• AgoraVox su Twitter
  • RSS
  • Agoravox Mobile

 Home page > Tribuna Libera > L’Italia è tra le nazioni dove maggiore è la circolazione di contante

L’Italia è tra le nazioni dove maggiore è la circolazione di contante

La circolazione di contante in Italia è maggiore tra gli stati europei. La circolazione di contante in Italia è dura da morire. Mentre l’occidente viaggia verso la moneta elettronica, noi prediligiamo ancora il denaro contante. Addirittura in questi ultimi anni si è anche accresciuto.

Pos e carte di credito crescono ma in modo così lento che per raggiungere la media europea dovremmo attendere il 2040, sempre che gli altri se ne stiano fermi.

L' Italia è al 32° posto tra le 35 peggiori economie al mondo per dipendenza dal contante. Una graduatoria nera, che include dal Gambia (31,2%), e ai primi posti rileviamo nomi non raccomandabili in fatto di pagamenti, come Iraq, Albania, Vietnam. Se l’Asia, l’Africa e Medio Oriente sono ben rappresentati nel gruppo, non possiamo non evidenziare la presenza di tanti paesi europei. Al 6° posto l’Ungheria (19%), tallonata dalla Grecia (17,6%). Bulgaria e più indietro Portogallo e Spagna. In Italia a fine 2018 è stata registrata una circolazione di banconote di oltre 200 miliardi. Un sostanziale 4% più rispetto all’anno prima.

Anche i prelievi agli sportelli Atm hanno fatto registrare un +8,1% composto. Dato questo di gran lunga superiore al +2,1% della Germania, -1,3% del Regno Unito, +2,3% della Francia, +0,5% della Spagna.

L’uso e forse sarebbe giusto dire l’abuso del contante, è spesso riferibile a comportamenti poco virtuosi. Da alcuni decenni la limitazione dell’uso del contante, è stata ritenuta un’arma importante contro l’evasione fiscale, riciclaggio e altre numerose attività illecite. Si era arrivati a limitarne l’utilizzo a non oltre i mille euro. C’è chi invece ha ritenuto più giusto elevare questo limite a 3000.

La mia personale opinione è che si dovrebbe ridurre l’utilizzo del contante ad un massimo di cento euro. Applicare l’obbligo di fatturazione per tutte le prestazione professionali, artistiche e artigianale. Forse così avremo meno evasione e meno debito pubblico, ammesso che i nostri governanti non continuassero a sperperarlo.

Questo articolo è stato pubblicato qui

Commenti all'articolo

  • Di Natale Salvo (---.---.---.229) 18 marzo 2019 22:51

    Caro Pompeo concordo in pieno. Se il tema sono la giustizia economica e la concorrenza leale, l’unica strada percorribile è quello del pagamento elettronico. Il recupero dei 100-200 miliardi di nero permetterebbero anche il taglio delle tasse. Solo due problemi vedo: per privacy sulle spesea e per la instaurazione di un tasso negativo sui c/c. Pericoli risolvibili con adeguata normativa a salvaguardia.

Lasciare un commento

Per commentare registrati al sito in alto a destra di questa pagina

Se non sei registrato puoi farlo qui


Sostieni la Fondazione AgoraVox


Pubblicità




Pubblicità



Palmares

Pubblicità