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 Home page > Tribuna Libera > L’espressione non passa dalla volgarità, neanche la persuasione!

L’espressione non passa dalla volgarità, neanche la persuasione!

La lettura dei commenti sui social, tanto in francese che in italiano, mi lascia spaventata. Quando si tratta di politica, di attori politici, di violenza indubbiamente inaccetabile, la maggioranza delle annotazioni è solo dicerie, ma soprattutto volgarità senza nome. Come sono costruttive queste parole? Secondo me, dimostrano solo la povertà di spirito di coloro che le scrivono e la facilità data a coloro che criticano per ingannarli.

La volgarità non si limita alle parole, esiste anche una volgarità dell'anima, dice Bérengère Vuittot (La langue de Trump, Actes Sud). Condivido pienamente.

Questa volontà viene da persone, che rivendicano più rispetto verso di loro. Orbene la loro attitudine, precisamente, non ne ispira. Questa isteria collettiva (gli uni stimolano gli altri) è utile? Secondo me, ed ammentendo che i responsabili politici ridono dei cittadini, non fa altro che dimostrare che sono confrontati ad una debolezza, dalla quale possono approfittare a piacere.

Dico sempre: "E' un onore essere insultato da un imbecile", e non sarebbe forse avere un bel po' di idiozia per non poter esprimersi senza volgarità?

Quello che è probabilmente ancora più impressionante è questa realtà che ha banalizzato le attitutidi volgari, che cerca di renderle normale, accettabile. Insomma, non hanno niente di pertinente ed accusano gli altri di mancare di intelligenza. In effetti, gli attacchi riguardano di solito lo stato mentale e la capacità intellettuale. A parte il fatto che è grotesco disprezzare il suo avverso e che non sono per niente convinta che tutti i beoti possiedono lo stesso livello di studi di coloro che denigrano, la trivialità dimostra unicamente una totale mancanza di argomenti.

Senza avvicinare le violenze commesse in Francia dall'inizio delle manifestazione dei "Gilets jaunes", il linguaggio volgare costituisce un'aggressione. Non aggiunge nulla, al contrario, distrugge. Non ha niente di edificante. Rappresenta una facilità sconcertante che aggiunge alla violenza, si è solidamente radicata nel quotidiano, decostruisce il tessuto sociale. E là, ne sottolineo la grande illusione. Effettivamente, tutti questi crociati della volgarità si uniscono in quanto si sentono deboli individualmente e finiscono per istaurare un clima di odio e di virulenza che distrugge la democrazia, in mancanza di coesione sociale, almeno quanto, se non più, che i responsabili politici messi sotto accusa.

Françoise Beck

Commenti all'articolo

  • Di Osvaldo Duilio Rossi (---.---.---.151) 21 marzo 2019 13:13
    Osvaldo Duilio Rossi

    La correlazione tra violenza e volgarità di cui parla Françoise è più profonda di quanto possa sembrare: si radica nella struttura stessa del linguaggio e della socializzazione. Ho cercato di spiegarlo in Violenza ↔ Società, appena pubblicato.

    La sessualità e l’economia hanno molto a che fare con questo fenomeno: come si potrà rilevare nei flame dei social, gli insulti e le aggressioni verbali usano spessissimo espressioni afferenti al campo della sessualità (evito di scrivere esempi ben noti a tutti) e alla denigrazione del "valore" eonomico di qualcuno (poveraccio, povero X, pezzente, ecc.).

    Credo che l’"isteria collettiva" risenta di un’incapacità di esprimere (civilmente) emozioni e bisogni: l’incapacità di parlarne (che richiede impegno e tempo), rispetto alla facilità di agire comportamenti dettati da rabbia, paura, ecc.

    Bè, sarebbe lunga, ma vi invito a leggervi il libro, se volete riprendere il discorso.

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