• AgoraVox su Twitter
  • RSS
  • Agoravox Mobile

 Home page > Attualità > Società > La crisi e il rapporto con la realtà

La crisi e il rapporto con la realtà

Nel nuovo mondo che sta emergendo, a cui questa crisi mondiale inevitabilmente ci conduce, è impensabile che la rottura con I sistemi razionali, all’interno della società, non avrà pesanti ripercussioni. Quando ci sembra di perdere il controllo sulla nostra vita (come sta accadendo ora), è ovvio cerchiamo consolazione e ispirazione nelle nostre fedi

Già nel 12° sec. la Ildegarda di Bingen (fervente germanica badessa, veggente, guaritrice, poetessa, musicista…) usava un’erba: la galanga (galangal) ed aveva per essa massima considerazione. Questo è tuttavia un fatto curioso, perché questa erba è originaria della Cina ed estremo oriente.

Se la usava in Europa, allora questa conoscenza doveva risalire a prima dei viaggi di Marco Polo. Infatti questa pianta curativa e gastronomica (vedi foto), era stata introdotta dagli Arabi molti secoli prima che ci fosse la Ildegarda…Ergo, le persone nel Medio Evo (epoca della Ildegarda) conoscevano già l’estremo oriente, molto prima della fine delle Crociate.

Legittimo chiedersi cosa ci fosse di cosi pericoloso, in quei tempi, nel disegnare delle mappe geografiche che fossero corrette. Perché Marco Polo e Galileo poi, dovettero sopportare gli strali della Inquisizione, quando la storia avrebbe potuto dimostrare che avevano ragione? Misteri…
 
In quei fatti storici intravedo un parallelismo con il presente: anche oggi siamo in un’epoca di esplorazioni, solo che i confini sono più ampi, sono nello spazio. Si, certo, chi oggi dicesse di aver visto forme extraterrestri, non è scontato venga torturato o spinto a confessare eresie, ma certo non mancherebbero tentativi per screditarlo/la, sia attraverso “la scienza” oppure con accuse di disturbo psichico e mentale.
 
Quando ci sembra di perdere il controllo sulla nostra vita (come sta accadendo ora), è ovvio cerchiamo consolazione nelle nostre fedi. Può trattarsi di una fede dogmatica, oppure esperienziale, ma se veramente la si vive, è molto probabile che essa possa aprire porte di comunicazione, ispirazione e livelli di consapevolezza oltre l’ordinario.

Qualsiasi sia la forma della fede, tutte sono foriere di promesse per rivoluzionare radicalmente la vita cosi come la conosciamo. Ovvero: la vita come l’abbiamo conosciuta fino ad ora, deve venire trasformata da quelle verità che sentiamo affacciarsi dentro di noi.

So che è facile da razionalizzare, ma molto meno da vivere poiché il caos oggi mi pare sempre più padrone della cosiddetta “quotidianità normale”. Del resto siamo con un piede nel nuovo ma l’altro ancora nel vecchio.

Interessanti queste note che ricevo da Ingrid Nainman (donna di grandi esperienze di vita e molti anni di ricerca in ambito erboristico) di www.bioethika.com, in una sua recente newsletter. Traduco:
“Negli anni ’60, mi era già ovvio che gli USA stavano incamminandosi verso uno status da terzo mondo, come società post-agricolo industriale. Ma non mi resi conto che venivano contaminate anche le sementi . Sapevo che avevamo un problema di inquinamento del suolo, per non dire dell’aria. Sapevo che l’inquinamento dell’aria sarebbe stato relativamente più semplice da correggere che quello dell’acqua e del suolo. Sapevo che ci sarebbero sempre stati i “Malthusiani” in posizioni influenti che avrebbero insistito sul fatto che il pianeta non avrebbe potuto sopportare più popolazione e sapevo anche che sbagliavano, come sbagliano ora.

