• AgoraVox su Twitter
  • RSS
  • Agoravox Mobile

 Home page > Attualità > Mondo > Iran: lo strano silenzio di Teheran su Sakineh

Iran: lo strano silenzio di Teheran su Sakineh

Chi di voi ricorda il caso di Sakineh Mohammadi Ashtianila donna iraniana condannata alla lapidazione per adulterio in Iran?

Dopo la straordinaria mobilitazione popolare dell’estate 2010 che la tenne in vita nei mesi in cui sembrava che l’esecuzione fosse imminente (nonostante i furbeschi tentativi di alcuni governi di sollevare il suo caso nell’ambito di relazioni già tese con Teheran), su questa controversa vicenda giudiziaria è calato il sipario.

Le notizie più recenti risalgono al 25 giugno di quest’anno. Quel giorno il Times di Londra pubblicò un articolo nel quale uno dei precedenti avvocati difensori di Sakineh, Mohammad Mostafaei (rifugiatosi nel frattempo in Europa), sosteneva di aver “sentito dire” che la condanna alla lapidazione era stata annullata e che la sua ex cliente avrebbe potuto essere rilasciata “presto”.

Sono passate cinque settimane da allora, senza alcuna conferma ufficiale da parte delle autorità iraniane. Se il “sentito dire” dell’avvocato Mostafaei fosse infondato, vorrebbe dire che la vita di Sakineh è appesa a un filo, dato che già in precedenza il suo fascicolo era stato inoltrato all’Ufficio per l’esecuzione delle sentenze.

Se Sakineh non fosse davvero più soggetta a una condanna a morte, il potere giudiziario di Teheran dovrebbe rendere noto qual è il suo status legale e se eventuali altre sentenze emesse nei suoi confronti ne impediscono il rilascio.

C’è infatti da considerare anche la vicenda relativa all’omicidio del marito di Sakineh, Ebrahim Qaderzadeh. Inizialmente, nel 2006 la donna era stata condannata a 10 anni (tradirlo venne considerato più grave che assassinarlo, evidentemente). La condanna sarebbe poi stata ridotta a cinque anni e il reato derubricato in “complicità in omicidio”. Se le cose stessero così, i cinque anni di carcere sarebbero stati già scontati.

Se il motivo per cui Sakineh non è libera dipende dal fatto che ha tradito suo marito attraverso una relazione sessuale consenziente con una persona estranea alla sua famiglia, dovrebbe essere rilasciata immediatamente.

Se, se, se… Su Sakineh parlano in tanti, troppi. L’unico a tacere è il potere giudiziario centrale e a quell’istituzione ci si deve affidare, e quell’istituzione si deve sollecitare, per capire come stanno veramente le cose.

L’unica cosa certa è che l’ultimo avvocato di Sakineh, Javid Houtan Kiyan (nella foto), langue in carcere.

È stato arrestato nell’ottobre 2010 insieme al figlio di Sakineh e a due giornalisti tedeschi, poi rilasciati. Sta scontando una condanna a quattro anni, seguita dal divieto di esercitare la professione legale per altri cinque, per i reati di “propaganda contro il sistema” e “associazione e collusione con la finalità di danneggiare la sicurezza dello stato”. Sarebbe ancora in sospeso un’imputazione per spionaggio, che comporterebbe una condanna a morte certa.

Nel marzo 2011, in una lettera fuoriuscita dalla prigione centrale di Tabriz, Kiyan aveva denunciato di essere stato sottoposto a tortura. Più recentemente il suo avvocato, Naghi Mahmoudi (a sua volta riparato all’estero: gli avvocati iraniani che si occupano di vicende di diritti umani o vanno in esilio o finiscono in carcere, come nel caso di Nasrin Sotoudeh), ha dichiarato di aver ricevuto un manoscritto di tre pagine dal suo cliente.

Nella lettera, Kiyan dice di essere stato torturato come “un pallone da calcio” e di aver desiderato di morire fin dal primo giorno di carcere. Aggiunge di essere stato trasferito dalla sezione dei condannati per reati economici a quella del “metadone”dove sono reclusi i tossicodipendenti (milioni in Iran). Le sue continue proteste inviate alla direzione del carcere sono rimaste senza risposta e così egli sta perdendo ogni speranza.

Continuiamo a impegnarci per salvare la vita di Sakineh ma non perdiamo di vista il destino del suo ultimo avvocato!

Questo articolo è stato pubblicato qui

Commenti all'articolo

  • Di (---.---.---.252) 31 luglio 2012 11:19

    Appunto: in troppi ne hanno parlato e, strano caso, adesso che ritornano i venti di guerra contro l’Iran si ricomincia a parlarne...

    tutta la vicenda di Sakineh fu densa di omissioni e strumentalizzazioni da tutte le parti e che il governo iraniano voglia insabbiarla mi pare comprensibile.
    Per rispondere dovrebbe parlare dei detenuti di Guantanamo, delle condanne a morte a sfondo razziale in alcuni Paesi occidentali, dell’Italia che rifiuta nei fatti di darsi una legislazione contro la tortura, dell’adulterio che é ancora reato in certi stati USA, dei crimini contro l’umanitá perpetrati dai droni per "scopi umanitari"...

    • Di Sandro kensan (---.---.---.127) 31 luglio 2012 13:31
      Sandro kensan

      Bisognerebbe aggiungere la richiesta di asilo politico di Assange all’ambasciata dell’Ecuador cui si oppongono gli USA con il codazzo di paesi come la Gran Bretagna, la Svezia e l’Australia. Perché Amnesty non parlano di queste violazione dei diritti dell’uomo con Assange che rischia la tortura o l’uccisione?

    • Di pint74 (---.---.---.113) 31 luglio 2012 19:48
      pint74

      Demonizzare il nemico in modo che la popolazione,la carne da cannone,approvi la guerra e tutto quello che ne consegue...Questa tecnica esiste da secoli ma solo adesso ha la sua massima diffusione ed applicazione...
      La Siria insegna bene,come Libia ed Iraq.
      Omissioni,false notizie,prove date da persone in palese conflitto di interessi,ong in conflitto di interessi e tanto altro...
      Poi,quando la guerra per appropiarsi delle risorse ,scusate,la missione umanitaria volge al termine,silenzio.Silenzio sulle vittime della guerra,su quelle per fame e mancanza di farmaci,ovvia conseguenza di bombardamenti e varie,silenzio sull’ingovernabilità di questi paesi ed i perenni massacri...
      Il mondo vive per i soldi e per questo si fanno cose che farebbero rabbrividire molti dei carnefici vissuti in epoche passate...

    • Di Sandro kensan (---.---.---.51) 31 luglio 2012 21:50
      Sandro kensan

      È terribile ma è quello che ho sempre visto succedere e Amnesty ci è dentro fino al collo. Il suo silenzio è assordante.

  • Di (---.---.---.49) 31 luglio 2012 22:50

    tossicodipendenti (milioni in Iran)!!!?????ma ...non vedete che e solo disinformazione ..milioni di tossicodipendenti in iran ...io penserei a tanti altri paesi dove sono tutti questi tossici.....

Lasciare un commento

Per commentare registrati al sito in alto a destra di questa pagina

Se non sei registrato puoi farlo qui


Sostieni la Fondazione AgoraVox







Palmares