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Caso Ruby: l’arma segreta del premier

I legali del nostro presidente del consiglio hanno fatto trapelare delle indiscrezioni secondo le quali Ruby avrebbe 20 anni e non 18

I legali del nostro presidente del consiglio hanno fatto trapelare delle indiscrezioni secondo le quali disporrebbero del classico “asso nella manica”, della prova inconfutabile che dimostrerebbe senza ombra di dubbio l’innocenza del loro assistito: Ruby avrebbe in realtà 20 anni anziché 18. La registrazione anagrafica della sua nascita, infatti, sarebbe avvenuta con due anni di ritardo. Di conseguenza, quando frequentava Arcore era già maggiorenne.

Evviva. Siamo tutti contenti. Il reato di prostituzione minorile non c'è.

Ma mi domando: se il presidente non ha mai avuto rapporti sessuali con la ragazza, per quale ragione ha inviato i suoi investigatori in Marocco per acquisire questa prova? La strategia difensiva non era un'altra? La storia del presidente buono che si prende cura della fanciulla in difficoltà - anche per rispetto di nonno Mubarak - che fine ha fatto?

I conti non tornano. Ma se un giorno le "esigenze" di Ruby dovessero risultare esagerate o se la giovane dovesse avere una crisi esistenziale, ecco allora che la nuova strategia difensiva potrebbe tornare molto utile.

Questa faccenda, da qualsiasi punto di vista la si guardi (maggiorenne, minorenne, nipote o non), provoca sempre un po' di disgusto.

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