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L’Innovazione cambia il modo di leggere, ma non il percorso della mente

Interessante indagine del Politecnico di Milano e Cefriel, in occasione del Salone Internazionale del Libro che si conclude oggi, in uno scenario popolato da difensori del libro di carta e sostenitori del passaggio al digitale, tutti alla ricerca di nuovi modelli di business e di nuovi devices di lettura. Dal 2007 al 2011 il mercato tradizionale dei libri cala progressivamente mentre specularmente emerge il mercato dell’eCommerce libri, con una crescita del +48% tra il 2010 (91 milioni di euro) e il 2011 (135 milioni).

Contrariamente ai luoghi comuni e al pregiudizio diffuso, in Italia si legge sempre di più. Lo si fa al passo con l’evoluzione generale del contesto in cui si vive, con la graduale acquisizione di nuovi supporti, forse in maniera più distratta e frammentaria ma secondo modalità e tempi più vicini alle esigenze quotidiane della gente. Sono i segni di un’evoluzione che non è passata inosservata durante lo storico Salone del Libro di Torino che ha deciso quest’anno di dedicare la sua apertura proprio alla Rete e alle mutazioni indotte dalle tecnologie digitali, e che necessita di alcune riflessioni sugli scenari possibili da qui a qualche anno da parte di tutti i suoi protagonisti – autori, editori, lettori – visto che il mercato degli ebook è arrivato a valere nel 2011 12,6 milioni di euro, ovvero quota 1% del mercato trade (librerie, librerie online e Gdo; fonte AIE) e – compreso l’eCommerceil 4,5% del mercato totale dei libri (trade più altri canali; fonte Osservatori del Politecnico di Milano). Ma ripercorriamo un po’ di storia per comprendere meglio questo dato.

Le ricerche condotte dagli Osservatori del Politecnico di Milano ci ricordano che il mercato dei media tradizionali, a partire dal 2008, inizia piano piano a decrescere. Dai 14,1 Miliardi di euro si passa agli 11,9 del 2009 (-16%) e 2010 (-1%), per poi calare ancora fino agli 11,4 del 2011 (-5%).

Contemporaneamente, il mercato dei New Media & Internet Media comincia a maturare, passando dai 4,3 miliardi di euro del 2008 ai 4,6 del 2009 (+7%) e ai 5 del 2010 (+9%), per attestarsi infine a 5,3 miliardi del 2011 (+7%). Sul totale quindi, il peso del digitale sul totale mercato Media è passato dal 23% del 2008 (4,3/18,4) al 32% del 2011 (5,3/16,7) (fonte: Osservatori Politecnico di Milano).

Mercato Libri, tradizionali vs new

Passando ad analizzare nello specifico il mercato dei libri, si è osservato come il mercato tradizionale sia calato progressivamente dal 2007 (3707 milioni di euro) al 2008 (3597 milioni; -3%) e fino al 2009 (3408 milioni; -4%) per risalire lievemente nel 2010 (3417 milioni; +0,3%) e nuovamente decrescere nel 2011 (3300 milioni; -4%). Specularmente, il mercato dell’eCommerce libri dal 2007 al 2011, inizia pian piano a crescere: 40 milioni di euro nel 2007, 57 nel 2008 (+42%), 69 nel 2009 (+21), 91 nel 2010 (+32%), 135 nel 2011 (+48%) mentre nel 2009 fanno la loro prima comparsa nel mondo editoriale gli ebook, con un mercato che si aggira intorno a 1,1 milioni di euro (fonte: Osservatori Politecnico di Milano).

Nel 2010 il mercato degli ebook cresce del 36% raggiungendo 1,5 milioni di euro, fino a che nel 2011 osserviamo una crescita formidabile del +740%, per un valore pari a 12,6 milioni di euro. Il peso del mercato ‘ecommerce+ebook’ sul totale mercato libri è passato dunque dall’1% del 2007 a circa il 4,5% del 2011 (fonte: Osservatori Politecnico di Milano).

