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Irlanda: trovati 800 bambini nella fossa comune di un convento

Certamente non una scoperta piacevole quella fatta a Tuam, nell'Irlanda occidentale. In questo paesino di 8mila abitanti, nei pressi di Galway, è stata trovata una fossa comune all'interno di un vecchio convento retto per anni dalle suore del Buon Soccorso contentente i resti di quasi 800 bambini.

A portare alla luce la vicenda è stata Catherine Corless (nella foto), cittadina con la passione per la storia locale, finita a mettere le mani negli archivi dell'istituto in questione per aiutare un conoscente nella ricerca di informazioni su un fratello di cui aveva perso le tracce. Analizzando i documenti questa signora si è subito accorta che c'era qualcosa da chiarire e si è messa a scavare nel passato del luogo.

Il vecchio edificio in pietra venne affidato alle suore cattoliche nel 1926, dopo che per lungo tempo era stato una centro di accogliena e lavoro per senza tetto. Le sorelle per la popolazione locale divennero presto un punto di riferimento importante ed iniziarono anche ad accogliere per i mesi del parto le ragazze che, rimaste incinta prima del matrimonio, si allontanavano da casa per partorire per poi tornare come se nulla fosse. Questo in una società benpensante ed ultra cattolica era l'unico modo per sfuggire allo scandalo ed alla disapprovazione pubblica.

Così il convento di Tuam divenne più simile ad un orfanotrofio che ad un luogo di preghiera, arrivando ad ospitare anche centinaia di bambini contemporaneamente, affidati alle cure di una decina di consacrate. I momenti più critici si concentrarono negli anni a partire dal '36 quando tutta l'Iranda visse un periodo di profonda crisi economica che portò molti ad emigrare negli Stati Uniti.

I registri delle nascite e delle morti presenti nell'archivio consegnano dati e cifre approssimative e stimate al ribasso. In ogni caso trovandosi di fronte ad un numero spaventoso di certificati di morte la storica si è interrogata sul luogo in cui fossero finiti i resti di quelle sfortunate creature, non essendoci alcuna traccia nel cimitero del convento. Da qui la scoperta della fossa comune, in terra non consacrata in cui i cadaveri venivano sepolti avvolti da un semplice sudario. 

Quale il motivo di tale strage di innocenti? In archivio c'è un rapporto del governo dell'epoca che denuncia la malnutrizione e la sporcizia in cui vivevano i piccoli ospiti della struttura. Le condizioni di vita durissime le conferma in un'intervista al Daily Mail anche Mary, una 85enne che nel '32 era stata affidata alle cure delle suore prima di essere adottata: "Mi ricordo alcune cose di quando ero a Tuam, avevo circa 4 anni. Ad esempio il cortile pieno di bambini che correvano e giocavano. Eravamo sempre sporchissimi, ci lavavamo di rado. La casa era enorme e le pareti di pietra la rendevano freddissima. La notte si gelava. I pasti erano disgustosi: c'era sempre la solita zuppa, sempre troppo poca, ma era sempre meglio che morire di fame."

La descrizione sembra uscita da Oliver Twist di Dickens. In effetti gran parte dei decessi infantili erano dovuti a malattie come polmonite e tubercolosi, ma anche malesseri più banali che però associati alla malnutrizione potevano essere fatali. C'è da considerare che il tasso di mortalità infantile dell'epoca nella povera Irlanda era elevatissimo: più del doppio di quello nell'Africa di oggi.

In ogni caso ora si stanno rispolverando i documenti a riguardo di questa struttura, successivamente chiusa negli anni Sessanta, e la diocesi locale sta valutando come procedere. Oltre allo stilare un elenco preciso delle persone passate dal convento di Tuam si pensa ad un monumento che riporti i nomi di tutti gli innocenti che lì hanno trovato la morte.

Commenti all'articolo

  • Di GeriSteve (---.---.---.243) 8 giugno 2014 13:45

    L’antropologo Marvin Harris in Our kind (la nostra specie) spiega che esisteva una fortissima selezione sui bambini: soltanto i bambini belli e docili venivano veramente allevati, gli altri stentavano sostanzialmente abbandonati.
    Il battesimo era uno dei riti legato alla scelta e all’effettivo riconoscimento del figlio.

