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Italia: il piano energetico che non c’è

Italia: il piano energetico che non c'è

Salvo eclatanti uscite e saltuarie costernazioni a cui ci hanno abituato i nostri sempre più inutili e dannosi politici (nella totalità delle variegate pseudo formazioni), l’Italia si ritrova senza un vero piano energetico ed è costantemente dipendente dall’estero per l’approvvigionamento di petrolio, gas ed elettricità.

La questione non riguarda solo l’alto costo delle bollette per le famiglie ma incide pesantemente sulle strategie industriali, infatti un’azienda è perfettamente cosciente che in Italia pagherà l’energia molto più che nella maggior parte degli altri paesi europei. Ciò unito al fatto che nel Bel Paese la tassazione non è per nulla vantaggiosa, basti fare un confronto con l’Austria per rendersene conto immediatamente, rende l’Italia sempre meno capace di attrarre investimenti industriali. 

E questo è gravissimo poiché abbiamo compreso chiaramente che non è possibile basare l’economia unicamente sul terziario. Le fabbriche servono e continueranno a servire. Operai, operatori specializzati, tecnici, magazzinieri e addetti alla logistica sono una componente essenziale della società e devono poter contare su un impiego sicuro e duraturo. 

L’Italia deve riappropriarsi del tessuto industriale, dalla piccola impresa alla multinazionale, progettando, costruendo ed assemblando in casa. Per questo occorrono investimenti seri nella ricerca, la ricerca è innovazione, e nel rendere l’Italia un Paese autonomo dal punto di vista energetico. Fatto questo il rilancio industriale verrà di conseguenza.

Non è credibile che ancora i pannelli fotovoltaici siano un miraggio nella nostra assolatissima penisola e che non si incentivi quella straordinaria fonte di ricchezza che è attingibile dagli innumerevoli corsi d’acqua che caratterizzano l’Italia. E non parliamo di realizzare costose e deturpanti dighe ma di installare una moltitudine di mini centrali idroelettriche. Questi piccoli impianti non hanno alcun impatto ambientale e potrebbero consentire all’Italia di produrre una buona quantità d’energia pulita. In sostanza un utilizzo su vasta scala dell’energia solare e dell’idroelettrica unito ad un utilizzo razionale dell’energia eolica e di quella geotermica potrebbe veramente fare la differenza ed abbassare sostanzialmente il costo dell’energia già nel medio periodo.

È ragionevole ritenere, a quanto ho potuto appurare leggendo articoli e pubblicazioni di esperti in materia, che in cinque anni sia possibile arrivare a produrre il 40% del fabbisogno energetico nazionale utilizzando a tutto tondo il rinnovabile.

Le fonti rinnovabili potrebbero essere la salvezza ed il rilancio di questo Paese, ma come al solito stiamo perdendo il treno. Trenta anni fa abbiamo perso il treno del nucleare, allora non c’erano alternative credibili, ed ancora ne paghiamo le conseguenze, oggi stiamo sprecando la possibilità di divenire indipendenti energeticamente utilizzando il rinnovabile. 

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