• AgoraVox su Twitter
  • RSS
  • Agoravox Mobile

Home page > Attualità > Italia, non si ferma l’export di armi verso l’Arabia Saudita

Italia, non si ferma l’export di armi verso l’Arabia Saudita

Continua in Yemen la drammatica situazione di un conflitto che colpisce pesantemente la popolazione civile ormai da troppi anni. 

Contemporaneamente non accenna a fermarsi l’export di armamenti dagli stati del G20 verso l’Arabia Saudita e i suoi alleati: dal 2015 al 2019 sono stati esportati 17 miliardi di euro in armamenti, tre volte il valore degli aiuti stanziati dagli stessi Paesi per alleviare le sofferenze del popolo yemenita.
 
È questa la denuncia rilanciata oggi da Amnesty International Italia, Movimento dei Focolari, Oxfam Italia, Save the Children Italia e Rete Italiana Pace e Disarmo alla vigilia del vertice G20 del 21 e 22 novembre che sarà ospitato proprio dall’Arabia Saudita, dove i leader mondiali promettono “azioni senza precedenti per proteggere i più vulnerabili”.
 
La situazione umanitaria continua a peggiorare. Dopo oltre cinque anni e mezzo di conflitto lo Yemen è un paese distrutto, con oltre 100mila vittime, tra cui più di 12 mila civili. Il picco della violenza a è ora nelle città di Taiz e Hodeidah, quest’ultima porto di ingresso del 70 per cento di tutte le importazioni in Yemen.
 
Sono 10 milioni gli yemeniti che soffrono la fame, 20 milioni non hanno accesso all’acqua pulita e a servizi igienico-sanitari. A questo si aggiunge una grave epidemia di colera e la diffusione incontrollata della pandemia da Covid-19, in un paese con metà degli ospedali distrutti o con limitati mezzi e personale per rispondere alle necessità della popolazione. Nonostante la situazione sia così grave, il piano di risposta umanitaria delle Nazioni Unite per il 2020 è finanziato solo al 44%.
 
E l’Italia, che ruolo gioca in questa drammatica situazione?
 
Nonostante l’11 luglio 2019 abbia sospeso per 18 mesi l’esportazione di bombe d’aereo e missili dirette verso Arabia Saudita ed Emirati Arabi Uniti, tra il 2015 e il 2019 il nostro paese ha autorizzato export di armamenti per un valore complessivo di circa 845 milioni di euro verso l’Arabia Saudita cui si aggiungono gli oltre 704 verso gli Emirati Arabi Uniti. 
 
Inoltre, sebbene da metà 2019 non sia stata rilasciata alcuna autorizzazione sui materiali specificamente indicati in quella decisione governativa, su altri tipi di materiali d’armamento è stato invece dato il via libera: tra il 26 giugno e il 31 dicembre 2019, a sei autorizzazioni verso l’Arabia Saudita per un valore complessivo di circa 105 milioni di euro e a 25 autorizzazioni verso gli Emirati Arabi Uniti per un valore complessivo di circa 79 milioni di euro.
 
Le stime per i primi sei mesi del 2020 segnalano infine spedizioni definitive per poco meno di 11 milioni di euro in armi e munizioni di tipo militare verso gli Emirati Arabi Uniti e 5,3 milioni di euro all’Arabia Saudita (dei quali 4,9 milioni riguardano pistole o fucili semiautomatici che possono essere state destinate anche a militari o corpi di sicurezza pubblici o privati).
 
Alla vigilia della scadenza della sospensione decisa nel 2019, Amnesty International Italia, Movimento dei Focolari, Oxfam Italia, Save the Children Italia e Rete Italiana Pace e Disarmo hanno chiesto, pertanto, al governo e al parlamento di prolungare il periodo di validità di tale sospensione allargandola inoltre a tutte le categorie di armamento e tutti i membri della coalizione a guida saudita impegnata nel conflitto in Yemen.
 
 
Questo articolo è stato pubblicato qui

Lasciare un commento

Per commentare registrati al sito in alto a destra di questa pagina

Se non sei registrato puoi farlo qui


Sostieni la Fondazione AgoraVox


Pubblicità




Pubblicità



Palmares

Pubblicità