• AgoraVox su Twitter
  • RSS
  • Agoravox Mobile

 Home page > Attualità > Cronaca > L’Uomo Nero. Perché chiudere Casapound dopo i fatti di Firenze

L’Uomo Nero. Perché chiudere Casapound dopo i fatti di Firenze

Dopo la tragedia di Firenze una riflessione sulla violenza razzista.

Martedì 13 dicembre a Firenze morivano ammazzati Mor Diop e Modou Samb, nati in Senegal. A premere il grilletto è stato il dito di Gianluca Casseri che, dopo aver compiuto la strage e aver ferito altri tre uomini, ha deciso di porre fine alla propria esistenza.

Insieme alla notizia si è diffuso un sentimento di rabbia e sdegno nei confronti di quelle ideologie che tanto hanno già portato danni in questo ed in altri paesi e che forse sono da considerarsi i veri proiettili di questo omicidio. Come ormai già tutti sappiamo Casseri apparteneva ad un circolo toscano di Casa Pound, movimento che contrariamente a quanto ora rivendicato inutilmente, ha sempre sbandierato idee razziste e filo-fasciste nei propri slogan, e che ora davanti all'avvenuta tragedia corre ai ripari come un bambino che troppo ha giocato col fuoco.

Aggressioni di strada e violenze xenofobe sono le pratiche con cui in più occasioni e in più città i “fascisti del terzo millennio” si sono contraddistinti ogni volta trovando copertura mediatica e giuridica anche da parte delle istituzioni. D'altronde non deve stupire se i poteri forti non si schierano apertamente contro idee razziste, quando all'interno del Parlamento stesso troviamo partiti come la Lega Nord, la cui presenza è a tutti gli effetti un'autorizzazione a delinquere da parte delle istituzioni che dovrebbero per prime dichiarare contrarietà a idee che invece appoggiano.

Il clima di tensione che ha portato a questa disgrazia così come per i fatti del campo rom torinese ha dunque cause culturali ben radicate nelle scelte politiche degli ultimi anni e nelle pratiche quotidiane. Le relazioni sempre più frequenti con cittadini di altre razze vengono intaccate dalla paura, dalla diffidenza per “il diverso” che spinge alla segregazione, cercando di assicurare il distacco sociale magari tramite l'internamento in un qualche CIE o ancor peggio ricorrendo a quella violenza tanto impartita dalla televisione.

Inoltre, come logico, non vi può essere concetto di “diverso” senza definizione di “uguale”, e dunque senza creare artificiosamente quel senso di unità e solidarietà nazionale che ci porta ad amarci come fratelli durante i Mondiali di Calcio e ci fa provare devozione quando uno dei “nostri” muore sul fronte mentre cercava di ammazzare uno dei “loro”; e fatti come questi dimostrano come i veri confini siano soltanto quelli dell'intelligenza umana.

La questione xenofoba, infine, si può tranquillamente collocare all'interno di un comportamento molto più ampio che è il rifiuto della diversità, razziale, psicologica o culturale che sia, e che nel momento in cui sfocia nell'isolamento toglie alla comunità le occasioni di crescita che derivano dall' incontro-scontro con l'Altro. Dopo tutte le risposte di pancia che si possono dare all' accaduto, è riappropriandoci della cultura come vera arma di difesa che si possono costruire nuove pratiche sociali da mettere in gioco, opponendosi apertamente contro certi gruppi e senza scomodare la libertà di parola per difendere chi nei propri sermoni si schiera contro i diritti dell' Uomo.

“Chiudere Casapound”, a mio avviso, prima che essere una richiesta alle autorità è l'invito alla collettività a mostrare contrarietà a questi individui, organizzando prima di tutto mobilitazioni di risposta a questi eventi o ad eventuali aperture di altre sedi.

Sabato a Firenze eravamo in tanti, bianchi, neri e rossi, per dare una forte risposta dalla piazza, accompagnati da tutta la comunità senegalese che su uno dei suoi striscioni ricordava “Non senegalesi, ma cittadini del Mondo”

Questo articolo è stato pubblicato qui

Commenti all'articolo

  • Di Geri Steve (---.---.---.151) 22 dicembre 2011 20:13

    Capisco poco di quest’articolo.  Leggo:

    “Chiudere Casapound”, a mio avviso, prima che essere una richiesta alle autorità è l’invito alla collettività a mostrare contrarietà a questi individui, organizzando prima di tutto mobilitazioni di risposta a questi eventi o ad eventuali aperture di altre sedi.

     

    Un movimento e pubbliche manifestazioni conto razzismo e xenofobia mi stanno benissimo, ma manifestare per ottenere direttamente la chiusura di CasaPound no.

     

    In Italia, da quasi vent’anni abbiamo la legge Mancino, che mi sembrerebbe una buona legge, infatti recita:

    "È vietata ogni organizzazione, associazione, movimento o gruppo avente tra i propri scopi l’incitamento alla discriminazione o alla violenza per motivi razziali, etnici, nazionali o religiosi. Chi partecipa a tali organizzazioni, associazioni, movimenti o gruppi, o presta assistenza alla loro attività, è punito, per il solo  fatto della partecipazione o dell’assistenza, con la reclusione da sei mesi a quattro anni. Coloro che promuovono o dirigono tali organizzazioni, associazioni, movimenti o gruppi sono puniti, per ciò solo, con la reclusione da uno a sei anni."

