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L’alleanza per il rinoceronte. Intervista a Junaidi Payne

I rinoceronti di Sumatra sono sempre meno nel Borneo. Cosa fare? Una conversazione con il direttore di Borneo Rhino Alliance. 

Di cosa si occupa Borneo rhino Alliance? Da dove arrivano i vostri finanziamenti?

La Dott.essa Nan Shaffer, un veterinario americano e pioniere nelle problematiche riproduttive dei rinoceronti, ha fondato una ONG nel 2000 chiamata SOS Rhino. Il principale obbiettivo era fornire una protezione aggiuntiva ai rinoceronti di Sumatra nella Tabin Wildlife Reserve, in Sabah, uno dei due Stati malesiani nel Borneo. Tutto ciò era utile per raccogliere informazioni su questi animali, monitorandoli regolarmente, aumentando la consapevolezza della difficile situazione della specie in Sabah. Nel 2008, la Dott. Essa Schaffer, a causa di circostanze locali, si ritirava dall'organizzazione.

Molte persone coinvolte nella conservazione della fauna selvatica in Sabah hanno sentito la necessità di continuare il progetto. Tra queste c'era Cynthia Ong, direttore esecutivo della LEAP (Land Empowerment Animals People), il Dott. Abdul Hamid Ahmad, professore di biologia presso l'Università di Sabah, Isabelle Lackman della ONG Hutan, e io, Junaidi Payne del WWF in Malesia. Tutti insieme abbiamo cominciato a gestire SOS Rhino, organizzando un evento per la raccolta fondi nel marzo del 2009 in Kota Kinabalu, raccogliendo 160.000 $. L'ONG diventa Borneo Rhino Alliance, per sottolineare la necessità che le ONG e le autorità governative devono essere alleate per evitare l'estinzione del rinoceronte di Sumatra.

Ancora nel 2009, rendendoci conto che i pochi rinoceronti selvatici rimasti non potevano certamente rappresentare una popolazione vitale, il governo locale dava il consenso nel creare un impianto di allevamento in cattività nel Tabin Wildlife Reserve, nominandolo Borneo Rhino Sanctuary, sia per il luogo che per il programma di salvataggio di questi animali e lo sviluppo del suddetto programma. L'idea era che il governo avrebbe costruito degli impianti appropriati. Al fine di garantire i fondi per sviluppare il programma, la fondazione Sime Darby ci donò 1.500.000 $ per tre anni. Nel 2012 c'è stata una ulteriore donazione di circa 2 milioni di dollari da parte della stessa fondazione.

Ulteriori risorse sono arrivate dal WWF in Germania, e da un'altra raccolta fondi organizzata nel 2013 dalla giovane conservazionista Adilla Jamaludin. Da più di sei anni, è diventato chiaro che il rinoceronte di Sumatra è proprio vicino all'estinzione in Malesia, e un programma di conservazione deve consistere in una collaborazione tra l'Indonesia e la Malesia e l'unico modo rimasto per aumentare le nascite di rinoceronte è mediante l'uso di tecnologie di riproduzione avanzata. Il nostro obbiettivo è sempre lo stesso: evitare l'estinzione di questa specie di rinoceronte.

Quali sono le notizie più recenti riguardo il rinoceronte del Borneo? Sono ufficialmente estinti in natura?

Tre rinoceronti sono stati catturati in Sabah tra il 2008 e il 2014, un maschio e due femmine. Al momento, l'ultimo avvistamento, oltre a questi tre, è stato nella area di Kulamba, nel 2011, e nella Danum Valley, nel 2010. Non abbiamo riscontrato tracce di altri rinoceronti, quindi crediamo siano morti. La nostra organizzazione sta ancora cercando e monitorando il territorio, ma i risultati non sono buoni. Non ci sono altre notizie dalla fine di novembre 2014. Ci sono pochissimi rinoceronti nel Kalimantan orientale, in Indonesia. Nessun annuncio ufficiale riguardo la loro presenza nel Borneo o in Malesia. Comunque, è certo dire che la specia sia “funzionalmente estinta” sia in Borneo che in Malesia. Ciò significa che ci sono troppo pochi rinoceronti selvatici in grado di salvare la specie.