Un dato confermato anche da AIE, Associazione Italiana Editori, per la quale il mercato ebook 2011 pesa nove volte di più di quello 2010, passando dallo 0,1% allo 0,9% del 2011 del mercato dei canali trade (librerie, librerie online, Gdo). Triplicano inoltre i titoli digitali disponibili a maggio 2012 (sono oggi 31.615, erano 11.271 nel maggio 2011) e triplica anche la loro disponibilità nei vari formati come ePub, pdf, etc (le cosiddette “manifestazioni del titolo ebook” sono oggi 43.427, contro le 15.339 del maggio 2011).

Esperienza continuità digitale

In un contesto più ampio osserviamo inoltre come l’Italia abbia una minore penetrazione sul totale mercato libri sia del mercato eBook sia della vendita di libri attraverso il canale eCommerce. Francia e Germania presentano valori di penetrazione leggermente più alti; qui il mercato libri è molto più ampio: se in Italia vale circa 3,3 miliardi di euro, in Francia vale 5,6 miliardi mentre in Germania sfioriamo i 9,7 miliardi.

L’Italia tuttavia presenta tassi di crescita notevoli nell’ultimo anno e potrà mettersi in coda agli altri paesi europei nei prossimo futuro – ha commentato Andrea Rangone, Coordinatore degli Osservatori ICT & Management della School of Management del Politecnico di Milano – l’ostacolo al momento più elevato è quello linguistico. Discorso a parte va fatto per i mercati in lingua inglese; è facile notare come il mercato britannico segua a braccetto quello statunitense. UK e USA hanno tassi di penetrazione praticamente identici (l’8% dell’eBook e circa il 40% del mercato libri tramite eCommerce). La differenza consiste nel valore assoluto: il mercato totale statunitense vale quasi 28 miliardi di dollari, mentre quello britannico soltanto poco più di 3 miliardi di sterline”.

Ma la lettura non può essere ridotta a semplici numeri: i mutamenti indotti dalle nuove tecnologie digitali influiscono anche sui contenuti e sulle modalità in cui questi vengono fruiti. Oggi le persone sono sempre più immerse in un continuum digitale, grazie all’utilizzo di una serie di strumenti che permettono nell’arco dell’intera giornata di accedere a servizi e informazioni sulla base del luogo e del contesto in cui si trovano. E in questo scenario le sfide e le opportunità per i diversi attori del mondo dell’editoria risiedono nella capacità di proporre un’offerta di contenuti, servizi ed esperienze che devono adattarsi alla situazione vissuta in ogni istante dall’utente/cliente, utilizzando al meglio i differenti dispositivi.

Una riflessione importante riguarderà il concetto di “liquidità del contenuto” e quindi la necessità di adattarlo ai vari dispositivi – ha commentato Vincenzo Russi,Direttore Generale CEFRIEL – Non per tutte le categorie di ‘libro’, che sia narrativa o scolastica, varranno infatti le stesse esperienze d’uso”.

Le implicazioni riguarderanno i diversi standard tecnologici (siano essi le piattaforme, il formato, il DRM), gli ecosistemi aperti o chiusi, i sistemi di accesso e così via. Libri digitali e fisici tenderanno con il tempo a contaminarsi attraverso l’arricchimento delle esperienze che vengono dalla lettura e dalle nuove forme di fruizione dei contenuti. In questo contesto possiamo anche attenderci un’evoluzione del libro fisico per creare nuovi modelli di apprendimento e di cultura. Ad ogni modo,il “percorso della mente” tipico della lettura – che ci si trovi ad avere a che fare con un libro digitale o con uno fisico – non cambia. Non si perde l’immedesimazione nel personaggio, la profondità nel tempo e nello spazio e l’interiorità che si prova.

In questa costante evoluzione del mondo editoriale, che inevitabilmente segue le tendenze «high-tech», emergeranno coloro che sapranno dare valore e profondità all’«high-touch» riuscendo ad arricchire le esperienze che vivremo nella lettura.

E voi che ne pensate?

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