La solita ironia della vita, sembra dirci che tanto più “tossici” siamo, tanto più ci preoccupiamo della nostra mortalità, della nostra sopravvivenza, persino della eternità dei nostri geni… Invece tanto più siamo in equilibrio tanto meno ci preoccupiamo di faccende simili. Ciò accade in parte perché nell’equilibrio precario tra spirito e materia, il cursore si muove e quando è troppo vicino ad un margine, desideriamo ardentemente più significato nelle nostre vite vuote, ma questo può avvenire solo con la ispirazione e laddove il cursore poi vada dall’altra parte, il mondo che vediamo con i nostri occhi fisici, non ci sembra del tutto vero.
L’economia non è solo montata, ma viene montata per ricompensare i ricchi e disinfrancare gli altri. Le nuove realtà tuttavia sono costruite sulle montagne di polvere del passato e dovremmo perciò pensare a dove siamo diretti e non solo a cosa stiamo perdendo o lasciando andare.

E’ un processo questo, molto simile a quello della morte e tale appare a coloro che sono più attaccati e fa un po’ meno ribrezzo a coloro che si sono sforzati di essere un po’ più futuristi “.

Dice bene: la morte è una transizione dal piano fisico a quello spirituale e tanto più siamo attratti dal fisico tanto più la morte sembra essere la fine arbitraria ed ingiusta. Nel nuovo mondo che sta emergendo, a cui questa crisi mondiale inevitabilmente conduce, è impensabile che la rottura con I sistemi razionali, all’interno della società, non avrà pesanti ripercussioni.

Pensate per un attimo alle industrie che sono andate a gambe all’aria per prime. L’industri finanziaria è già fraudolenta: , non perché fosse priva di regole, ma perche in troppi vivevano su commissioni nel semplice muovere il denaro: non c’era quasi nulla di produttivo nel loro lavoro.

Dopo aver finito il liceo, il mio primo lavoro fu a Wall Street e in poche settimane , mi resi conto che i miliardi di dollari che maneggiavamo , coinvolgevano 1000 persone nella nostra banca, innumerevoli impiegati e contabili di altri uffici di Wall Street e tutto quel che facevamo e muovere del denaro intorno.

Alla fine della giornata non c’era un guadagno netto per l’economia , ma solo alcune tasche che erano più piene di altre, che invece erano più vuote. Per questo migliaia di persone ricevevano paghe che sostenevano loro e le loro famiglie ma l’ovvietà era che alcuni si impoverivano, nel momento in cui cosi tanto veniva travasato al vertice per gestire un sistema che non creava assolutamente nulla.
Faccio un esempio pratico: mettiamo che io creda nel tuo dispositivo per acquisire energia solare e che perciò decida di mangiare di meno e di non andare in vacanza per investire nella tua idea. Ti sto aiutando, ma voglio che tu poi mi dia qualcosa in cambio per compensarmi per aver procrastinato il mio piacere, consentendo invece al tuo progetto di venire sovvenzionato.

In teoria questo è ciò che fa Wall Street, ma il gioco di procrastinare il piacere invece che gratificare subito era già fuori controllo prima che la deregulation consentisse il disastro che vediamo ora.

L’altra questione che ho sempre avuto in testa è il sistema scolastico: le nostre scuole non insegnano molto nè ci preparano per un lavoro significativo. Da troppo tempo non investiamo in formazione , quindi ci vorrà molto perché molti non hanno la più pallida idea di come essere genuinamente produttivi.

Dalle mails che ricevo le più shockanti sono quelle relative alle “tend cities” (città costruite di tende). Le persone e sono ben vestite e si congelano mentre cercano di cucinare su fuochi a cielo aperto. Anche questo ci indica quanto siamo malamente combinati per affrontare il mondo in cui viviamo”.

Legittima la domanda: come è possibile che persone un tempo benestanti, siano ora cosi mal equipaggiate per sopravvivere ad una cambiamento cosi massiccio?
Questa è la vera questione e tutti dobbiamo equilibrare il senso pratico con altre questioni più intangibili.
 
Dunque, nel cercare e visualizzare un altro modo di vivere, meglio accertarsi su come stanno le nostre energie e sistemarle in modo tale per poter realizzare la “nuova visione”.

Fonte: www.thelivingspirits.net

Lasciare un commento

Per commentare registrati al sito in alto a destra di questa pagina

Se non sei registrato puoi farlo qui


Sostieni la Fondazione AgoraVox







Palmares