     

    Per quel che ne so, ci sono tutti gli estremi perche’ Casapound venga sciolta per legge e i suoi dirigenti e partecipanti vengano processati e condannati, ma questo non avviene. Quindi mi sembra che l’obiettivo dovrebbe essere quello di denunciare quest’associazione e gli organi di polizia che non hanno ancora provveduto allo scioglimento e alle denunce, applicando la legge.

     

    A leggere l’articolo sembrerebbe che si vuole invece ottenere il solo scioglimento (senza le denunce, i processi e le condanne) per mobilitazione popolare, come se la legge non esistesse e come se la propaganda di odio razziale fosse invece protetta dal "diritto di parola".  Ma Liberarchia lo sa che in Italia l’istigazione all’odio razziale e’ reato? Sembrerebbe di no.

  • Di (---.---.---.9) 22 dicembre 2011 20:23

    Sono l’ autore dell’ articolo.
    So bene che CasaPound è illegale, e che l apologia al fascismo è un reato.

    Tuttavia ciò che dico è che l arrivo di due sbirri davanti ad una sede che appiccano la targhetta "CHIUSO" e se ne vanno non è una soluzione alla problematica delle ideologie fasciste presenti in una comunità.
    Quando invece è la popolazione, la moltitudine, a dare segnale che quelle idee non sono ben accolte in città nè fuori, allora oltre che aver chiuso fisicamente una sede si è dato un segnale ideologico, di protesta, che è non solo CasaPound ma contro il fascismo.

    Altrimenti quelli non faranno altro che aprire un altra sede...
    spero di essere stato chiaro...

    Daniele Florian (LIBERARCHIA)

    • Di Geri Steve (---.---.---.151) 22 dicembre 2011 21:16

      Un po’ piu’ chiaro si’, ma non tanto.

      Intanto il reato di apologia del fascismo e’ un reato diverso da quello di istigazione all’odio razziale, quindi i due reati sarebbero anche cumulabili.

      Ma cio’ che continuo a non capire e’ se tu proponi la manifestazione come aggiuntiva all’azione legale (e qui sarei d’accordo) o come sostitutiva.

      Io non sono particolarmente innamorato di tutte le leggi, ma di queste due sì: secondo me manifestare pubblicamente per la rigorosa applicazione delle leggi che vietano l’apologia del fascismo e l’istigazione all’odio razziale e’ il modo giusto per dimostrare che in Italia quelle ideologie non hanno cittadinanza

  • Di (---.---.---.41) 23 dicembre 2011 05:04

    parole sante!
    chiudere tutti i covi nazisti come casa pound!

  • Di (---.---.---.191) 23 gennaio 2012 21:06

    gradirei sapere quali slogan, mi piacerebbe sapere se la caccia alle streghe ha un supporto fondato o si tratta di meri interessi di bottega partitica in tal caso la cosa mi disgusta assai

    "Casa Pound, movimento che contrariamente a quanto ora rivendicato inutilmente, ha sempre sbandierato idee razziste e filo-fasciste nei propri slogan"

    Sul sito ho trovato solo uno slogan che recita "Basta immigrazione clandestina" che mi pare sia diverso che sostenere di uccidere ogni straniero come si lascia intendere nell’articolo, io sono contraria all’istigazione all’odio per motivi non solo razziali, ma anche politici.

    E’ un pò come chiedere di espellere tutti i marocchini perché uno di loro ha investito ed ucciso gli 8 ciclisti in Calabria.
    La logica di fondo non cambia

  • Di Liberarchia (---.---.---.82) 23 gennaio 2012 21:33

    Mi dispiace, ma il tuo paragone è un errore logico. E ti spiego perchè.

    Quando si generalizza come i razzisti da un "marocchino" a tutti i "marocchini" è errato in quanto se un membro di un popolo ha una certa ideologia ciò non significa che tutta la popolazione abbia quell ideologia.
    Invece, se un FASCISTA, ovvero una persona che si identifica in una corrente ideologica, la pensa in un certo modo è perchè TUTTI I FASCISTI, dato che si identificano in quella corrente la pensano allo stesso modo!

    Tu confondi l appartenenza ad una popolazione (che non può subire generalizzazioni) con l appartenenza ad un ideologia (che invece deve essere generalizzata).

    Per quanto riguarda CasaPound, beh, gente che si autodefinisce "fascisti del terzo millennio" e si fa foto di gruppo con croci celtiche mi sa che lascia ben pochi dubbi.

    Chiudere Casa Pound, ora e dovunque.

Lasciare un commento

Per commentare registrati al sito in alto a destra di questa pagina

Se non sei registrato puoi farlo qui


Sostieni la Fondazione AgoraVox







Palmares