che ne fanno una cosa diversa dalle belle statuine che vengono spesso esposte come semplici cose. Sergio

    • Di Zorro (---.---.---.160) 24 febbraio 2009 02:11

      E’ Belen che ha voluto tutto questo. Gli autori non fanno altro che utilizzarla al meglio e i due conduttori sono maschilisti su precisa indicazione.Non lo sarebbero con altri tipi di donne.E finiamola di deridere Boriello.
      Mica la teneva legata, miss Belen passava da una festa all’altra e mentre lui era via col Milan lei aveva la casa piena (di amici!). Lo ha cornificato abbastanza. Lui si è ritirato in buon ordine, cosa volete ancora da lui?

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