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"L’arte delle guerra" mediatica contro l’oro

"Aiuta i tuoi avversari a sottostimare le tue capacità". Era ciò che scriveva il Generale cinese Sun Tzu nel famoso libro di strategia militare L'Arte della guerra.

Oggi questa strategia può essere applicata alla perfezione al mercato dell'oro. La stampa occidentale ed i difensori dello status quo finanziario attuale fanno di tutto per distogliere l'attenzione degli investitori dall'oro fisico (funziona solo nell'occidente).

Sono due le tattiche usate per attuare questa strategia: l'assenza pressoché totale di articoli riguardanti l'oro e l'esplosione della domanda fisica nel mondo, e la manipolazione diretta del corso spot dei metalli preziosi tramite stratagemmi finanziari. 

Questo articolo del Le Figaro intitolato "Les cours de l’or poursuivent leur dégringolade” è un ottimo esempio di come la nebbia mediatica offuschi la visione degli investitori.

Traduzione: "Disinformazione @Le_Figaro non parlate del sold out e neanche della backwardation sul mercato fisico"

I risultati di questa strategia applicata ormai da qualche anno sono i seguenti: il corso spot cartaceo dei metalli preziosi si situa oggi al di sotto del costo di estrazione, un'aberrazione in un contesto di esplosione della domanda mondiale (costo di estrazione di un'oncia d'argento: 16,5 dollari), ed il sentimento di gran parte degli investitori occidentali verso i metalli preziosi è molto flebile.

Dissipiamo questa nebbia mediatica citando qualche evento recente e ponendo una questione di logica economica molto semplice:

- La legge dell'offerta e della domanda che permette di determinare il prezzo di un attivo rende impossibile il calo del corso di un bene in un contesto di forte domanda. Tutti possono capire questo concetto basilare.

Come possono gli economisti ed i giornalisti finanziari parlarci di ribasso del corso dei metalli preziosi con tale aplomb quando la domanda fisica mondiale per l'oro e per l'argento è letteralmente esplosa negli ultimi anni?

Come spiegano questa distorsione della legge delle domanda e dell'offerta? Questa manipolazione della realtà fisica?

Ecco qui di seguito qualche recente prova dell'aumento della domanda di metallo fisico nel mondo:

- L'US Mint ha esaurito temporaneamente le riserve di monete d'argento «Silver Eagles»; ciò non sarebbe possibile senza una domanda fuori dal comune. L'US Mint è per legge obbligata a fornire ogni moneta d'argento che produce e non può razionalizzare la produzione se ha la capacità di produrre l'esatta quantità di monete che la domanda esige. Poniamo una nuova questione: com'è possibile che il corso spot dell'argento sia oggi così basso se l'US Mint ha annunciato il temporaneo esaurimento delle scorte in virtù dei problemi di approvvigionamento?

Il meccanismo attuale di determinazione del corso dell'argento può essere considerato credibile in tale contesto?

Continuiamo… 

- Al momento del nuovo crollo del corso dell'argento a fine ottobre, e prima del sold out annunciata dall'US Mint, gli investitori hanno comprato 1.4 milioni di monete Silver Eagle nel giro di 2 giorni.

- Il 2014 dovrebbe essere l'anno del record storico di vendita di monete Silver Eagle, considerando il volume degli ordini. La domanda non è solo "forte", è storicamente molto elevata. Allora com'è possibile che con una domanda forte combinata con un'offerta debole si ottenga un prezzo basso?

- La Russia, la quinta per riserve auree nel mondo, ha comprato più oro fisico quest'anno rispetto l'ultima crisi del 1998. Mosca ha acquistato 37,2 tonnellate di oro fisico nel settembre 2014. In vent'anni l'ex Unione Sovietica non ha mai posseduto una tale quantità di oro fisico.

Com'è può il corso dei metalli preziosi essere così basso in un tale contesto?

Non occorre neanche menzionare i record d'importazione di Cina ed India per provare che la domanda mondiale di oro ed argento fisici è attualmente "fuori dal comune", specialmente in Asia.

