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Istituto IDEA: con emergenza Covid violazioni Democrazia

« Per affrontare la pandemia COVID-19, a partire da marzo 2020, più della metà dei Paesi del mondo (59 per cento) ha dichiarato lo stato di emergenza nazionale, consentendo loro di adottare drastiche misure temporanee (e nella maggior parte dei casi necessarie) per combattere la pandemia. Queste misure hanno incluso, nella maggior parte dei casi, la temporanea limitazione delle libertà civili fondamentali, come la libertà di riunione e di movimento, e in alcuni casi il rinvio delle elezioni ».

Rapporto dell’Istituto IDEA sulla Democrazia durante la pandemia

Tanto ci fa sapere, lo scorso 9 dicembre, l’Istituto internazionale IDEA ha pubblicando il “Global State of Democracy (GSoD) in Focus”, ovvero un corposo rapporto di quarantesei pagine sullo stato della democrazia nel mondo.

Lo “International Institute for Democracy and Electoral Assistance”, di cui l’acronimo IDEA, è un ente intergovernativo fondato nel 1995 e con sede a Stoccolma ( Svezia ), del quale fanno parte trenta nazioni sparse tra i vari continenti. L’Italia non è rappresentata, lo preciso per i curiosi [1].

La serietà dell’Istituto è certificata dalla riconosciuta sua presenta presso l’ONU, con un seggio quale “membro osservatore”. Dallo scorso anno, ne è presidente Kevin Casas-Zamora, ex secondo vice presidente del Costa Rica.

Le precisazioni di cui sopra sono d’obbligo per presentare il rapporto che proverò a sintetizzare; non sono quattro paginette scritte da un tizio qualunque, insomma.

Tuttavia, continua l’Istituto IDEA nel rapporto [2] realizzato da Annika Silva-Leander, « più della metà dei paesi del mondo (61%) ha attuato misure che violavano gli standard democratici perché erano sproporzionate, illegali, indefinite o non necessarie in relazione alla minaccia per la salute ».

Filippine ed Italia in testa per durata dello Stato d’Emergenza

Mentre in diversi paesi lo Stato di Emergenza è stato di durata limitata, in altri è stato più volte rinnovato ed è tutt’ora in corso. La tabella 11 del rapporto mostra come l’Italia sia, dopo le Filippine e prima di Argentina, Sierra Leone, Togo, Botswana e Honduras, il secondo paese al mondo per durata ininterrotta dello Stato di Emergenza. E’ in compagnia delle più alte “democrazie” mondiali, come si nota.

« La pandemia – prosegue il rapporto scendendo più in dettaglio – ha approfondito i processi di regressione democratica e ha messo a nudo la debolezza e la fragilità democratica (Malesia, Mali, Myanmar, Sri Lanka). In alcuni casi, la pandemia ha anche esposto paesi che prima della pandemia non mostravano alcun segno apparente di malessere democratico [ad] un significativo deterioramento della loro qualità democratica (Argentina, El Salvador) ».

In particolare, « gli aspetti della democrazia che hanno visto gli sviluppi più preoccupanti durante la pandemia sono la libertà di espressione, l’integrità dei media, l’integrità personale e la sicurezza. Tuttavia, le libertà che sono state limitate nella maggior parte dei paesi sono la libertà di movimento e di riunione ».

Lotta Covid in Cina e Cuba ad alto costo per democrazia e Diritti Umani

Tali limitazioni devono essere proporzionate e limitate sembra sostenere l’Istituto IDEA quando cita, come esempio negativo della lotta al Covid-19, la Cina e Cuba : « il loro apparente successo nella lotta contro il virus è stato raggiunto ad un alto costo in termini di democrazia e diritti umani ».

Tra le misure criticate dall’Istituto IDEA, « la imposizione di severe restrizioni, senza una chiara base costituzionale o giuridica, quarantena forzata di persone con sospetta infezione, persone costrette ad assumere farmaci non testati contro COVID-19 ».

Sinceramente sembra quasi che il rapporto tratti dell’Italia ( vedi DPCM, quarantene per i viaggiatori) e non, invece, citi le misure adottate da Cina e Cuba.

Istituto IDEA: Con scusa lotta disinformazione, limitata libertà d’espressione

La Tabella 17 mostra le maggiori preoccupazioni per i Diritti Umani, durante la pandemia.

Il rapporto mette in evidenzia, soprattutto, a mio modo di vedere, due punti:

  • le misure « intraprese per limitare la libertà di espressione, con la giustificazione di combattere la diffusione della disinformazione sul virus »,
  • e « la chiusura di istituzioni democratiche chiave, come i parlamenti e i tribunali ».

In particolare, in taluni casi, si è giunti alla « chiusura dei siti di informazione » ( vedi, in Italia, la cancellazione della video-intervista del professor Stefano Montanari dal canale Youtube di Byoblu). Ciò ha « impedito un sano dibattito e un controllo sulle prestazioni dello Stato nella gestione della pandemia ».

Emergenza Covid: Con poteri al governo, rischio democratico e di corruzione

A riguardo al secondo punto, il rapporto denuncia che « quando gli Stati d’Emergenza sono indefiniti o prorogati per periodi di tempo eccessivamente lunghi, i rischi di un eccessivo coinvolgimento dell’esecutivo e di un indebolimento democratico sono ancora maggiori ».

Questo conduce anche agli inevitabili rischi di corruzione nella « gestione dei fondi pubblici durante la pandemia ». Infatti, scrive i rapporto, « in alcuni casi [ i fondi ] sono gestiti direttamente dall’esecutivo senza controllo legislativo ».

« La pandemia ha aperto nuove strade alla corruzione », scrive chiaramente l’Istituto IDEA poi ricordando come « uno studio del 2019 di Transparency International ha stimato che la corruzione nel settore sanitario costa 500 miliardi di dollari all’anno e ha un impatto drammatico sulla qualità dell’assistenza ». L’Istituto è particolarmente preoccupato per le procedure prive di controllo per l’acquisto di « ventilatori, maschere e dispositivi di protezione » (e di test e “app di tracciamento” aggiungerei) e rileva come esistano dei « casi segnalati a riguardo irregolarità nei processi di approvvigionamento e il pagamento di attrezzature mediche troppo costose ».

Non fa riferimento, in proposito, a alcun paese in particolare, non cita l’Italia quindi.

L’Istituto IDEA, se vogliamo fermarci qua per ragioni di economia della narrazione, nell’esame del rapporto sembra aver scoperto “l’acqua calda”!

Per un po’ tutti i governanti del mondo, l’epidemia è “caduta a fagiolo” per limitare le libertà democratiche e, soprattutto, depredare le casse statali.

Fonti e Note:

[1] Wikipedia, Istituto internazionale per la democrazia e l’assistenza elettorale

[2] Istituto IDEA, “Global State of Democracy (GSoD) in Focus” – edizione 2020 (“ Taking Stock of Global Democratic Trends Before and During the COVID-19 Pandemic ” – SCARICA PDF IN ENG)

Credits : Photo by Bret Kavanaugh on Unsplash

Questo articolo è stato pubblicato qui

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