Sebbene potrebbero esserci in qualche area remota delle foreste, non riusciranno a preservare la specie, a meno che possiamo “controllare” i loro gameti (le ovaie e lo sperma) in una condizione tale da produrre embrioni.


Quale è il suo ruolo? Quanti persone lavorano per l'Alleanza?

Abbiamo uno staff di venti persone, incluso il direttore generale (la mia mansione), il Dott. Zainal Z Zainuddin, manager e veterinario, l'amministratore Lonia Adam e 17 persone che si prendono cura dei tre rinoceronti in cattività, di perlustrare le aree remote e altri incarichi presso il Tabin Wildlife Reserve.

Si dice che gli unici 2 luoghi in cui sia ancora possibile incontrare i rinoceronti selvatici siano, appunto, la Tabin Wildlife Reserve e la Danum Valley. E' vero? In tal caso, sono protetti dai turisti e dai bracconieri?

Non è vero, purtroppo. A meno che non ci siano prove dell'ultima ora, noi confermiamo che la specie sia estinta in Malesia. Trovare anche solo un rinoceronte selvatico in più, dopo il 2014, sarebbe un bonus, oltre a una grande emozione.

Se il rinoceronte di Sumatra si estinguerà sicuramente, quale sarà l'impatto su questa area?

Personalmente, credo non ci saranno conseguente significative per il presente e il futuro. Questi rinoceronti si nutrono principalmente delle foglie di una varietà di arbusti e alberi della foresta pluviale. Nel passato, millenni di anni fa, il suo corno era un ingrediente della medicina tradizionale cinese, i rinoceronti erano molto diffusi sul territorio e forse abbondavano nel Sud-Est Asiatico.

In quelle condizioni, avevano due ruoli ecologici. Uno era quello della dispersione dei semi degli alberi pluviali, specialmente quelli con frutta di grandi dimensioni, come il mango selvatico. L'altro era la dispersione di alcuni minerali sul suolo della foresta, tra cui il fosforo, un elemento raro, ma essenziale, per il benessere e la riproduzione dell'animale.

Credo che il fattore economico giochi un ruolo importante per sostenere Borneo Rhino Alliance. Perché non è possibile visitare i “vostri” rinoceronti, in una modalità protetta, al fine di finanziare i vostri progetti futuri?

La più grande minaccia per il benessere animale (e umano) è lo stress. Questo emerge da una combinazione di fattori delicati e dilaganti, come lo squilibrio mentale, la manutrizione, una salute cagionevole del corpo. Gli ultimi due sono semplici da combattere, fornendo del cibo eccellente ogni giorno, mantenendo le procedure operative standard che riducano al minimo i “rischi biologici ", ad esempio, non permettendo alle persone malate di avvicinarsi ai rinoceronti, assicurandoci che ogni persona che entra nella loro area, abbia lavato le scarpe con un antisettico. Lo stress più difficile da trattare è quello mentale e emozionale.

Ogni volta che una persona fissa un rinoceronte (o qualsiasi altro mammifero), o parla o produce rumori in sua presenza, è provocata una piccola quantità di stress al rinoceronte. Se questo avviene spesso, lo stress si costruisce e si mantiene semplicemente. Lo stree mentale si traduce non solo in una salute povera, ma potenzialmente nell'indebolimento del sistema riproduttivo. Poiché il nostro compito principale è far si che i rinoceronti producano ovaie e sperma, dobbiamo minimizzare sempre tutti i possibili fattori stressanti. Certo, è triste che la maggiore parte della popolazione non avrà mai la possibilità di vederli. La nostra organizzazione, e gli altri enti coinvolti, deve sempre dare la priorità alla eventuale nascita di rinoceronti. Se questo non avverrà, spariranno in una decina d'anni, per sempre.

 

Un ringraziamento al Sig. Payne per l'intervista esclusiva, la prima pubblicata in italiano.

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