Non occorre essere un esperto finanziario per comprendere che, da parecchio tempo, qualcosa non funziona a dovere nel meccanismo per la determinazione dei metalli preziosi. Ora è molto più evidente per via della forte tensione sul mercato fisico.

Ho già espresso a più riprese il mio punto di vista sulla vera ragione del ribasso dei corsi di oro ed argento: è legato alla manipolazione e Chris Powell, del Gold Anti-Trust Action Committe (GATA), ne ha spiegato molto accuratamente il meccanismo in quest'intervista:

 

Prima del 18 novembre nessuna banca era stata accusata di manipolazione del corso dei metalli preziosi.

L'attesa è stata lunga ma la FINMA (organismo di regolamentazione svizzera) ha accusato la UBS di manipolazione e frode sui mercati dei metalli preziosi.

Abbiamo ormai prove ufficiali sulla manipolazione dei prezzi dei metalli preziosi.

Il punto che vorrei mettere in evidenza in maniera comprensibile in quest'articolo è che una forte domanda fisica non è compatibile con il calo del corso di un attivo. Un concetto che tutti possono comprendere.

Il calo degli ultimi anni è dovuto ad una manipolazione che la BAFIN (organismo di regolamentazione tedesco) e la FINMA hanno rivelato ufficialmente. 

Il corso spot "cartaceo" dell'oro e dell'argento non rappresenta il valore reale del metallo fisico.

Gli investitori occidentali di metalli preziosi sono stretti in una guerra mediatica-psicologica ma dovrebbero rassicurarsi, il meccanismo attuale di determinazione del corso dei metalli preziosi è in fase di sospensione.

Occorre dunque essere pazienti ed attendere che il mercato fisico ritorni ad essere la determinante principale del corso.

Molti mi chiedono quale evento può sbloccare questa evoluzione?

La mia risposta è quella: la fine della manipolazione avverrà quando un evento rivelerà definitivamente che l'oro fisico, o l'argento, non è in realtà disponibile "fisicamente" nelle quantità che hanno voluto farci credere.

- Un default nelle consegne di un contratto cartaceo, reso di pubblico dominio, che attesterebbe la sproporzione tra l'oro e l'argento cartacei in circolo rispetto alle quantità fisiche realmente disponibili.

- Un annuncio ufficiale della Cina per quanto riguarda l'esatto ammontare delle sue riserve d'oro fisiche. Seguito da una richiesta di Pechino agli Stati Uniti di provare l'esistenza delle sue riserve reali di oro fisico.

- La vittoria del "SI" al referendum svizzero sull'oro del 30 novembre, che obbligherebbe la Banca Nazionale Svizzera ad acquistare dell'oro fisico direttamente dal mercato (il 20% delle sue riserve di cambio) e soprattutto a rimpatriare le sue riserve d'oro. Berlino ha fallito nella medesima operazione, col recupero di una minima parte di metallo prezioso custodito negli Usa, a Londra ed in Francia. In altre parole un default nel rimpatrio/consegna di metallo prezioso.

A tal proposito, un altro indizio arriva proprio da un ex presidente della Fed, particolarmente attivo nella stampa di denaro:

- Alan Greenspan (ex presidente della FED) raccomanda ormai di investire nell'oro:

 

Foto: Emil, Flickr.

 

Questo articolo è stato pubblicato qui

Commenti all'articolo

  • Di Damiano Mazzotti (---.---.---.126) 28 novembre 2014 11:55
    Damiano Mazzotti


    Anche nei blog più strani e originali si possono trovare letture molto significative:

    https://aurorasito.wordpress.com/20...

     La deriva dei derivati sull’oro farà collassare gli scambi finanziari a un livello inimmaginabile.

     Per fortuna dalla morte del vecchi capitalismo finanziario assolutista nascerà una nuova forma di capitalismo comunitario basaro sulle reali ricchezze nazionali (riserve di capitale umano molto specializzaro e riserve energetiche, riserve alimentari, riserve idriche).

    Fra poco l’oro cartaceo avrà meno valore dell’oro degli sciocchi (la pirite).

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