    Queste affermazioni trovano conferma nella forte somiglianza fisionomica all’interno di gruppi etnici: la selezione avveniva sui caratteri visibili, come l’adeguatezza al canone prototipale di bellezza, mentre invece sui caratteri gentici non esteriormente riconoscibili quei gruppi erano molto disomogenei.

    Harris spiega che l’evoluzione della morale ha reso inaccettabili in forma pubblica gli abbandoni e gli infanticidi di una volta, ma che questi sono proseguiti in forme mascherate, e a riprova di ciò cita proprio i registri dei conventi francesi che avevano la "ruota degli esposti": la quasi totalità dei bambini esposti moriva di fame, quindi l’esposizione era in realtà un infanticidio mascherato.
    Questo caso in Irlanda è una riprova.

    Un altro interessante esempio proposto da Harris è relativo alla Cina: in alcune regioni - e solo in quelle- girava un proverbio che affermava che fosse bene che il primo figlio fosse femmina: così faceva da vice mamma e contribuiva ad allevare i tanti fratelli, utili nei lavori agricoli.
    Guarda caso, proprio in quelle regioni - e solo in quelle- c’era una prevalenza di primogeniti femmine. Siccome è chiaro che invece nascevano altrettanti maschi, ne consegue che alcuni venivano soppressi senza registrarli, cioè alla nascita.
    GeriSteve

  • Di (---.---.---.27) 11 giugno 2014 02:50

    Rimossa? io vedo bene il link su bufale.net ;). I giornali hanno pompato la cosa semplice

  • Di (---.---.---.27) 11 giugno 2014 02:52

    www.bufale.net/home/irlanda-...

    c’era uno spazio alla fine del link, ora funziona.

  • Di Luca Pieroni (---.---.---.186) 12 giugno 2014 16:37

    Effettivamente nei giorni successivi al mio articolo la Corless ha rilasciato un’intervista all’Irish Times (link) in cui specificava come i 796 bambini morti nel periodo di tempo preso in considerazione non fossero tutti sepolti nella fossa comune in questione. 
    In secondo luogo non credo che il mio pezzo possa essere definito una strumentalizzazione in chiave anticlericale in quanto credo prevalga un certo taglio storico che più mi appartiene.

  • Di (---.---.---.107) 12 giugno 2014 17:21

    emmmm 

     La lettera del docente di Belfast diventa l’ultimo dettaglio di una settimana turbolenta sulla vicenda dell’orfanotrofio di Tuam, dove troppo in fretta si è collegata la scoperta nel 1975 di alcune ossa in una fossa appena fuori la struttura delle suore alla ricerca della storica Catherine Corless, che ha appurato la morte, per varie malattie, di tutti quei bambini durante il Novecento. Domenica, la stessa ricercatrice diceva di non aver mai detto che i piccoli sarebbero stati seppelliti nella fossa biologica. Alla sua voce si aggiunge quella di McCormick: molti ospedali irlandesi avevano un luogo comune di sepoltura per bambini nati morti o deceduti poco dopo il parto. «Questi erano, tavolta, in un cimitero limitrofo, ma più spesso in un’area apposta nei terreni dell’ospedale». Solo di recente si è affermata la tradizione di “restituire” i feretri dei bambini ai genitori, perché li seppellissero in sepolcri familiari. «Finché non si dà prova che sia diverso, la struttura di sepoltura di Tuam va descritta come una cripta sepolcrale comune». - See more at: http://www.bufale.net/home/irlanda-...
  • Di (---.---.---.107) 12 giugno 2014 17:24

    I giornalisti/blogger .. (tu compreso) non hanno nemmeno interpellato la ricercatrice (come da lei dichiarato), ma semplicemente riportato la notizia come certa SENZA verificare, quindi è stato un errore/BUFALA ;)


    Verifichiamo non riportiamo e basta. 

  • Di (---.---.---.107) 12 giugno 2014 17:29

    Molti siti/giornali/blogger italiani e stranieri (compreso tu) hanno dato subito la notizia ...senza neanche contattare la ricercatrice, infatti anche lei dichiara che nessun giornale l’ha contatta per la sua ricerca


    verifichiamo prima di postare, non facciamo solo copia-incolla

    un errore capita ...ciao ;)

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